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ARIA/ Udine ha le scuole più inquinate d’europa

MV MERCOLEDÌ, 03 MARZO 2010 Pagina 1 – Udine
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È partito ieri mattina dalla “Mazzini” di via Bariglaria il progetto che vede la presenza in città del più importante esperto europeo in materia

Nel 2005 gli istituti udinesi erano i più inquinati

Ecco cosa respirano i bimbi in classe

Avviato il monitoraggio delle scuole per misurare polveri sottili e numerosi altri inquinanti

IL PRECEDENTE

di GIACOMINA PELLIZZARI

Nel 2005 le scuole udinesi erano le più inquinate tra quelle monitorare in Europa, a cinque anni di distanza i camici bianchi sono tornati nelle aule a misurare i livelli di inquinanti e gli effetti che questi provocano sulla salute dei bambini. Vogliono verificare, insomma, se la situazione è migliorata.
Ieri il professor Mario Canciani, l’allergologo della clinica Pediatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Santa Maria della Misericordia, assieme al collega svedese Dan Norback, il più importante ricercatore europeo sull’inquinamento, ha allestito una sorta di laboratorio volante nella scuola elementare Mazzini di via Bariglaria per prelevare campioni di aria all’interno e all’esterno dei locali e rilevare quindi la presenza delle polveri sottili, monossido di carbonio, formaldeide, biossido di azoto, ozono, funghi, batteri e allergeni. Nei prossimi giorni, le stesse rilevazioni prenderanno il via anche alla Girardini di via Judrio, Friz di via XXV aprile e Zorutti di via XXX ottobre. Complessivamente, il progetto coinvolge una quarantina di alunni sottoposti già da ieri a prove allergiche e del respiro. «Congelando il gas del respiro – spiega Canciani – vediamo se gli inquinanti producono segni di irritazione nelle vie aeree, mentre l’aumento dell’esalato segnala che i bronchi sono infiammati. Questo esame permette di capire in anticipo se un attacco d’asma è in agguato». Allo stesso modo, i bambini della Mazzini sono stati invitati a fare la spirometria per «valutare – ha aggiunto la dottoranda Francesca Saretta – i volumi polmonari. Si tratta – ha aggiunto – di un esame basilare per misurare la potenza respiratoria».
Prove indispensabili per confrontare i dati registrati nel 2005 quando alle scuole udinesi fu assegnata la maglia nera dell’inquinamento, e ripetuti nel 2007. L’auspicio è che la situazione sia migliorata anche perché a due anni di distanza dalla prima valutazione era bastato arieggiare un po’ di più i locali per veder scendere sensibilmente le sostanze inquinanti nelle aule. «In questo modo – sottolinea Canciani convinto che «la politica ambientale va modificata dal basso» – conosceremo meglio le condizioni ambientali delle scuole frequentate dai nostri bambini e potremo anche fornire alle amministrazioni locali strumenti pratici per intervenire nelle situazioni più a rischio». Il professore ricorda infatti che «spesso, per migliorare la situazione, bastano piccoli accorgimenti come aprire spesso le finestre o installare nelle classi filtri per la depurazione dell’aria».
Grazie alle attrezzature in dotazione al servizio di Allergo-pneumologia dell’università, Udine è l’unica città italiana a vantare i requisiti richiesti dal progetto europeo che coinvolge anche alcune scuole della Danimarca, della Francia e della Svezia.

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MERCOLEDÌ, 03 MARZO 2010

Pagina 1 – Udine

I campioni analizzati in Danimarca

Tutti gli scolari si sono sottoposti di buon grado agli esami clinici

Il pool di lavoro

Erano circa le 10 quando i professori Mario Canciani e Dan Norback delle università di Udine e Uppsala (Svezia), ieri, hanno varcato l’ingresso della scuola Mazzini, di via Bariglaria. Accompagnati da una dottoranda e da alcune frequentatrici, i docenti hanno tarato le attrezzature prima di sottoporre i bambini agli esami clinici. I campioni raccolti saranno inviati nei laboratori danesi e svedesi dove sarà effettuato il dosaggio di alcuni marcatori di infiammazione in grado di stabilire i fattori di rischio ambientale. «Per ottenere i risultati – ha precisato Norback – serviranno circa 14 settimane».
Oggi, alle 10, la stessa operazione sarà ripetuta nella scuola Girardini di via Judrio, domani sempre alle 10 sarà la volta della Friz di via XXV Aprile, mentre venerdì, alle 11, la stessa sorte toccherà alla Zorutti di via XXX Ottobre. I test proseguiranno fino a sabato per essere ripetuti poi dal 15 al 21 marzo.
Narback, infatti, resterà a Udine per due settimane. Il 16 marzo, alle 18, in sala Ajace, terrà una conferenza dal titolo “Inquinamento atmosferico e salute. Cosa si sa e cosa si può fare”. In quell’occasione risponderà anche alle domande del pubblico.
Narback come Canciani vuole sensibilizzare la popolazione sugli effetti dell’inquinamento sulla salute dei bambini. Tra questi prevalgono i raffreddori, le bronchiti e l’asma. Tra le sostanze inquinanti misurate dagli esperti non manca l’anidride carbonica: facendo soffiare a un bambino dentro uno speciale tubicino, infatti, i medici sono in grado di verificare se i piccoli sono venuti a contatto con fumo da sigaretta.
Il progetto è condiviso anche dall’amministrazione comunale. Non a caso l’assessore alla Qualità della città, Lorenzo Croattini, si riserva di studiare i dati per promuovere comportamenti corretti come quelli, ricorda, «previsti dal regolamento Casa clima che consiglia l’installazione negli edifici del sistema di ricambio meccanico dell’aria. Un sistema che permette lo scambio di calore tra aria in ingresso e uscita senza aprire le finestre. In questo modo la temperature interna rimane invariata». (g.p.)