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ACQUA/ Bollette del Tubone: ancora su Cervignano (dal Piccolo)

IL Piccolo

MARTEDÌ, 16 MARZO 2010 Pagina 10 – Gorizia

Allacciamenti al Tubone,inchiesta della Procura

Riguarda l’inquinamento dell’Ausa e la mancata restituzione di somme indebitamente pagate

CERVIGNANO Nelle case di Cervignano indagini a tappeto sugli scarichi fognari. Bollette del Tubone sempre nella bufera, dopo che, l’anno scorso, il Comitato di difesa ambientale della Bassa friulana ha segnalato alla Procura della Repubblica il problema degli scarichi fognari delle abitazioni che riverserebbero direttamente nel fiume Ausa. Il punto non sarebbe tanto questo, quanto piuttosto le bollette pagate da alcuni cittadini non dovute perchè non allacciati a un impianto di depurazione.
Ora, a distanza di un anno, la Procura della Repubblica si è mossa incaricando la Guardia Costiera di svolgere indagini a tappeto nelle abitazioni di via Volontari della Libertà, di via Divisione Julia e di via del Mercato. Lo ha affermato ieri Giampaolo Chendi del Comitato ambientale di Cervignano, che dice di aver ricevuto le informazioni direttamente dalle famiglie coinvolte dalle nuove indagini. Le recenti verifiche nelle case disposte lungo il fiume Ausa, sarebbero svolte anche da tecnici del Comune, dell’Arpa e dello stesso Consorzio depurazione laguna Spa, conosciuto da tutti come il “Tubone”.
In sostanza, negli ultimi giorni l’equìpe di tecnici avrebbe messo piede direttamente nelle abitazioni dei cervignagnesi per verificare la consistenza degli scarichi fognari. Le verifiche consistono nel versare, nei lavandini e negli altri scarichi, un apposito colorante non nocivo, che permetterebbe, poi, di capire quali abitazioni non sono allacciate all’impianto di depurazione del Tubone. Torna quindi alla ribalta delle cronache cittadine la spinosa questione dell’addebito delle bollette a carico dei cittadini, che avrebbero pagato anche per una depurazione che non sarebbe mai avvenuta.
«Tutto mentre – spiega Chendi – la sentenza della Corte costituzionale 335 dell’ottobre 2008 afferma che, in assenza di depurazione, gli utenti non sono tenuti a pagarla e che i pregressi degli ultimi dieci anni devono essere restituiti. Nel frattempo la delibera della Corte dei Conti regionale del 7 maggio 2009 e la sentenza della Commissione tributaria del 16 marzo 2009 si sono dichiarate favorevoli alle istanze dei cittadini che non avevano la depurazione. Pure il decreto Prestigiacomo di ottobre 2009 e recentemente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ha stabilito che le somme indebitamente pagate negli ultimi 5 anni vanno restituite».
Ora il Comitato ambiente ha contato che, in tutti i paesi afferenti al Tubone, i pregressi ammonterebbero in tutto a di 1 milione e500mila euro. Dal canto suo, il sindaco di Cervignano, Pietro Paviotti, difende il lavoro del Consorzio «che ha sempre lavorato nel rispetto della norma. La sentenza della Corte costituzionale – sottolinea – che pur va rispettata, crea una disparità tra i cittadini fortunati che inquinano e non pagano e quelli più sfortunati che non inquinano e pagano. La denuncia del comitato ambiente mette in moto un meccanismo perverso che obbligherà ad allacciarsi anche chi, soprattutto per problemi economici, non era stato vincolato a farlo dal Comune».
Elena Placitelli

ACQUA/ Bollette del Tubone: il Comitato risponde a Paviotti

Il Piccolo DOMENICA, 21 MARZO 2010 Pagina 11 – Gorizia


CERVIGNANO. «ASSURDO FAR PAGARE IL CANONE»

Allacciamenti al Tubone: il Comitato mette sotto accusa il sindaco Paviotti

CERVIGNANO Il Comitato di difesa ambientale replica al sindaco di Cervignano Pietro Paviotti sulla questione del Tubone. Sempre più scottante la questione delle bollette che i cittadini avrebbero pagato al Consorzio depurazione laguna (il Tubone) per una depurazione che non sarebbe mai avvenuta.
Agli ambientalisti non è andata giù la dichiarazione con cui il sindaco Paviotti ha sostenuto che «la loro denuncia mette in moto un meccanismo perverso che obbligherà ad allacciarsi anche chi, soprattutto per problemi economici, non era stato vincolato a farlo dal Comune».
«Il direttore del Tubone, Alessandro Florit – replica il Comitato – ha affermato in più riprese che un allacciamento al Tubone, in media, non costa più di 500 euro. Il problema ora in questione è che il Tubone, con l’esplicito appoggio di Paviotti, sta facendo pagare il canone anche agli “allacciabili” alla nuova fognatura anche se ancora, ovviamente, non depurati. Questa è semplicemente una truffa, della quale speriamo che anche Paviotti venga a chiamato a rispondere. Ma a parte questo stato di cose – continua la nota del Comitato – restano aperti due problemi. Uno riguarda le situazioni complesse ed onerose che richiederanno una deroga dall’allacciamento al Tubone, l’altro riguarda la messa a noma degli scarichi fognari comunali attraverso moderni sistemi di grigliatura».
«Il secondo problema è indipendente dal primo, affermano gli ambienatlisti – in quanto le fognature comunali dovrebbero essere già a norma da decenni, ma per volontà del gestore, non lo sono. È bene che Paviotti si occupi di questi problemi e la smetta di raccontare favole alla popolazione». (e .p.)

 

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TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

Paviotti aveva detto

«La denuncia del comitato ambiente mette in moto un meccanismo perverso che obbligherà ad allacciarsi anche chi, soprattutto per problemi economici, non era stato vincolato a farlo dal Comune».

Risposta
Il Coordinamento di difesa ambientale risponde al Sindaco di Cervignano Piero Paviotti affermando che gli unici meccanismi perversi esistenti sul ciclo idrico nella bassa friulana sono quelli messi in moto dal Tubone e legittimati proprio da Paviotti che è parte fortemente attiva in questo fronte in quanto garante politico locale della lobby regionale che “occupa” la gestione del servizio idrico integrato.
Paviotti, in media una volta ogni due o tre  mesi, cambia versione sulle cose, per adattarle ai nuovi eventi. Nell’ottobre dello scorso anno annunciò (nel Teatro Pasolini),  assieme al suo amico Alessandro Florit, che era stato approvato il nuovo regolamento di fognatura e che gli allacciamenti erano da considerarsi imminenti. Il Geom. Florit, Direttore del Tubone, peraltro è sempre stato rassicurante ed ha affermato in più riprese che un allacciamento al Tubone, in media, non costa più di 500 euro. Il problema ora in questione è che il Tubone, con l’esplicito appoggio di Paviotti, sta facendo pagare il canone anche agli “allacciabili” alla nuova fognatura anche se ancora, ovviamente,  non depurati. Questa è semplicemente una truffa, della quale spero che anche Paviotti venga a chiamato a rispondere. Ma a parte questo stato di cose che è oramai chiaro e consolidato, restano aperti due problemi. Uno riguarda le situazioni complesse ed onerose che richiederanno una deroga dall’allacciamento al tubone, l’altro riguarda la messa a noma degli scarichi fognari comunali attraverso moderni sistemi di grigliatura. Il secondo problema è indipendente dal primo, in quanto le fognature comunali dovrebbero essere già a norma da decenni, ma per volontà del gestore, non lo sono. La migliore tecnologia disponibile (Best Available Technology) in questo  campo,  è quella delle “Filtro-Coclee” che realizzano una “grigliatura fine” ed anche la dissabbiatura, come previsto dall’ Art. 14 del Piano Generale Risanamanto Acque del 1982. Infine la messa a norma della fognatura comunale è anche la condizione necessaria e sufficiente per le deroghe dagli allacciamenti al tubone. E’ bene che Paviotti si occupi concretamente di questi problemi e la smetta di raccontare favole alla popolazione.

Coordinamento di Difesa Ambientale

ACQUA/ Bollette del Tubone: parte l’offensiva di Primavera

Il Piccolo 7 maggio 2010

CERVIGNANO

 

Bollette del ”Tubone” ancora nella bufera.

Ieri il Comitato di difesa ambientale della Bassa friulana ha reso noto che gli abitanti di Cervignano e di San Giorgio di Nogaro non avrebbero ricevuto le bollette relative all’anno 2009. Bollette che, secondo il Comitato, non sarebbero proprio state spedite. Così, a pochi passi dalla sua fusione con il Cafc, il ”Tubone” ripiomba nel caos. E per ridiscutere delle bollette non pervenute, dei rimborsi e del regolamento di fognatura, il Comitato di difesa ambientale della Bassa friulana ha indetto un’assemblea che si terrà a venerdì 14 maggio a San Giorgio di Nogaro, nel salone di Villa Dora, con inizio alle 21. Lo ha reso noto ieri il portavoce del Comitato, Paolo De Toni, che ha rilevato come «le bollette del Consorzio Depurazione Laguna Spa (Tubone) relative all’anno 2009 siano già da tempo arrivate in vari comuni, fra cui Porpetto e Terzo di Aquileia, ma non sarebbero ancora state spedite in altri comuni, tra cui quelli di Cervignano e San Giorgio».
Secondo il Comitato, la mancata spedizione delle bollette sarebbe da imputarsi al contenzioso in corso sulla legittimità del concetto di ”allacciabile” e di quello di ”sfioratore”. «Gli ultimi mesi sono stati febbrili – continua De Toni – e hanno visto lo sviluppo dell’indagine della Procura di Udine sulle denunce da parte dei cittadini di San Giorgio e Cervignano. Le perizie condotte dall’Arpa, dai Noe e dalla Guardia Costiera avrebbero verificato l’assoluta illegittimità dello sfioratore di San Giorgio e la mancata effettuazione della grigliatura negli scarichi delle fognature comunali. Il 12 maggio, davanti al Tribunale di Udine, ci sarà l’udienza davanti al Gip Paolo Alessio Vernì per la nomina del perito per l’incidente probatorio, un altro filone dell’inchiesta relativo agli appalti».
Il portavoce del Comitato ha inoltre fatto sapere di aver incontrato, il 7 aprile scorso, il presidente dell’Ato, Andrea Zuliani: «Stiamo ancora aspettando – chiosa De Toni – che l’Ato risponda ai nostri quesiti relativi alla legittimità delle bollette e al problema dei rimborsi. Sono preoccupato, perché ho avuto l’impressione che l’Ato sia sottomesso al ”pensiero unico” imposto dai gestori. Se nel frattempo le bollette non arriveranno, probabilmente non sarà possibile dare avvio immediato alla seconda ondata di autoriduzioni, e l’assemblea del 14 maggio è molto importante per fare il punto della situazione che è giunta ad un punto di svolta». ( el.pl.)

ACQUA/ Bollette del Tubone: assemblea il 14 maggio a San Giorgio di Nogaro

Il Gazzettino Giovedì 13 Maggio 2010,
SAN GIORGIO – (E.V.) Avrà 90 giorni di tempo per effettuare la perizia, l’ingegner Eva De Marco di Udine, cui è stato affidato ieri, davanti al gip Vernì, l’incarico di procedere all’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sul Tubone condotta dal pm Finocchiaro a carico di Luisa De Marco, Alessandro Florit e Claudia Cattaruzzi.
L’avvocato Luca De Pauli, per De Marco e Cattaruzzi, si è riservato la nomina di un proprio perito di parte, mentre la difesa di Florit ha già nominato a tale scopo l’ingegner Giulio Gentili. Il perito e le parti torneranno davanti al gip il prossimo 29 settembre, salvo proroghe, per discutere gli esiti dell’incidente probatorio, che in questa prima fase avrà carattere puramente esplorativo delle opere che, come sottolineato già dalle difese, sono state tutte collaudate. Solo se dovessero emergere eventuali criticità, si approfondiranno le analisi.

 

L’articolo del Gazzettino del 12 maggio

 

Alberto Landi
Prosegue l’iter giudiziario a carico del presidente del Tubone, Luisa De Marco, del responsabile della rete fognaria, Alessandro Florit, e della responsabile amministrativa del predetto Ente, Claudia Cattaruzzi. Contro di loro una querela proposta da Paolo De Toni, presidente del Comitato Ambiente, ed altri quattro cittadini, due di San Giorgio e due di Cervignano, che ha dato il via al procedimento giudiziario che è in fase istruttoria. Oggi ci sarà l’udienza davanti al Gip per la nomina del perito per l’incidente probatorio riguardante gli appalti, volto “a verificare la rispondenza delle opere realizzate ai progetti approvati e finanziati con soldi pubblici”. In particolare si dovrà verificare tra l’altro se sussistano “le difformità e le irregolarità evidenziate dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Nogaro e dal Noe di Udine”. Vale a dire, come si legge nell’ordinanza del Gip, “preventivi non corrispondenti ai prezzi di mercato, richieste di finanziamenti per condotte fognarie di lunghezza maggiore rispetto alle vie in cui sarebbero collocate”. Inoltre si dovrà capire se le difformità vadano attribuite a un cambiamento delle condizioni, a imprevisti o se siano prive di giustificazione.
Una ipotesi di reato che dovrà essere verificata, ma al fuori dell’incidente probatorio,“la richiesta dei canoni per l’espletamento del servizio di depurazione delle acque reflue nonostante tale servizio non fosse espletato”. Richiesta contro la quale si è sempre battuto il Comitato difesa ambientale, che ha indetto per venerdì 14 un’assemblea pubblica nel salone di Villa Dora a San Giorgio di Nogaro alle 21 sul tema delle bollette, dei rimborsi e del regolamento di fognatura. Paolo De Toni ha anche comunicato di aver incontrato in tre occasioni il Presidente dell’Ato Andrea Zuliani, e di essere in attesa che risponda ai quesiti formulati dal Comitato, riguardanti la legittimità delle bollette ed il problema dei rimborsi. «Ma sono preoccupato – conclude – perché ho l’impressione che l’Ato sia sottomesso al “pensiero unico” imposto dai Gestori».
(Mercoledì 12 Maggio 2010)
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Errore tutt’altro che trascurabile nell’articolo del Messaggero Veneto

C’è poi il discorso Ato, che avrebbe i mesi contati, e forse per questo ha fretta di decidere sui rimborsi del canone di depurazione, dimostrando di non essere succube dei gestori che premono per decurtare gli importi da restituire.

 

Il testo del comunicato-volantino diceva l’esatto contrario e cioè “dimostrando di essere succube dei gestori”

 

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Messaggero Veneto MARTEDÌ, 11 MAGGIO 2010

Pagina 11 – Udine

San Giorgio. Venerdì a villa Dora con il Comitato per la difesa ambientale

Bollette, altra assemblea in vista

SAN GIORGIO. Bollette del Consorzio Depurazione Laguna, rimborsi, allacciamenti, e nuovi eventi, sono i temi sui quali il Comitato di Difesa ambientale, farà il punto nel corso dell’assemblea pubblica di venerdì 14 maggio, ore 21, che si terrà a Villa Dora di San Giorgio di Nogaro. L’indizione dell’assemblea avviene a fronte dell’arrivo delle bollette in alcuni comuni della Bassa, come Porpetto e Terzo D’Aquileia, mentre in altri, come San Giorgio di Nogaro, Cervignano e Torviscosa, non sono state spedite, ed è questo che induce l’ambientalista Paolo De Toni, a chiedersene il perché. «Probabilmente – afferma – il Consorzio di Depurazione, non ha ancora deciso cosa fare sul problema degli “allacciabili” e degli “sfioratori”, essendo anche in corso un’inchiesta della Procura di Udine. Questo potrebbe essere il motivo che ha fatto sospendere l’emissione delle bollette nei comuni dov’è in piedi il contenzioso e ci sono state le autoriduzioni (parte degli utenti ha pagato solo lo scarico fognario e non la depurazione). Altri sono anche i temi in discussione, come l’emissione da parte del comune di San Giorgio delle bollette del 2007 con in pagamento solo lo scarico, affermando che si deve verificare con il tracciante, se gli utenti sono allacciati al Tubone e meno». O come le dure critiche di De Toni, al comune di Torviscosa che «dispiace dirlo, non sta facendo praticamente niente per difendere i cittadini su questo problema. In merito all’Autority Regionale di Vigilanza – continua De Toni -, dove è  insediato Lucio Cinti, ha già detto non verrà all’assemblea, ha perà affermato di aver inviato una lettera all’Ato e al Tubone dove ribadirebbe che la questione degli “allacciabili” non regge! C’è poi il discorso Ato, che avrebbe i mesi contati, e forse per questo ha fretta di decidere sui rimborsi del canone di depurazione, dimostrando di non essere succube dei gestori che premono per decurtare gli importi da restituire. Che dire del Tubone, che si sta fondendo con il Cafc (è meglio o peggio?), che riteniamo sia peggio perché l’asse Paviotti-Galasso-Travanut è acquedotizzante!». «Infine – conclude -, la Provincia di Udine, che ora avrebbe le chiavi del gioco, ma non pare molto intenzionata a fare tutto quello che potrebbe effettivamente fare».
Francesca Artico

 

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Volantino per l’assemblea

Bollette del Tubone, rimborsi, allacciamenti
Facciamo il punto della situazione
(e prepariamoci ai nuovi eventi)

Le bollette sono già arrivate in molti Comuni, per esempio Porpetto e Terzo di Aquileia, ma non sono neanche state spedite per San Giorgio di Nogaro, Cervignano del Friuli e Torviscosa, come mai?

Probabilmente il Tubone non ha ancora deciso cosa fare sul problema degli “allacciabili” e degli “sfioratori“

Infatti è in corso un’inchiesta della Procura di Udine che vede indagati per truffa, truffa aggravata e danneggiamento ambientale, la Presidente del Consorzio Luisa De Marco, il Direttore, Alessandro Florit e la responsabile dell’Ufficio Tributi, Claudia Cattaruzzi. E’ stato oramai verificato che lo “sfioratore” è solo un trucco e che manca la “grigliatura” negli scarichi fognari. Probabilmente questo ha fatto sospendere le bollette nei Comuni dov’è in piedi il contenzioso e ci sono state le autoriduzioni.

In sintesi gli altri aspetti della situazione:

IL COMUNE DI SAN GIORGIO DI NOGARO. Nella Zona Peep il Comune ha mandato da pagare solo lo scarico (per le bollette del 2007) però dicono che devono verificare con la “fluorescina” (tracciante) se gli utenti sono allacciati al tubone o meno (svilupperemo i dettagli di questo problema nell’assemblea).

IL COMUNE DI TORVISCOSA. Dispiace dirlo ma è una totale delusione perché non sta facendo praticamente niente per difendere i cittadini. Ci attendiamo che si decida a fare qualcosa di concreto.

L’AUTORITA’ REGIONALE di VIGILANZA. Lucio Cinti, si è “insediato”, ma ha detto che non viene in assemblea, però ha anche detto di aver inviato una lettera all’ATO e al Tubone dove afferma che la questione degli “allacciabili” non regge, dobbiamo credergli?

L’ATO. Come sappiamo ha i mesi contati (gli ATO sono stati aboliti per legge) ed è per questo che ora l’ATO della Provincia di Udine ha improvvisamente premura di decidere sui rimborsi dimostrando di essere succube dei Gestori (e del Tubone in primo luogo) che premono per decurtare gli importi da restituire. Abbiamo avuto un incontro con il Presidente dell’ATO. Andrea Zuliani, il 7 aprile e poi abbiamo avuto ulteriori contatti telefonici, ma l’impressione ricevuta è molto negativa. Abbiamo concordato che l’ATO risponderà ai nostri quesiti (già formulati), ma non abbiamo ricevuto risposta.

Il TUBONE. Anche Il Consorzio Depurazione Laguna ha i mesi contati e si sta fondendo con il CAFC (Consorzio Acquedotto Friuli Centrale). E’ meglio o peggio? E’ peggio, anche perché per esempio la politica consociativa di Paviotti-Travanut-Galasso, ha imposto Florit come Direttore del nuovo Ente che si formerà dopo la fusione. Fra tutte le cose che già sappiamo, va detto che Florit è anche un acquedottista convinto (così pure la De Marco), quindi cercherà tutti i modi per tentare una acquedottizzazione strisciante.

LA PROVINCIA. Ora avrebbe in mano le chiavi del gioco, ma non pare molto intenzionata a fare tutto quello che potrebbe effettivamente fare.

Assemblea

Pubblica

venerdì 14 maggio ore 21.00

a Villa Dora –

San Giorgio di Nogaro

 

Partecipate !!

 

a cura del Comitato di Difesa Ambientale

ACQUA/ Bollette: il Tubone allo sbando. Assemblea pubblica

Messaggero Veneto MARTEDÌ, 20 LUGLIO 2010 Pagina 10 – Udine

SAN GIORGIO DI NOGARO

Canoni di depurazione, stasera assemblea

DAI PAESI
SAN GIORGIO DI NOGARO. Oggi alle 21 nella sala conferenze di Villa Dora si svolgerà un’assemblea pubblica sui canoni di depurazione e sugli allacciamenti alla fognatura separata. Anche nei comuni di San Giorgio, Cervignano e Torviscosa sono quindi arrivate le bollette del Tubone per l’annualità 2009. Si registrano due fatti: da un lato l’introduzione della quote fisse (di 16 euro per chi ha solo lo scarico o di 20 euro per chi ha anche la depurazione), per utenza e dall’altro il riconoscimento per una larga parte dell’utenza della sola quota di scarico mentre per l’annualità precedenti c’era anche la depurazione.

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Volantino per l’assemblea

 

Il Piccolo LUNEDÌ, 19 LUGLIO 2010 Pagina 7 – Gorizia

SODDISFAZIONE DEL COMITATO PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE

Tubone, via dalle bollette il costo della depurazione

Interessati gli utenti dei comuni di Cervignano, San Giorgio di Nogaro e Torviscosa

CERVIGNANO Bollette del Tubone, “scompare” il costo della depurazione. Non per tutti, ma nella maggior parte delle bollette che sono arrivate agli abitanti di Cervignano, San Giorgio di Nogaro e Torviscosa. Lo ha affermato ieri Paolo De Toni, del Comitato difesa ambientale, in vista della prossima assemblea, convocata per martedì alle 21 nella sala conferenze di Villa Dora a San Giorgio. «Cosa risponde il sindaco di Cervignano, Pietro Paviotti – subito la frecciata di De Toni – nel constatare che a gran parte dei cervignanesi non viene più chiesto di pagare la depurazione? E perché, nelle bollette relative al 2007/08, il Consorzio depurazione laguna ha continuato a chiedere la riscossione della depurazione, nonostante fosse già stata emessa la sentenza del 10 ottobre 2008, con cui la Corte costituzionale ha definito che non si può pretendere il pagamento di un servizio che non è stato effettivamente reso?».
«Molti altri utenti – continua De Toni – invece sono stati sottoposti anche questa volta alla quota di depurazione pur non essendo depurati». La ”lotteria del Tubone”, come la definisce il comitato popolare sorto per la difesa dell’ambiente, verrà analizzata nell’assemblea insieme ad altri due temi. Primo, l’introduzione della quote fissa per l’utenza, di 16 euro per chi ha solo lo scarico e di 20 per chi ha anche la depurazione. Poi il problema delle notifiche degli allacciamenti, che il Consorzio di depurazione sta inviando agli utenti e al Comune.
«Chiediamo – chiosa il Comitato – garanzie per il massimo contenimento delle spese, individuabili nella semplificazione delle procedure, nell’evitare la posa della vasca condensa grassi non obbligatoria, e nel riconoscimento dei casi di obiettiva impossibilità tecnica o eccessivamente onerosi. Così come è stato valutato fin da quando sono iniziati i lavori della posa della seconda fognatura, oramai 15 anni fa, senza che però sia mai stato affrontato concretamente il problema degli allacciamenti». (el. pl.)
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ACQUA/ Report assemblea di San Giorgio: sala strapiena

Rassegna stampa.

Una settimana dopo è arrivato l’articolo del MV

LUNEDÌ, 26 LUGLIO 2010 Pagina 12 – Udine

Torviscosa. Il Comune ha concordato con il consorzio l’agevolazione per il canone 2009

Bollette del Tubone, pagamenti a rate

TORVISCOSA. Il Comune di Torviscosa, ha concordato con il Consorzio depurazione laguna, per i cittadini utenti dell’acquedotto che hanno subito l’aumento tariffario applicato per legge dal gestore, il pagamento rateizzato delle bollette di acquedotto relative all’anno 2009 e di importo superiore ai 50 euro. Il pagamento potrà avvenire in 4 rate da luglio a dicembre. A tale scopo è stato attivato uno sportello per i cittadini interessati: chi desidera utilizzare la rateizzazione del pagamento, dovrà portare il bollettino e un documento. Intanto martedì a Villa Dora di San Giorgio, oltre 200 persone hanno partecipato all’assemblea pubblica sulle bollette, i rimborsi e gli allacciamenti. Si è verificata in connessione internet con il sito del Consorzio Cdl, la situazione degli utenti, che ha rilevato che in realtà non sono pubblicate le liste delle varie situazioni, come richiesto dal ministero, ma solo un format nel quale devono essere inseriti i propri dati per avere un eventuale responso. Per ora i dati pubblicati sono solo di quelli che devono pagare il canone e non hanno diritto ai rimborsi. Non è ancora chiaro con quale logica siano stati attribuiti i canoni di depurazione.
L’assemblea ha approvato una mozione che è stata inviata ai sindaci di San Giorgio e Torviscosa, all’Ato e all’Autority regionale. Questi i contenuti: per la depurazione si chiede ai sindaci una immediata analisi tecnico amministrativa sulla questione degli sfioratori di via dell’Istria a San Giorgio e località Sorgente a Torviscosa, al fine di valutarne lo stato di fatto e la rispondenza del servizio di depurazione; di valutare le problematiche di Braide Gjaidis e della Zona Peep a San Giorgio in quanto il comune ha nel 2007 chiesto solo la quota di scarico mentre il Cdl ha riproposto per il 2009 anche la quota di depurazione seppur non dovuta. Le quote fisse di 4 più 12 euro sono della sola fognatura, o di 4 più 4 più 12 euro nel caso di fognatura e depurazione: si chiede la compatibilità di questo nuovo balzello che non risponde agli effettivi costi del servizio. Si chiede inoltre la non obbligatorietà alla “vasca condensa grassi” e un confronto con i cittadini sui costi degli allacciamenti.
Francesca Artico

 

 

qui sotto il Piccolo

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L’assemblea di oltre 200 cittadini riunita nel salone di Villa Dora martedì 20 luglio 2010 ha approvato la seguente mozione:

 

1. Depurazione

Si chiede ai Sindaci dell’Unione Centro Economico Bassa Friulana (San Giorgio e Torviscosa) una immediata analisi tecnico-amministrativa della questione degli sfioratori di Via dell’Istria a San Giorgio e di Località Sorgente a Torviscosa per valutare il loro stato di fatto e la rispondenza o meno al servizio di depurazione; ed altresì la valutazione delle problematiche della Zona Peep e zona Gjaidis a San Giorgio di Nogaro considerando che in tali ultime aree il Comune di SGN per il 2007 ha richiesto il pagamento della sola quota di scarico ed invece il CDL SpA ha riproposto per il 2009 anche la quota di depurazione. Conseguentemente qualora si verifichi la incompatibilità con il servizio di depurazione di tali situazioni si richiede una forte e chiara presa di posizione amministrativa che sollevi i cittadini dall’onere del canone di depurazione non dovuto, rilevando che ciò è tanto più importante in quanto ci sono in gioco anche i rimborsi per il pregresso di cui al Decreto del Ministero dell’Ambiente n.102 del 30/09/09:

 

2. Quote fisse

Si tratta di 4+12 euro nel caso della sola fognatura oppure 4+4+12 euro nel caso di fognatura + depurazione, si richiede la valutazione della compatibilità di questa nuovo assurdo balzello con la natura privatistica del canone, in quanto le quote fisse non rispondo agli effettivi costi del servizio ma seguono la logica delle tasse e dei tributi.

 

3. Acquedotto

Considerato che l’utenza del Comune di Torviscosa non è stata avvisata del cambio di regime tariffario, si richiede che coloro i quali sono intenzionati a mettere il contatore abbiano diritto al ricalcolo retroattivo sulla base del consumo medio dei 12 mesi successivi alla installazione del contatore.

 

4. Allacciamenti

Si richiede che i due comuni prendono chiaramente posizione sulla non obbligatorietà della “vasca condensa grassi” e che aprano un confronto con la popolazione sui costi effettivi dell’allacciamento e sulle situazioni più critiche che, come promesso a più riprese in passato ed anche di recente, andrebbero derogate.

 

5. Grigliatura

Si richiede il rispetto di quanto previsto all’Art.14 del PGRA (Piano Generale Risanamento Acque) D.P.G.R. 23/08/82, n. 0384/Pres. vale a dire l’installazione di sistemi di grigliatura sugli sbocchi fognari delle fognature miste in quanto ciò oltre che un obbligo di Legge, costituisce anche una premessa coerente per le deroghe dagli allacciamenti alla fognatura consortile, in quanto permetterebbe di considerare gli utenti depurati e la conseguente imposizione del canone di depurazione anche se non collegati al depuratore centralizzato.

 

6. Incontro

Infine si richiede che venga fissato quanto prima un incontro con una delegazione di cittadini dei due Comuni dell’Unione Centro Economico Bassa Friulana per discutere approfonditamente delle problematiche suddette.

ACQUA/ Bollette: rassegna stampa dell’assemblea di San Giorgio di Nogaro

Messaggero Veneto MARTEDÌ, 18 MAGGIO 2010

Pagina 12 – Udine

Bollette Tubone altra assemblea infuocata

SAN GIORGIO. «Lucio Cinti, quale responsabile dell’Autority regionale di vigilanza sarà l’ago della bilancia sulla questione degli “allacciabili”, ma, nonostante qualche anno fa abbia sottoscritto una petizione contro l’obbligo agli allacciamenti al sistema fognario doppio, oggi pare indirizzato a dare ragione agli enti gestori lavorando quindi contro la gente». Un centinaio di persone ha partecipato all’assemblea di venerdì sera sulla situazione delle bollette del Consorzio di Depurazione, i rimborsi e gli allacciamenti, nonostante non siano ancora arrivate a San Giorgio le bollette, nel corso della quale, l’ambientalista Paolo De Toni, non ha lesinato di lanciare pesanti accuse e frecciate a nessuno. Ha spiegato perché a San Giorgio, Cervignano e Torviscosa, comuni dove sono state fatte le autoriduzioni (oltre 200 cittadini hanno pagato solo lo scarico fognario) non siano ancora arrivate le bollette del Tubone, mentre in altri comuni sì, «segno evidente che non ha ancora deciso – ha affermato – cosa fare sul problema degli sfioratori e degli allacciabili, per i quali è in corso un’inchiesta della Procura di Udine che vede indagati la presidente del Consorzio, Luisa De Marco, il  direttore, Alessandro Florit e la responsabile dell’Ufficio Tributi, Claudia Cattaruzzi. É stato infatti ormai verificato dai Noe, Arpa e dalla Capitaneria di Porto di San Giorgio, che lo sfioratore sangiorgino non funziona e si blocca da solo (mostrando foto che lo documentano), per cui mi costituirò parte civile nel processo che seguirà». Delusione ha espresso per l’amministrazione di Torviscosa «che sta deludendo i suoi elettori e Settimo, dopo venti anni di battaglie oggi si è dileguato e non capiscono e non intendono ascoltare: non sono neppure andati a chiedere chiarimenti all’Ato». In merito all’Ato, ricordando che una legge nazionale ne prevede la chiusura, resta però l’organo deputato, insieme alla Provincia, per la notifica dell’obbligo agli allacciamenti, mentre sui rimborsi dimostra di avere «premura di chiudere la partita e ciò mi insospettisce. Intanto ha posto dei quesiti in merito, ma non ho ancora avuto risposta». Infine ha affermato che la fusione Cafc-Cdl rappresenta una mossa politica per evitarne la chiusura e ha espresso perplessità sul ruolo “tiepido” di Fontanini e della Provincia. Molte le domande, da parte dei presenti, soprattutto di quelli interessati agli allacciamenti, per i quali a Torviscosa stanno arrivando le prime notifiche. (f.a.)

 

 

Il Piccolo

 

 

DOMENICA, 16 MAGGIO 2010

Pagina 11 – Gorizia

AFFOLLATA ASSEMBLEA A SAN GIORGIO DI NOGARO INDETTA DAL COMITATO DIFESA AMBIENTALE

Tubone, resta il caos-bollette nella Bassa

Sotto accusa il ruolo della Autorità regionale per la vigilanza sui servizi idrici

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SAN GIORGIO Aggiornamento sull’iter giudiziario nei confronti del presidente del Consorzio depurazione laguna (il cosiddetto ”Tubone”), Luisa De Marco, del responsabile della rete fognaria, Alessandro Florit, e della responsabile amministrativa dell’ente, Claudia Cattaruzzi. I rilievi tecnici, condotti a San Giorgio, Cervignano e Torviscosa da parte dei carabinieri del Noe, Guardia costiera e Arpa, il ruolo dell’Autorità regionale per la vigilanza sui servizi idrici, presieduta da Lucio Cinti, dopo che la Corte dei conti si è espressa escludendo che agli “allacciabili” possa essere richiesto il canone di depurazione sono stati alcuni degli aspetti di cui si è parlato l’altro ieri sera a San Giorgio di Nogaro nell’assemblea organizzata a Villa Dora dal Comitato difesa ambientale della Bassa friulana. In sala oltre cento persone, riunite con l’obiettivo di fare chiarezza sugli aspetti legati alla vicenda del Tubone e che rimangono ancora oscuri. Il caos-bollette era tornato alla ribalta una settimana fa dopo che il Comitato aveva fatto sapere che gli abitanti di Cervignano e San Giorgio non avevano ricevuto le richieste di pagamento del 2009. Una conseguenza che, secondo il Comitato, sarebbe da imputarsi proprio al contenzioso in corso. E se il 12 maggio scorso al Tribunale di Udine, il Gip Paolo Alessio Vernì ha nominato il perito tecnico, Eva De Marco, che avrà il compito di fare un valutazione generale sulla correttezza della gare di appalti per la realizzazione dei sistemi fognari, al centro della discussione è finito il ruolo dell’Autorità regionale di vigilanza. Il portavoce del Comitato, Paolo De Toni, ha fatto sapere di aver inviato una lettera a Lucio Cinti per chiedere «di esprimersi in maniera chiara in merito alla volontà di fare propria la posizione espressa della Corte dei Conti che esclude in modo tassativo che agli “allacciabili” possa essere richiesto il canone di depurazione».
«Cinti – riprende De Toni – continua a ragionare come “politico” piuttosto che come organo di controllo dell’operato dei gestori e degli amministratori, e con questo  comportamento rappresenta una controparte per la popolazione». L’altra novità riguarda le notifiche sull’obbligo di allacciamento. Secondo il Comitato, «allo stato attuale il Tubone non è legittimato ad emettere le notifiche di obbligo di allacciamento perché, come dice il regolamento del 2 ottobre 2009, il potere di notifica spetta all’“ente competente”, rappresentato da Provincia, Ato o da un soggetto da essa delegato. Ma il Tubone non ha ancora nessuna delega in questo senso».
Elena Placitelli

 

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ACQUA/ Il Tubone una lobby consociativa PD-PdL che fa quello che vuole

Il Piccolo VENERDÌ, 11 GIUGNO 2010 Pagina 8 – Gorizia

IL COMITATO CONTESTA LE NOTIFICHE

Depurazione, via agli allacciamenti

CERVIGNANO Tubone, arrivano le notifiche di allacciamento. Ma per il Comitato di difesa ambientale manca l’ordinanza del Comune, o dell’Ato, che dovrebbe essere l’ente competente per l’incarico. E si alzano due appelli: per chiedere all’Ato e all’Autorità regionale di vigilanza se la procedura con cui sarebbe stato notificato l’obbligo degli allacciamenti è corretta. Il secondo si rivolge invece agli utenti che, secondo il Comitato, non sono obbligati a dotarsi della “vasca condensa grassi”, che rappresenta un significativo onere aggiuntivo nei lavori di allacciamento e che comporta, soprattutto, il costo dei futuri svuotamenti. Un ragionamento giustificato dalla presenza del canone di depurazione: in sostanza, il Comitato dice che, se un utente già paga il canone, non dovrebbe essere caricato di altri costi, come quello della vasca condensa grassi e dei successivi svuotamenti.
Continua la battaglia del Comitato difesa ambientale, guidata da Paolo De Toni, contro le procedure messe in campo dal Consorzio depurazione laguna, noto ai più come ”Tubone”. Il mese di maggio ha segnato un altro passo sull’aspra vicenda delle bollette, con gli utenti che per anni hanno pagato anche il canone per una depurazione che non sarebbe mai avvenuta. Ieri il Comitato ha fatto sapere che, a maggio, nei comuni di Cervignano, San Giorgio e Torviscosa «sono arrivate pseudo notifiche di allacciamento alla rete fognaria del Consorzio Depurazione Laguna, indirizzate al momento solo agli amministratori condominiali».
Comincia da qui la prima critica: «Già a prima vista si resta stupiti – recita la nota diffusa dal Comitato -, visto che, in un’unica raccomandata, si trova un pacco di avvisi riguardanti ognuno un condominio diverso, mentre è ovvio che ogni struttura condominiale dovrebbe avere una notifica con raccomandata a sé stante, anche se ha lo stesso amministratore». Poi si entra nel concreto: la notifica dell’obbligo degli allacciamenti proviene dal ”Tubone”. Il Comitato contesta che quest’ultimo, non essendo un’autorità amministrativa ma un semplice gestore, non avrebbe il potere di notificare l’obbligo di allacciamento. A maggior ragione perché, secondo alcune indagini effettuate dagli esponenti del Comitato, il ”Tubone” non avrebbe mai ricevuto questo preciso incarico da parte dell’Ato. «Solo la mancata osservanza di un’ordinanza comunale – chiosa De Toni – è soggetta a interventi coattivi e provvedimenti sanzionatori». (e.p.)

 

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Messaggero Veneto VENERDÌ, 11 GIUGNO 2010 Pagina 13 – Udine

Bollette Tubone, prime notifiche agli amministratori condominiali

Il comitato avverte gli utenti: chi le riceve però può ignorarle perché ci vuole una specifica ordinanza del Comune

SAN GIORGIO. L’arrivo agli amministratori condominiali delle “pseudo notifiche” di allacciamento alla rete fognaria del Consorzio Depurazione Laguna spa, mette in allarme il Comitato di Difesa ambientale della Bassa Friulana, che attraverso il suo portavoce, Paolo De Toni, evidenzia tutte le motivazione perché tali notifiche non sono  valide. «Già a prima vista – affera De Toni-, si resta stupiti in quanto in un’unica busta inviata come raccomandata, si trova un pacco di avvisi riguardanti ognuno un condominio diverso, mentre è ovvio che ogni struttura condominiale, dovrebbe avere una notifica a se stante anche se ha lo stesso amministratore. Nella missiva, c’è un richiamo all’articolo 1131 del codice civile, nel quale si rileva che l’autorità amministrativa, può notificare gli atti, per questioni come il medesimo oggetto, all’amministratore, invece che al singolo utente. Bene, ma è evidente che l’enete gestore del servizio idrico integrato non è certamente un’autorità amministrativa, per cui non può notificare nulla all’amministratore ed eventualmente dovrebbe notificare l’atto all’utente oltrechè all’amministratore». «Poi – continua De Toni -, il gestore, ricorda che il compito della notifica è in capo all’Ente competente, ma da una breve ricerca sugli atti amministrativi dell’Ato, si scopre che il gestore non ha mai ricevuto dall’Ato il compito specifico della notifica dell’obbligo di allacciamento, ma solo quello della gestione dell’iter autorizzatorio (“Gestione regime autorizzatorio degli scarichi e degli allacciamenti della pubblica fognatura”) che necessariamente implica anche l’atto della notifica. Infatti, da una ricerca in internet, si trova che spesso sono i comuni ad emettere le ordinanze, indicando che l’utente deve fare la richiesta di allacciamento al gestore. Ed è in effetti nel regolamento di fognatura ora in vigore approvato dall’Ato il 2 ottobre 2009, questa contraddizione alla fin fine emerge in quanto si legge. In realtà il gestore non rilascia l’autorizzazione allo scarico, ma il nulla osta come si evince all’art. 22». De Toni ribadisce che tutto ciò fa capire che in realtà il gestore ha un compito puramente tecnico e che le raccomandate che sta inviando il Tubone «non sono quelle effettive notifiche dell’obbligo di allacciamento in quanto se anche l’interessato le ignora nulla può capitargli finchè il Comune non emette una sua specifica ordinanza. Chiediamo quindi all’Ato e all’Autority di vigilanza (Cinti) che si esprimano ufficialmente in merito che gli amministratori condominiali si pongano il problema se così configurata al questione degli allacciamenti abbia un contenuto che esorbita dalle attribuzioni dell’amministratore e lo si faccia presente all’assemblea dei condomini. Infine mettiamo in guardi all’obbligo di dotarsi di vasca consenta grassi che rappresenta un altro onere oltre allo svuotamento». (f.a.)

 

 

 

Il testo integrale del Comunicato

 

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Questione degli allacciamenti

 

I soliti pasticci del tubone.

 

Nei comuni di San Giorgio, Torviscosa e Cervignano nel mese di maggio sono arrivate delle “pseudo notifiche” di allacciamento alla rete fognaria del Consorzio Depurazione Laguna, indirizzate per il momento solo agli amministratori condominiali. Già a prima vista si resta stupiti in quanto in una unica busta inviata come raccomandata, si trova un pacco di avvisi riguardanti ognuno un condominio diverso mentre è ovvio che ogni struttura condominiale dovrebbe avere un notifica con raccomandata a sé stante, anche se ha lo stesso amministratore. Nella missiva c’è un richiamo all’articolo 1131 del Codice Civile

Art.1131 – Rappresentanza – Nei limiti delle attribuzioni stabilite dall’articolo precedente o dei maggiori poteri conferitigli dal regolamento di condominio o dall’assemblea, l’amministratore ha la rappresentanza dei partecipanti e può agire in giudizio sia contro i condomini sia contro i terzi. 
Può essere convenuto in giudizio per qualunque azione concernente le parti comuni dell’edificio; a lui sono notificati i provvedimenti dell’autorità amministrativa che si riferiscono allo stesso oggetto. 
Qualora la citazione o il provvedimento abbia un contenuto che esorbita dalle attribuzioni dell’amministratore,
questi è tenuto a darne senza indugio notizia all’assemblea dei condomini. 
L’amministratore che non adempie quest’obbligo può essere revocato ed è tenuto al risarcimento dei danni.

nel quale si rileva che “l’autorità amministrativa” può notificare gli atti, per questioni con il medesimo oggetto, all’amministratore, invece che al singolo utente. Bene, ma è evidente che l’Ente Gestore del servizio idrico non è certamente un “autorità amministrativa” per cui non può notificare nulla all’amministratore ed eventualmente dovrebbe notificare l’atto all’utente oltrechè all’amministratore. Poi il Gestore ricorda che il compito della notifica è in capo alll’ “Ente competente”, ma da una breve ricerca sugli atti amministrativi dell’ATO si scopre che il Gestore non ha mai ricevuto dall’ATO il compito specifico della Notifica dell’obbligo di allacciamento ma solo quello della gestione dell’iter autorizzatorio (“Gestione regime autorizzatorio degli scarichi e degli allacciamenti alla pubblica fognatura” che non necessariamente implica anche l’atto della Notifica. Infatti da una ricerca in internet si trova che spesso sono i Comuni ad emettere le ordinanze indicando che l’utente deve fare la richiesta di allacciamento al Gestore. E in effetti nel regolamento di fognatura ora in vigore, approvato dall’ATO il 2 ottobre 2009, questa contraddizione alla fin fine emerge, in quanto si legge:

Art. 6 – Allacciamenti alla rete fognaria

In caso di inerzia o inadempienza degli interessati, o di non conformità delle opere di

allacciamento rispetto alle norme tecniche ed alle prescrizioni dell’autorizzazione, i relativi

obblighi possono essere fatti valere dal Comune con specifiche ordinanze, previa richiesta del

Gestore del servizio idrico integrato.

Art. 14 – Sanzioni regolamentari

La mancata osservanza dei termini e delle prescrizioni contenute nella ordinanza

comunale di obbligo di allacciamento alla rete fognaria comporta l’esecuzione d’ufficio delle opere

con recupero delle spese sostenute ai sensi del R.D. 14.04.1910 n. 639 nonché l’applicazione di

provvedimenti sanzionatori.

In realtà il Gestore non rilascia l’autorizzazione allo scarico, ma il “nulla osta” come si evince dall’articolo 22 del regolamento di fognatura che recita Art. 22 – Domanda di nulla osta all’allacciamento ed allo scarico

Tutto ciò fa capire che in realtà che il Gestore ha un compito puramente tecnico e che le raccomandate che sta inviando il tubone non sono delle effettive notifiche dell’obbligo di allacciamento in quanto se anche l’interessato le ignora non gli può capitare nulla fino a che il Comune non emette una sua specifica ordinanza ed infine solo la mancata osservanza di quella ordinanza comunale è soggetta ad interventi coattivi e provvedimenti sanzionatori.

Altri elementi fanno pensare che siamo di fronte ad un’azione improvvisata da parte del Tubone e ciò allo scopo di far vedere che sta facendo qualcosa sugli allacciamenti dopo 13 anni di inerzia quasi completa. A conferma di ciò se qualcuno, seguendo le istruzioni della pseudo-notifica, si reca nell’Ufficio Tecnico a San Giorgio di Nogaro, si sente rispondere che dovrà essere costituito un ufficio apposito per quelle pratiche, ma che tale ufficio non è ancora in funzione.

Quindi si richiede che l’ATO e l’Autorità Regionale di Vigilanza (Lucio Cinti) si esprimano ufficialmente su quale sia la procedura corretta e che gli Amministratori Condominiali si pongano il problema se così configurata la questione degli allacciamenti “abbia un contenuto che esorbita dalle attribuzioni dell’amministratore” e lo faccia presente all’assemblea dei condomini.

Infine quale che sia la scelta degli utenti e degli amministratori condominiali si vuole mettere in guardia che gli utenti non sono obbligati a dotarsi della “vasca condensa grassi” che rappresenta un significativo onere aggiuntivo nei lavori di allacciamento e soprattutto comporta l’onere futuro degli svuotamenti. Il fatto di pagare un canone di depurazione deve liberare l’utente da ogni altra spesa.

Comitato di Difesa Ambientale 10 giugno 2010

ACQUA/ Porpetto, bollette depurazione: finalmente la minoranza dice qualcosa

Nell’assemblea di venerdì 22 indetta dall’Amministrazione Comunale nella frazione di Villalta, il Comitato di Difesa Ambientale aveva attaccato duramente il Sindaco che non aveva saputo rispondere alle accuse, ora finalmente interviene la minoranza di sinistra in Comune

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Messaggero Veneto SABATO, 30 GENNAIO 2010

Pagina 11 – Udine

Bollette Tubone la minoranza attacca il sindaco

PORPETTO. «Il sindaco deve assumersi le responsabilità della sua linea politica adottata, dicendo chiaramente che non ha voluto sospendere i ruoli ancora pendenti e non nascondersi dietro l’affermazione che Equitalia doveva dirlo a lui! É assurdo, visto il potere di autotutela che spetta al sindaco, titolare del credito e non certo ad Equitalia, semplice ente riscossore!». Il gruppo civico di minoranza “Uniti per rinnovare”, interviene sull’annosa questione delle bollette di fognatura che ora ha visto alcuni cittadini coinvolti da iscrizioni di ipoteca sui propri immobili, per gli importi delle depurazione non pagati. «Per di più, a dicembre – proseguono i consiglieri – abbiamo chiesto al sindaco di convocare, entro venti giorni, un consiglio straordinario sull’argomento, ma il sindaco ci ha negato la discussione in consiglio comunale! E così il nostro sindaco continua con la linea dura già tracciata da tempo: infatti era ben consapevole della situazione in cui versano molti cittadini di Porpetto, visto che già da 10 anni è in amministrazione, ma dopo la sua elezione non si è preoccupato di monitorare le questioni pendenti con Equitalia, nonostante i decreti emanati (n.208 del 2008 e il 30.09.2009), dopo la famosa sentenza della Corte Costituzionale, abbiano acclarato il diritto al rimborso per coloro che hanno pagato una tariffa per un servizio non esistente! Anzi, si è nascosto dietro l’incertezza legale, senza curarsi dell’aggravio delle situazioni pendenti. E così le cartelle di pagamento di alcuni cittadini – sostengono i consiglieri – sono raddoppiate per tutti i costi aggiuntivi derivati dall’iscrizione dell’ipoteca! A fronte di circa 900 euro di debito, che poi dovrà essere rimborsato, la cartella di pagamento è salita a 1600 euro. E ora questo aumento considerevole delle spese non verrà più rimborsato ai cittadini che ci hanno rimesso e basta». «E così alcuni cittadini, intimati da una politica dura della maggioranza, hanno pagato per paura, accollandosi le spese di iscrizione e cancellazione dell’ipoteca, quando – prosegue la consigliera Margherita Zanchin – ci sono recenti sentenze di Commissioni tributarie che hanno stabilito l’inammissibilità dell’iscrizione ipotecaria, anche per fini cautelativi, quando il valore del credito da riscuotere è inferiore agli 8 mila euro, come previsto dall’art. 76 del DPR 602/72». (f.a.)

 

RIMBORSI DEPURAZIONE/ Una truffa che riguarda tutto il territorio

Notizie flash/ Truffa bollette

In qualsiasi Comune, o zona di esso,  dove non ci sia impianto di depurazione, oppure tale impianto esista, ma  non sia effettivamente funzionante, si può chiedere il rimborso del canone di depurazione indebitamente versato

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