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Marzo 17th, 2017 — General, Tracciati FVG
DAl Piccolo del 13/11/13
Trieste-Divaccia, progetto entro l?anno
di Giovanni Tomasin TRIESTE Entro l’inizio del prossimo anno il governo italiano e quello sloveno potrebbero trovarsi davanti una proposta di progetto per la linea ferroviaria Aurisina-Divaccia: partirà a quel punto il processo di verifica del progetto con gli enti locali e tra questi e il territorio. «Auspichiamo che per i primi mesi del 2014 gli enti incaricati di decidere dispongano di tutte le informazioni necessarie per scegliere un tracciato», ha spiegato il responsabile dei Corridoi Ten-T per ilministero, Roberto Ferrazza, a margine della conferenza interministeriale svoltasi ieri a Trieste nell’ambito del progetto Acrossee. Il progetto Il progetto, che secondo alcune stime dovrebbe costare circa due miliardi di euro per una ventina di chilometri di linea, nelle intenzioni degli enti ferroviari dovrebbe favorire il traffico di merci fra Italia e Slovenia: lo scopo è quello di consentire al porto di Trieste di fare da punto di ricezione delle merci provenienti da Suez, per indirizzarle poi via rotaia verso la Slovenia e i mercati est e nord-europei oppure verso la Francia. L’hub della Venezia Giulia dovrebbe così raddoppiare il volume dei suoi traffici. «L’università di Lubiana preparerà entro l’anno uno studio sui potenziali traffici della linea – ha spiegato Ferrazza -, che chiarirà le potenzialità dell’opera». Lo studio sarà uno dei fattori di cui i tecnici del Geie (Gruppo europeo di interesse economico, composto da rappresentanti delle ferrovie dei due Paesi) terranno conto nell’elaborare la proposta di progetto che poi sarà sottoposta al vaglio politico della commissione intergovernativa Italia-Slovenia, di cui fa parte anche la Regione Friuli Venezia Giulia. I possibili tracciati vanno da una linea parzialmente in galleria a una in superficie, basata su semplici rettificazioni della linea. Opere al risparmio Tutto al convegno di ieri, organizzato dall’Ince proprio per discutere di accessibilità transfrontaliera nel Sud Est Europa, lasciava intendere che le soluzioni privilegiate saranno quelle pratiche, veloci e poco costose. Atteggiamento obbligatorio in tempi di tragica siccità di fondi. I precedenti non mancano: il commissario straordinario alla Tav Venezia Trieste, Bortolo Mainardi, non fa mistero di propendere per una ottimizzazione della linea esistente. La Regione Fvg, da parte sua, ha chiesto che vengano privilegiati gli interventi urgenti sulle linee attuali. Sul possibile accordo tra queste posizioni e un collegamento Tav fra Aurisina e Divaccia, Ferrazza si è espresso così: «Attenzione, non stiamo parlando di alta velocità in questo tratto – ha risposto -. Si punta soprattutto ad aumentare la capacità, diminuendo la pendenza della linea per allungare i treni. Bisogna anche tener conto del fatto della grande delicatezza ambientale dell’area». La Venezia-Mestre Per quanto riguarda il tracciato da Mestre a Ronchi, Ferrazza ha detto che«Rfi, Rete ferroviaria italiana, ha sollecitato il ministero (dell’Ambiente, ndr) a dare indicazioni per le finalizzazioni del progetto di affiancamento alla linea esistente». «Adesso – ha aggiunto – il ministero dell’Ambiente chiuderà il parere di Valutazione di impatto ambientale (Via) confrontando tra loro sia l’ipotesi costiera che quella di affiancamento alla linea ferroviaria esistente». Anche in questo caso «la priorità è l’alta capacità» più che l’alta velocità. Ferrazza ha riconosciuto come «saggia» la scelta di «aggredire i colli di bottiglia» sulla rete storica, aggiungendo che «non è mai stata messa in discussione l’alta capacità in sé. Servono soluzioni ferroviarie che non siano un ostacolo allo sviluppo del porto di Trieste e dei porti dell’Adriatico. Tra fare un quadruplicamento ex novo e la linea storica con soluzione dei nodi c’è una bella differenza». Il protocollo Il project manager dell’Ince Carlo Fortuna ha detto che «in un periodo di risorse pubbliche in calo, è indispensabile concentrare l’attenzione sui piccoli progetti». La Regione Friuli Venezia Giulia ha poi firmato un protocollo per il coordinamento delle opere con gli altri partner di Accrosee: ministeri dei Trasporti, Camere di commercio, Università e altre istituzioni di Paesi dell’Unione europea e del Sud- Est.
Marzo 17th, 2017 — General, Tracciati FVG
Dal Piccolo del 26/07/12
Duino, no del Consiglio alla Tav
di Viviana Attard DUINO AURISINA No alla Tav a Duino Aurisina. Almeno non a questo progetto. Lo ha detto ieri il Consiglio comunale. L’occasione coincideva anche con la data limite (prevista per oggi) per poter esporre alla Regione le proprie considerazioni in merito. Pareri che successivamente verranno inoltrati, assieme a quelli degli altri Comuni interessati dall’opera, direttamente al Ministero dell’ambiente. Un tour de force, quello iniziato nemmeno un mese fa, che la recente amministrazione Kukanja si è vista recapitare senza preavviso. In questi trenta giorni, dunque, la seconda commissione consiliare permanente presieduta dal consigliere Maurizio Rozza (Sel) ha visionato grafici, cartine e pareri avendo modo, grazie alle trecento pagine di documentazione, di farsi un’idea ben chiara di cosa potrebbe accadere in caso l’opera venisse realizzata. Il primo ad esprimersi, alla presenza di quasi tutti i consiglieri (assente solo la Svara), è stato il vicesindaco Massimo Veronese. «Anche da un esame superficiale – ha dichiarato – si può constatare che la futura linea Venezia- Trieste ha delle vere e proprie discontinuità. Sembra, infatti, che quello attuale non sia nient’altro che la somma di progetti distinti assemblati in fretta e furia. Inoltre nella tratta Ronchi-Trieste non figurano nemmeno le variazioni migliorative ch’erano state chieste dall’ex sindaco Ret e concordate con Rfi e Regione». Un “modus operandi”, questo, che non è piaciuto all’amministrazione in carica acuito anche dall’ «amarezza per la sottovalutazione implicita del parere richiesto». Successivamente il vicesindaco ha illustrato alcune delle numerose criticità del progetto quali ad esempio quello legato alle falde acquifere, in particolare quella di Brestovizza, che serve sia la parte italiana che il Carso sloveno nonché la totale assenza di una valutazione di costi e benefici, non solo economici ma anche sociali e ambientali. Quest’ultimi sono stati indicati anche dallo stesso presidente della seconda commissione, Maurizio Rozza, che ha sottolineato come «ci sia stato un lavoro collegiale da parte di tutta la commissione». Oltre a questo lo stesso ha esposto al Consiglio anche un documento giunto postumo ai termini utili da parte della Protezione civile in cui si mette in evidenza «la necessità d’integrare la documentazione con approfondimenti» legati, ad esempio, alla presenza di elettrodotti di alta tensione, a metanodotti internazionali e altre infrastrutture per le quali le eventuali problematiche che potessero scaturire dalla presenza dell’alta velocità «non possano essere risolte con proposte socialmente ed ambientalmente accettabili». Nonostante le criticità sollevate, però, il sindaco Kukanja ha sottolineato che «nessuno ha affrontato il difficile dibattito su questo tema avendo un’ostilità pregiudiziale verso qualsiasi intervento che miri a potenziare i collegamenti ferroviari non solo per la nostra area ma anche verso i territori circostanti». Il nodo, infatti, sembra essere piuttosto la mancanza «di un raffronto di costi e benefici che incidono negativamente sulla nostra terra». Stessa linea anche quella espressa dall’opposizione guidata dal capogruppo del Pdl, Massimo Romita che ha sottolineato «l’importante lavoro congiunto e coeso fatto dalla maggioranza e dall’opposizione a dimostrazione che, se c’è la volontà, si può fare il bene del territorio».
E Antonaz invita la giunta Tondo a “mollare” la Tav
Non è piaciuta a Roberto Antonaz, consigliere di Rc, la pervicacia con cui l’assessore Riccardi ha replicato alla sua interrogazione in cui chiedeva se fosse intenzione della Regione sganciarsi dal discorso Tav, sull’esempio di Portogallo e Francia. « La risposta – precisa Antonaz – lascia sconcertati. Può cascare il mondo ma la Tav non si tocca. Nessun senso della realtà anche di fronte all’evidenza. Se qualcuno a buon diritto chiede: «Perché la Tav alla luce di quanto sta succedendo?» La risposta è quella dei fanatici: perché sì». Antonaz ha anche rilevato che « di fatto il Corridoio 5 non c’è più e la tratta ad alta velocità Mestre-Trieste viene declassata a collegamento interno con Torino», aggiungendo che il buon senso «porterebbe ad optare su una velocizzazione delle linee esistenti, abbandonandola. Per Riccardi e Tondo invece si deve andare avanti a testa bassa, con i pareri dei Comuni interessati come pura formalità».
Marzo 17th, 2017 — General, Tracciati FVG
Da Il Piccolo
LUNEDÌ, 30 LUGLIO 2012
Pagina 19 – Gorizia-Monfalcone
Doberdò, barricate contro la Tav
Il sindaco Vizintin: «Una follia spendere 50 milioni e devastare l’ambiente»
DOBERDO’ Il Comune di Doberdò del Lago alza le barricate contro il progetto della Tav «macroscopicamente sproporzionato e inutile, devastante per l’ambiente, per la Riserva dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa e che farebbe addirittura scomparire dalla cartografia la frazione di Sablici». Dopo aver esaminato l’ultima relazione progettuale inviata da Rfi il mese scorso per la linea Venezia-Trieste, in particolare per la tratta Ronchi-Trieste, il sindaco Paolo Vizintin ha convocato l’altra sera con urgenza la Giunta, estesa anche ai capigruppo per la maggioranza Fabio Visintin di “Unità Cittadina” e per la minoranza Dario Bertinazzi Slovenska skupnost-Unione slovena, (assente Marino Ferfolja del Centro destra), che ha espresso il parere negativo e ha respinto all’unanimità il documento. «E’ un ulteriore diniego che si aggiunge a quello precedente – afferma il sindaco Vizintin – in quanto è una follia spendere 50 milioni di euro per una devastazione irreparabile dell’ambiente. Sarebbe meglio utilizzare questi soldi specie in questi momenti di crisi per creare nuovi posti di lavoro. E’ inconcepibile, dopo che Rfi continua a sopprimere (anche ieri) treni merci e passeggeri da e per Trieste, che voglia incrementare questa tratta dove il movimento è calato del 50%. Sarebbe il caso di ottimizzare, invece, la linea Alta Capacità esistente e non realizzare opere devastanti e costosissime delle quali non ci sono soldi che poi sarà costretta la comunità a pagare». Il Comune ribadisce che dalla progettazione, oltre a mancare dell’analisi costi-benefici imposta dalla normativa vigente sulla Via (Valutazione impatto ambientale), emerge che l’opera è fortemente impattante per l’ambiente, il territorio e l’abitato di Sablici. La linea ferroviaria attraverserebbe infatti la Riserva dei laghi di Doberdò e Pietrarossa con enormi viadotti e gallerie. «Una gigantesca colata di cemento e ferro – continua il sindaco Vizintin – che deturperebbe il territorio già martoriato dalla presenza di elettrodotto, metanodotto e autostrada. Gallerie e viadotti proseguirebbero per il centro di Sablici dove è previsto l’esproprio e il vincolo urbanistico di quasi tutta l’area e il probabile abbattimento di alcune abitazioni. In tale contesto – continua Vizintin – si inserisce la realizzazione del nuovo raccordo stradale tra le statali SS55 e SS14 che passerebbe sotto il viadotto soprastante Sablici e consentirebbe un ritorno massiccio dei Tir sul Vallone. L’abitato di Sablici si svuoterebbe e sparirebbe dalla cartografia». La preoccupazione per il tracciato Tav aumenta anche perché a detta degli stessi esperti Rfi nella relazione non ci sono garanzie per l’attraversamento dei calcari di Aurisina . Ciro Vitiello
Marzo 17th, 2017 — General, Tracciati FVG
Dal Piccolo
GIOVEDÌ, 02 AGOSTO 2012
Tav, sì condizionato della Provincia «Servono altri studi»
di Gianpaolo Sarti «Trieste deve essere coinvolta nel Corridoio V», una linea ritenuta «strategica» e «fonte di sviluppo economico e sociale» per l’intero territorio regionale, a cominciare dal Porto. La delibera dalla Provincia, passata l’altra sera a maggioranza trasversale, di fatto promuove la Tav, ma non a occhi chiusi. Palazzo Galatti, che si è riunito per esprimere il proprio parere di Via per il progetto di Italferr sul’Alta velocità Venezia-Trieste, darà l’ultima parola dopo l’ottenimento di una serie di integrazioni. E’ necessario valutare a fondo i costi e i benefici dell’opera, gli studi di trasporto, energetici e di carattere tecnico-ambientale. Serve, in particolare, un’analisi accurata delle terra e delle rocce da scavo, delle cavità carsiche e delle vibrazioni. Hanno votato a favore della norma la presidente Poropat e la lista civica, il gruppo del Pd, l’Unione slovena, Giorgio Ret e Un’Altra Trieste (Francesco Cervesi). Contrari, invece, Sel e Fabio Longo (Idv), mentre si sono astenuti Lega Nord, Pdl, Lista Dipiazza e Majda Canziani dell’Idv. «E’ interesse della Provincia – sostiene in una nota congiunta il Pd – che l’opera venga fatta nel rispetto del territorio e quindi in accoglimento delle modifiche richieste dai Comuni». I democratici in Consiglio provinciale hanno anche ricordato che «la Provincia ha ribadito su più tavoli sia regionaliche nazionali, la carenza di infrastrutture ferroviarie idonee sia per quanto concerne i servizi di trasporto passeggeri, sia quelli relativi al trasporto delle merci. Ci sono alcune modifiche chieste dai Comuni– affermano i consiglieri Pd – che sebbene accolte per le vie brevi da Italferr e Rfi, non risultano ancora nel progetto. Siamo sicuri che se saranno inserite quelle variazioni a tutela del territorio – conclude il gruppo – il progetto potrà ottenere la luce verde che tutti noi auspichiamo per Trieste e per l’Europa». Il presidente del Consiglio provinciale Maurizio Vidali (Unione slovena) è soddisfatto: «Si deve tener conto del territorio carsico e della sua gente, già pesantemente colpita da altre opere in passato – è il commento – solo assieme ai Comuni si potrà trovare una soluzione alle criticità emerse». Pochi giorni fa il Consiglio comunale di Trieste aveva espresso parere favorevole al progetto Italferr per il tratto dell’alta velocità ferroviaria Venezia-Trieste, nell’ambito dell’iter sulla Valutazione di impatto ambientale. La maggioranza di centrosinistra comunale si era tuttavia divisa al momento del voto: i consiglieri di Sel e Federazione della Sinistra si erano opposti alla delibera dell’assessore all’Ambiente, Umberto Laureni. Il provvedimento era passato grazie ai 14 voti favorevoli della coalizione che sostiene il sindaco Cosolini, più il sì del consigliere del Fli Michele Lobianco e all’astensione del resto dell’opposizione, ad eccezione della Lista 5 Stelle che ha votato no
Marzo 17th, 2017 — Tracciati FVG
15/11/12
Il Piccolo
UDINE Entro il prossimo mese di gennaio, come ieri ad Udine hanno assieme verificato l’assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi e l’Assemblea dei 22 sindaci dei Comuni (tra Tagliamento ed Isonzo) interessati alla realizzazione della nuova linea Fs Tav Venezia-Trieste, sarà consegnato alla Regione il documento che contiene tutte le osservazioni e le considerazioni dei primi cittadini dei Comuni della Bassa Friulana su questo asse ferroviario, che Rfi-Rete ferroviaria italiana ha sviluppato in via preliminare già nel 2010. Osservazioni e considerazioni frutto di un lavoro tecnico «che la Giunta regionale ha ritenuto di sostenere – ha ricordato Riccardi (con risorse pari a 50 mila euro, ndr) – considerata la volontà di un percorso “partecipato” di valutazione», che gli uffici della Regione faranno propri ed elaboreranno per quindi inviarli al ministero dell’Ambiente. «Proprio attraverso queste valutazioni dei 22 Comuni su un tracciato che per quanto mi riguarda non è in discussione – ha sottolineato Riccardi – possiamo puntare a migliorare questa prima fase progettuale della nuova linea». I tempi infatti sono ormai stretti, ha ricordato il commissario straordinario per la linea Fs Venezia-Trieste, Bortolo Mainardi, ben al di là di circa un anno rispetto al limite di legge dei 60 giorni (che la normativa assegna ai Comuni per le rispettive osservazioni) ma che la Regione – facendo così un po’ da “argine” ha ritenuto «indispensabile per questo cammino di ascolto e di condivisione con il territorio». Secondo Riccardi è indispensabile che «la Regione andrà ad agire prima di tutto sui cosiddetti colli di bottiglia, che da soli valgono il raddoppio della capacità di trasporto merci. Parliamo di scelte d’intervento che si chiamano riorganizzazione di Campo Marzio a Trieste, del quadruplicamento di San Polo a Monfalcone, dell’interporto di Cervignano, dell’allacciamento della Zona industriale dell’Aussa Corno, del nodo Fs di Torviscosa». Riccardi ieri ha anche partecipato a Villaco alla prima edizione del convegno sugli assi di trasporto del Sud-Est d’Europa. Secondo Riccardi il Fvg e la Carinzia dovranno perseguire la conferma da parte del Parlamento Ue delle decisioni assunte dalla Commissione europea per il prolungamento del Corridoio “su rotaia” baltico-adriatico sino ai porti di Trieste, Monfalcone, Venezia e Ravenna.
Messaggero Veneto
Tav, entro gennaio le osservazioni
UDINE Entro il prossimo mese di gennaio sarà consegnato alla Regione il documento che contiene tutte le osservazioni e le considerazioni dei primi cittadini dei Comuni della Bassa Friulana su questo asse ferroviario, che RFI-Rete ferroviaria italiana ha sviluppato in via preliminare già nel 2010. È quanto emerso ieri nel corso di un incontro tra l’assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, e l’Assemblea dei 22 sindaci dei Comuni (tra Tagliamento ed Isonzo) interessati alla realizzazione della nuova linea FS ad alta velocità/alta capacità Venezia-Trieste. Osservazioni e considerazioni sono frutto di un lavoro tecnico «che la Giunta regionale ha ritenuto di sostenere – ha ricordato Riccardi (con risorse pari a 50 mila euro, ndr) – considerata la volontà di un percorso “partecipato” di valutazione», che gli uffici della Regione faranno propri ed elaboreranno per quindi inviarli al ministero dell’Ambiente. I tempi sono ormai stretti, ha ricordato ieri il commissario straordinario per la linea FS Venezia-Trieste, Bortolo Mainardi, ben al di là di circa un anno rispetto al limite di legge dei 60 giorni (che la normativa assegna ai Comuni per le rispettive osservazioni) ma che la Regione – facendo così un po’ da «argine» nei confronti di Roma e Bruxelles – ha ritenuto indispensabile per questo cammino di ascolto e di condivisione con il territorio. Ai sindaci l’assessore Riccardi ha quindi indicato la necessità che le osservazioni debbano essere «coerenti con i tempi, fattibili con le risorse finanziarie, compatibili con le caratteristiche progettuali che l’Ue detta».
Marzo 17th, 2017 — Tracciati FVG
da Il Piccolo MERCOLEDÌ, 23 GENNAIO 2013 Pagina 29 – Gorizia-Monfalcone
Polo intermodale, il primo appalto entro aprile
RONCHI DEI LEGIONARI Entra nella sua fare operativa il progetto del nuovo polo intermodale dei trasporti di Ronchi dei Legionari. Venerdì, indetta dalla società di gestione, capofila del progetto, si svolgerà l’attesa conferenza dei servizi tra tutti gli enti interessati, al fine anche di giungere a un accordo sull’organizzazione dei lavori. Il primo appalto potrebbe essere assegnato entro aprile. Un progetto da 6 milioni di euro, primo stralcio funzionale di un’opera che complessivamente ne costerà 17, sostenuti anche dall’Unione europea che ha fissato nel 2015 la conclusione dei lavori. Il polo intermodale, i cui primi passi sono stati mossi ben 13 anni fa, sorgerà su un’area di 475mila metri quadrati a soli 250 metri dal terminal passeggeri. E’ prevista la realizzazione di due parcheggi, uno multipiano da 500 posti macchina e uno a livello della strada da mille posti. Sarà costruita una stazione delle autocorriere ed una fermata ferroviaria sulla linea Trieste-Venezia, che sarà collegata all’aeroporto da un’apposita passerella che “scavalcherà” la strada regionale 14. E sarà proprio questa la prima delle opere a essere messa in cantiere. La fermata ferroviaria sarà utilizzata sin da subito dai passeggeri che, in questo modo, avranno modo di raggiungere tutti i centri della regione. Il progetto, realizzato dalle Università di Trieste e di Udine, sarà presentato nella sua interezza in occasione della conferenza di venerdì mattina, in occasione della quale, poi, il direttore generale della Spa aeroportuale, Paolo Stradi, inquadrerà l’opera nell’ambito dei piani di sviluppo aerotrasportistico nazionale. Si passerà poi alla presentazione ed alla consegna del progetto, integrato con la relazione paesaggistica ed all’accordo sulle modalità di espressione dei pareri sul progetto definitivo. Era stato l’assessore regionale ai trasporti dell’epoca, Giovanni De Benedetto, uno dei primi a crederci ed a pensare a quest’innovativa realtà di interscambio fra modi di trasporto stradale, ferroviario ed aereo, in grado di offrire ai viaggiatori vari servizi e diverse opportunità commerciali e ricreative, in un ambiente confortevole e caratterizzato da ampi spazi verdi. Ma per ora di strutture accessorie come quelle commerciali non se ne parla, troppo costose e poco invitanti considerando il periodo di crisi. Meglio concentrarsi sugli aspetti di interscambio dei vari sistemi di trasporto che faranno di Ronchi un aeroporto ancor più concorrenziale.
Marzo 17th, 2017 — General, Tracciati FVG
sempre meglio….sempre NOTAV!
Dal Piccolo del 13/01/12
Tav, mancano 400mila euro per lo studio di fattibilità
TRIESTE Alta velocità ferroviaria? Al momento, almeno per questo estremo lembo d’Italia, resta solo un sogno. A definire la questione, del resto, basta l’ultimo episodio. In sostanza non si trovano neanche i 400mila euro necessari a realizzare lo studio di fattibilità avanzato per l’alta velocità della linea Mestre-Portogruaro-Ronchi dei Legionari. «Ho chiesto a Rfi – conferma il commissario della Tav Bortolo Mainardi – e hanno detto che non c’è un soldo… Resto fiducioso, però…». Mainardi si è comunque attivato subito e ha scritto al ministero e al ministro delle Infrastrutture Corrado Passera per chiedere a breve un incontro. Di carne al fuoco ce n’è molta. Arrivato nello scorso agosto Mainardi ha verificato la situazione e le criticità nei tratti progettati da Italfer, ha toccato con mano la carenza di consenso che esiste soprattutto in Veneto sul primo tracciato proposto e si è mosso di conseguenza. In primis, ricorda, era stato deciso di verificare la fattibilità del percorso Tav utilizzando quello preesitente, in prima battuta sulla tratta Mestre-Portogruaro. Serviva però, appunto, uno studio avanzato che, al momento almeno, non è neanche all’orizzonte. Ed è un peccato perchè la scelta di Mainardi era nata, dichiaratamente, dalla necessità di risparmiare fondi, uscire da quel cul de sac che parlava di costi di 77 milioni per chilometro da Mestre all’aeroporto Marco Polo di Tessera, altri 44 fino a Portogruaro e Ronchi e infine 50 milioni al chilometro per la tratta fino a Trieste. Di queusti tempi, fantascienza. Mainardi la prossima settimana sarà in Friuli Venezia Giulia. Parola d’ordine, «sorpassare Cervignano», perchè il grande imbuto, almeno per quel che riguarda la nostra regione, ha a che fare proprio con l’ex scalo logistico. (f.b.)
Il Gazzettino di Venezia
Venerdi 13 Gennaio 2012
VENEZIA Dopo l’annuncio choc del commissario Mainardi: non ci sono neppure i 400 mila euro per lo studio di fattibilità
«Tav senza soldi? Servono altre soluzioni»
Gli industriali del Veneto: occorrono alternative rispetto al finanziamento pubblico dell’opera
Se non ci sono nemmeno i soldi per uno studio di fattibilità del costo di 400 mila euro, come si può realisticamente pensare che la linea dell’Alta Capacità-Alta Velocità possa essere realizzata? Ci sono tanti modi di reagire di fronte alla notizia choccante, ma neppure tanto sorprendente, secondo cui il commissario straordinario Bortolo Mainardi sta disperatamente cercando i soldi per far eseguire a Rfi lo studio lungo la ferrovia storica che da Mestre conduce a Ronchi dei Legionari, passando per Portogruaro.
«Che non ci siano soldi per la Tav non è una novità» allarga le braccia Franco Miller, responsabile per Confindustria del Veneto del settore infrastrutture. «Lo abbiamo detto in occasione del convegno organizzato da Confindustria a giugno. Per questo è necessario trovare strade diverse. Le preoccupazioni di Mainardi sono giustificate». L’analisi di quel convegno partiva proprio dalla certezza che in tempi di vacche magre i soldi pubblici per realizzare la Tav non ci siano. Ne seguì un appello per coinvolgere soggetti privati e banche in una grande partita per realizzare una delle infrastrutture più attese, ma chimeriche.
È venuta la stagione del fai-da-te? «Mi pare evidente – spiega Miller – che i costi ipotizzati da Rfi per il progetto fino a Trieste, circa 7 miliardi e 400 milioni di euro, siano una esagerazione. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro misto, composto da Confindustria, Regione Veneto, Unioncamere e Anci Veneto. E abbiamo in corso una progettazione per la tratta Padova-Verona a costi assai inferiori rispetto a Rfi. Verrà certificata da una società di Milano».
Da qualche settimana, di fronte all’ammissione pubblica di mancanza di fondi, si sono aperte ipotesi alternative rispetto al “tracciato basso” della Tav, che attraversa la campagna veneziana poco a nord delle spiagge. È stato il commissario Mainardi a lanciare l’idea di un tracciato alternativo a quello che ha visto la Regione Veneto in prima fila. Ovvero la Tav lungo l’attuale linea storica.
È a questo che servono i 400 mila euro che Mainardi non riesce a trovare. «Noi lo appoggeremo, affinchè lo Stato li tiri fuori per un realistico progetto di fattibilità» conclude Miller.
Ma anche la Regione Veneto non sta alla finestra, nonostante il progetto di Mainardi possa sembrare alternativo a quello delle spiagge. L’assessore Renato Chisso: «Per decidere quale sia il percorso migliore serve un’alternativa progettuale. Ci sta bene lo studio di fattibilità per il tracciato della linea storica, che però dovrà prevedere l’attraversamento in galleria dei centri abitati. E ci daremo da fare perchè si trovino i soldi di cui Mainardi ha bisogno».
Dove? «In questo momento la Regione e i Comuni non ne hanno, ma c’è il governo. E c’è anche Rfi». L’assessore veneto guarda però oltre il problema – tutto sommato modesto rispetto alla mole di finanziamenti necessari – dello studio di fattibilità. «Sappiamo che le risorse per partire con la Tav non saranno disponibili per tre-quattro anni. Nell’attesa si può mettere mano alla linea storica dove oggi transitano 180-190 treni al giorno, pensando di potenziarla fino a far transitare 240-250 treni. Poi è attrezzata la Pontebbana ferroviaria che conduce a Tarvisio e di lì a Vienna. Ma c’è anche una line a binario unico non elettrificata da Portogruato a Casarsa che si innesta nella Pontebbana». La proposta? «Elettrifichiamola e potremo anticipare la Tav in questa direzione».
È un progetto che non lascia indifferenti neppure gli industriali, ai quali interessa fornire infrastrutture subito alle aziende produttive del sistema Nordest, piuttosto che attendere una futuribile linea ad alta capacità.
Marzo 17th, 2017 — General, Tracciati FVG
Da Il Piccolo
11/03/12
Trieste-Divaccia, 5 anni per i progetti
Ma se la Trieste-Divaccia avanza a ritmi lenti già nella fase preliminare e presumibilmente non potrà essere percorribile prima di una decina di anni, non brucia i tempi, nonostante il maggior dinamismo messo in mostra perlomeno fino a pochi mesi fa dalla Repubblica di Slovenia, nemmeno la Capodistria-Divaccia, tratta ferroviaria che se realizzata rapidamente rischia di mettere fuori da molti giochi il porto di Trieste. Il secondo binario avrebbe dovuto essere completato entro il 2018 e invece il termine sembra destinato a slittare di un paio d’anni. É la conseguenza del fatto che l’Agenzia della Repubblica di Slovenia per l’ambiente (Arso) ha finora negato il permesso ambientale per l’opera al Ministero dei Trasporti sloveno. Le manchevolezze del progetto sono rappresentate dal fatto che non è chiaramente esplicitato dove finiranno tutti i materiali di riporto (l’unica discarica indicata potrebbe contenere solamente la metà di quello che dovrà essere scavato) ed è stato giudicato incompleto lo studio dell’impatto ambientale sul bacino idrico del fiume Risano. E il rischio più grave è che il ritardo faccia perdere i 400 milioni di fondi europei detsinati al progetto. di Silvio Maranzana wTRIESTE Dal confine occidentale d’Italia a quello orientale, ma nella migliore delle ipotesi passeranno cinque anni prima che i cantieri della Tav con tutte le battaglie ambientalistiche, ideologiche e politiche che si portano dietro si trasferiscano dal Piemonte alla Venezia Giulia. Il collegamento transfrontaliero Trieste-Divaccia, senza il quale l’intero tracciato italiano del Corridoio tre (Mediterraneo) Algeciras-Kiev non sta in piedi, porterà via infatti quattro anni solo per la fase progettuale. Ancora il 30 giugno scorso a Trieste la Commissione intergovernativa italo-slovena ha approvato lo studio di fattibilità del tratto in questione pianificando il completamento delle attività di progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva) per la fine del 2015. «Subito dopo – era stato affermato – potranno essere avviati i primi cantieri». Chiaro che ulteriori fasi burocratiche e gare d’appalto fanno prevedere la perimetrazione delle aree interessate appena per il 2017. «In questi giorni – riferisce l’assessore regionale a Infrastrutture e trasporti Riccardo Riccardi – c’è stato a Trieste un nuovo incontro bilaterale riservato ai tecnici. Mi è stata ora inviata la relazione che devo ancora esaminare, ma non mi risultano proposte di variazioni del tracciato, né tantomeno slittamenti dei programmi. Le scadenze sono sempre quelle, ma trattandosi di Tav non posso certo giurare che verranno puntualmente rispettate, anche perché essendo questo un tratto transfrontaliero il progetto fa direttamente capo ai due Stati.» Il prossimo passaggio sarà la costituzione da parte dei due Stati del Geie, il Gruppo europeo d’interesse economico, un veicolo giuridico di cooperazione che è direttamente radicato nell’ordinamento comunitario che avrà potere di contrattazione e di rappresentanza e sarà quindi reponsabile delle attività di progettazione. Il termine per la costituzione del Geie è fissato per il 30 giugno 2012. Il tracciato approvato è meno impattante, in particolare sul Carso e la Val Rosandra rispetto a quello originariamenmte previsto. Si sviluppa per 12 chilometri in territorio italiano e per 9 in quello sloveno. Sulla tratta ferroviaria i treni potranno raggiungere i 250 km/h consentendo di ridurre notevolmente i tempi di percorrenza: per aggiungere Divaccia dalla Stazione centrale di Trieste occorreranno appena 21 minuti. Il tracciato ha origine dal Nodo di Trieste a partire dal termine orientale del previsto collegamento per il traffico passeggeri, prosegue in direzione Sud-Est e si interconnette con l’allacciamento nalla zona portuale-industriale della città. Superato il confine, in territorio sloveno si interconnette con il branch verso Capodistria e prosegue, volgendo a Nord-Est, fino a Divaccia. La pendenza massima sarà contenuta nella misura del 17 per mille. «La prima soluzione, ipotizzata nel 2008 – ha spiegato l’assessore Riccardi – prevedeva 36 chilometri di tracciato (che lambiva la Val Rosandra) con una pendenza molto alta e una velocità media di 160 chilometri all’ora. L’attuale studio di fattibilità riduce invece il tracciato a 21 chilometri, di cui 12 nella provincia di Trieste, con una velocità minore nelle interconnessioni e maggiore nei tratti liberi, e una pendenza del 12,5 per mille». È stata scelta è la cosiddetta “variante alta”, più corta ed economica però con ben 11 dei 12,3 chilometri in galleria. Originariamente il costo per la realizzazione dell’opera era stato stimato in 2,4 miliardi di euro di cui 1,3 per la porzione di tracciato in territorio italiano e 1,1 per la parte slovena. Secondo l’accordo firmato tra i Governi italiano e sloveno, il costo totale della progettazione invece, dallo studio di fattibilità fino ai disegni esecutivi, è di 101,4 milioni di euro di cui il 50% (50,7 milioni) sarà coperto dall’Unione europea. Dell’altra metà, 22 milioni saranno stanziato dal Governo italiano mentre 28,7 dovrebbero venire da quello sloveno. La Commissione europea per elargire i propri contributi, appunto il 50% del costo della progettazione, chiede che si arrivi a un tracciato condiviso, che su di esso venga formulato un progetto preliminare e come detto, entro giugno 2012, venga costituito il Geie (Gruppo europeo di interesse economico). Non rispettare questa scadenza significherebbe perdere i fondi comunitari e sostanzialmente rimandare la Tav sul fronte orientale in alto mare.
Marzo 17th, 2017 — General, Tracciati FVG
… anche ai pro TAV come Paviotti, ma non ai No Tav ovviamente.
Come è noto l’Ing. Ivan Cicconi ha pubblicamente respinto durante l’assemblea di Portogruaro del 9 marzo, ogni eventuale richiesta di prestare consulenza per valutare il progetto di RFI.
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Ecco le dichiarazioni di Cicconi, verificabili nel filmato dal tempo 2.32.56 al tempo 2.35.25
«Il rischio che avete in questo momento è questo.
Io ho ricevuto un SMS prima della riunione, di uno, .. di una persona fra le più attive nell’area del Friuli, contro la TAV, che mi dice
“ci sarà all’assemblea un Sindaco del Friuli, che ti chiederà di avere una consulenza per conto dei Comuni, insieme a Debernardi, per le consultazioni che si aprono”.
Perché la Regione Veneto (in realtà si tratta della Regione Friuli FVG -ndr-) ha stanziato una somma per finanziare i Comuni, per partecipare al confronto anche tecnico, per la valutazione del progetto Alta Velocità. Questo Sindaco ancora non l’ho incontrato, non so se c’è.
Dico pubblicamente che io non sono disponibile ad accettare alcun incarico, se il confronto è su quest’opera. Perché l’unico confronto possibile, e per questo dico, il rapporto con i Sindaci e gli amministratori da parte dei cittadini è fondamentale per impedire che vada avanti questa assurdità; è quello di imporre un confronto sulle esigenze concrete del territorio e l’unica cosa seria da fare è intervenire sui nodi e le criticità nella linea storica che c’è, che è sottoutilizzata come è noto e con investimenti di un ventesimo di quelli utilizzati per la nuova linea di alta velocità, si può migliorare il servizio enormemente basta investire i soldi che ci sono, sono 4 miliardi di euro all’anno che il gruppo delle ferrovie dello stato prende dallo Stato per garantire il servizio universale che però vengono dirottati inevitabilmente negli investimenti in queste opere.»
Messaggero Veneto VENERDÌ, 16 MARZO 2012
Pagina 37 – Provincia BAGNARIA ARSA
Scelto dai sindaci il professionista per valutare la Tav
BAGNARIA ARSA L’Assemblea dei sindaci interessati dal passaggio della linea Ac Venezia Trieste (Tav) nella Bassa Friulana , ha designato nell’ingegnere Andrea Debernardi, il professionista per la valutazione del progetto presentato da RFI nel 2010. La scelta è stata effettuata all’unanimità nella riunione che ha anche sancito la costituzione di un’Assemblea permanente dei sindaci (Fiumicello, Villa Vicentina, Ruda, Cervignano, Bagnaria Arsa, Torviscosa, Palmanova, Gonars, Santa Maria La Longa, San Giorgio di Nogaro, Muzzana, Castions di Strada, Teor, Pocenia, Porpetto, Carlino, Palazzolo dello Stella, Ronchis) per l’analisi del progetto della discussa infrastruttura, per il quale la Regione Fvg, su iniziativa dell’assessore Riccardi, ha stanziato un contributo di 50 mila euro. La scelta è caduta dunque, su un professionista di riconosciute capacità, che è inoltre un esperto conoscitore della problematica specifica, essendo stato già consulente per i Comuni della Bassa in occasione della stesura del “protocollo Sonego” del 2008 e più recentemente del Comune di Villa Vicentina per la valutazione delle interferenze del progetto del 2010. Oggetto della valutazione dell’ingegnere Debernardi è non solo la tratta friulana Ac Venezia- Trieste, ma anche la connessione con la ferrovia Cervignano-Palmanova-Udine, che a quanto pare costituirebbe la parte finale del cosiddetto “corridoio Adriatico- Baltico”. «Crediamo si tratti di un passo importante per intraprendere una valutazione seria e approfondita sul progetto specifico e più in generale sull’assetto infrastrutturale ferroviario della Bassa», afferma in sindaco di Bagnaria, Cristiano Tiussi, comune capofila per l’erogazione del contributo. «Debernardi costituisce una garanzia per un approccio “laico” alla tematica, come hanno evidenziato i sindaci di Cervignano Paviotti e di Villa Vicentina Pischedda, che hanno potuto apprezzarne in passato il lavoro». (f.a.)
Marzo 17th, 2017 — General, Tracciati FVG
TRASPORTI Si tratta del “Sistema Conoscitivo Unitario”, presentato sotto silenzio in pieno periodo estivo
Continua l’iter di approvazione del progetto della Tav Venezia – Trieste ma, secondo la denuncia del Wwf del Friuli Venezia Giulia, non tutta la prassi avanzerebbe alla luce del sole.
Pare infatti che negli ultimi giorni sia stato presentato da Italferr, la società del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa della progettazione, del controllo e della realizzazione delle nuove linee Alta Velocità/Alta Capacità, un nuovo documento riguardo alla procedura di Valutazione d’Impatto ambientale, che lo stesso Wwf definisce misterioso, ovvero il “Sistema Conoscitivo Unitario
«Un oggetto misterioso non identificato è atterrato nel Nord Est d’Italia», esordisce ironicamente l’associazione ambientalista. «Si tratta del “Sistema Conoscitivo Unitario”, relativo alla linea Tav Venezia-Trieste, che si limita maldestramente a rendere coerente lo studio di impatto ambientale sui quattro progetti preliminari delle varie tratte, presentati nel dicembre 2010. Il documento, in ritardo di due anni, non sembra presentare alcun ripensamento sui tracciati. La relazione generale e una illeggibile cartina in scala 1:200.000 (circa) sono stati depositati nei giorni scorsi da Italferr (gli annunci sono apparsi su alcuni quotidiani): su questi documenti si potranno presentare osservazioni entro il 20 agosto».
Il “Sistema Conoscitivo Unitario” è una novità assoluta nelle procedure di Via ministeriali e visti i tempi stretti per la presentazione delle critiche e delle considerazioni sul dossier è necessario, secondo il Wwf, che venga subito messo a disposizione del pubblico, in modo che possa essere conosciuto e discusso.
Anche allora i progetti erano stati presentati in un “periodo morto”, ovvero tra il 22 e il 30 dicembre, e resi disponibili via internet con enorme ritardo e solo dopo che il Wwf aveva provveduto a fare richiesta di accesso agli atti e aveva provveduto a pubblicarli sul proprio sito. «Le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto intendono supplire alla clamorosa “dimenticanza”del Ministero, divulgando lo Studio nei propri siti internet?», si chiedono ancora al Wwf. Le altre questioni sollevate dall’associazione riguardano poi le tempistiche della presentazione della documentazione: «Perché si è atteso proprio il pieno del periodo estivo per divulgare questo elaborato, quando la richiesta del Ministero da cui lo stesso trae origine risale al novembre 2011?».Perplessità sui contenuti del documento anche riguardo a quale progetto della Tav si riferisca: «lo studio ricalca pari pari il tracciato della linea Venezia-Trieste, quale risulta dai citati 4 progetti del 2010, oppure tiene conto anche delle modifiche sostanziali annunciate già mesi addietro dal Commissario Straordinario Mainardi?». Pochi mesi fa infatti Bortolo Mainardi aveva proposto e divulgato alla stampa un nuovo tracciato affiancato alla linea “storica” elaborato con tecnici di Rfi-Italferr, con minori impatti ambientali e minori costi.
Questo per evitare la cosiddetta “tratta balneare” a cui quasi tutti i sindaci dei territori tra Mestre e Portogruaro si erano opposti. Gli ambientalisti non sono certi che queste novità siano state recepite nello studio. Ma se il tracciato preso in esame fosse quello originario, non si comprenderebbe il reale scopo dello studio, che viene definito «una novità assoluta nelle procedure VIA ministeriali».
Ultimo punto non del tutto chiaro, sarebbero i costi dell’opera, le relative fonti di finanziamento e l’analisi costi-benefici, argomenti già del tutto assenti dai progetti del 2010 e che il Wwf si augura che finalmente siano stati presi in esame, così come previsto dalla legge. «È incredibile – commenta il Wwf – che su una partita così importante come questa, Rfi e Italferr (ma anche il Ministero delle Infrastrutture dai cui queste dipendono) si muovano con tanta opacità negli iter autorizzativi e nella informazione fornita e arrogante approssimazione e disprezzo per i più elementari principi di trasparenza e partecipazione. Viene anche da chiedersi, se risultasse confermato che il tracciato è rimasto quello originario, a cosa serva mantenere in vita la figura del Commissario Straordinario: solo a buttare fumo negli occhi delle comunità locali?».
Ilaria Bagaccin
http://www.triesteallnews.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1935:tav-spunta-un-nuovo-documento-qmisteriosoq-realizzato-da-italferr&catid=2:cronaca&Itemid=104