Entries from Marzo 2017 ↓
Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Nonostante l’arrivo anticipato dell’inverno con pioggia, bora forte e freddo glaciale una 60ina di persone ha partecipato all’incontro con l’Ing. Ivan Cicconi, organizzato dal Comitato NOTAV di Trieste e del Carso, che ha presentato il suo ultimo libro “Il Libro nero dell’alta velocità”. Cicconi ha spiegato in maniera dettagliata ma molto chiara i perversi meccanismi di drenaggio di denaro pubblico nelle casse dei privati, e della incredibile rete di interessi e complicità che su questa vicenda (ma non solo) si è creata. Come ha detto più volte il “modello TAV ha fatto scuola” anche in tutti gli altri ambiti dei lavori pubblici. Inoltre Cicconi ha ribadito in maniera chiara la totale inutilità dell’opera. Ottime le vendite di libri e materiali informativi.
INFOACTION REPORTER

Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Il Gazzettino 22 ottobre

Fuori i No Tav e un massiccio
schieramento di agenti
Sabato 22 Ottobre 2011, UDINE – Mentre la politica italiana si interroga sull’ipotesi di costituzione di un nuovo fronte cattolico, la Chiesa friulana rinnova la tradizione di impegno che l’ha sempre contraddistinta e chiama a raccolta i fedeli. Come nel 1977, quando si mobilitò per la legge per la ricostruzione e l’istituzione dell’Università. E non a caso convoca un’assemblea ecclesiale proprio nell’auditorium dell’Ateneo in via Tomadini, zeppo di delegati delle parrocchie e delle associazioni laicali, ma anche di politici.
Platea Vip. L’ospite d’onore, il ministro Tremonti, non c’è. La convocazione d’urgenza dell’Eurogruppo l’ha dirottato a Bruxelles, ma il parterre è quello delle grandi occasioni, dal governatore Tondo al presidente del consiglio regionale Franz, dal presidente della Provincia Fontanini al vicesindaco di Udine Martines: ma ci sono anche i parlamentari Gottardo e Pertoldi, gli assessori regionali Garlatti, Riccardi, Violino, Molinaro e Kosic, oltre a un folto drappello di consiglieri regionali, provinciali e amministratori locali di ieri (fra cui due sindaci di Udine, Cecotti e Mussato) e di oggi e rappresentanti autorevoli dell’economia come il presidente della Camera di commercio Da Pozzo e gli imprenditori Benedetti, Morandini e Bardelli.
L’appello del vescovo. «Il cristiano non può pensare che credere sia un fatto privato», introduce il vescovo Mazzocato citando Benedetto XVI. E di fronte alla crisi della politica e al vuoto di soluzioni e proposte, «la volontà di assicurare un buon futuro alle famiglie, ai bambini e ai giovani ci spinge a dire qualcosa di decisivo per il bene della nostra comunità». Paradossalmente quindi la carenza di politica è la condizione più favorevole per un nuovo impegno dei cattolici: «cresce nella società l’attesa di una parola nuova». E di una nuova classe politica capace di «competenza, onesta, moralità».
Appuntamento con la storia. La società friulana è a un bivio: o abbandonarsi «all’individualismo e al fatalismo», o «scendere in campo ritrovando le ragioni della speranza, del coraggio, della verità». La lotta verte su cinque terreni: denatalità, economia, welfare, spopolamento della montagna e riordino delle autonomie locali. Tuttavia «si fatica a trovare cattolici preparati e disponibili a mettersi in gioco: ma la loro azione è necessaria. I veri cristiani non perdono di vista il bene comune, anche nella necessità delle mediazioni». Compromessi sì, ma non sulla «buona volontà»: e dialogo aperto con tutti, perché la società non è fatta solo di cattolici e non ha senso pretenderlo.
Le reazioni. Plauso unanime delle istituzioni, da Tondo a Fontanini che ritrova in quest’assemblea «la forza di quella riflessione che la Chiesa friulana stimolò dopo il sisma e che oggi ci fa essere un modello nell’economia, nella sanità, nell’istruzione». «Che l’Arcidiocesi scenda in campo è una bella notizia» spiega invece Martines: «e la chiave di volta su cui può dare maggiore spinta solo le politiche di welfare, che oggi i Comuni devono gestire in prima linea con sempre maggiori difficoltà». Anche dall’Università Marina Brollo auspica si punti ad affermare il principio che «il principio non deve prevalere sulla persona».
Tremonti a gennaio. Eccezionali misure di sicurezza in zona per la contestazione dei comitati No-Tav che attendevano l’arrivo di Tremonti. Attesa andata delusa. Il ministro infatti ha dato forfait, preannunciando comunque che a gennaio riparerà intervenendo a un nuovo incontro.
Il patriarca di Antiochia. Intanto, un singolare momento ecclesiale si svolgerà domani, quando il voto cittadino di Udine sarà presieduto dal Patriarca di Antiochia Ignace Youssif III Younan, che su invito del vescovo Mazzocato terrà la cerimonia che ogni anno si svolge nella Basilica delle Grazie.
MV SABATO, 22 OTTOBRE 2011 Pagina 27 – Cronache
VIA TOMADINI
Presidio no Tav Gli studenti criticano i tagli del Governo

Presidio “no Tav” davanti all’istituto Renati, in viaTomadini. Ieri, studenti universitari e indignati si sono dati appuntamento davanti alla facoltà di Economia, dove era in corso il convegno organizzato dalla Diocesi, per contestare la politica del ministro Giulio Tremonti, invitato al confronto dei cattolici. Anche se il ministro non era presente, i giovani, una cinquantina circa, hanno comunque fatto sentire le loro voci e criticato la politica dei tagli del Governo Berlusconi che ha colpito anche l’università. Tutto si è svolto senza incidenti anche se i ragazzi sostengono di essere stati ingiustamente invitati a non distribuire volantini dalla Digos.
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Report. Tremonti non c’era ma c’era tanta polizia come se ci fosse. Ingresso per invito. Impediti i volantinaggi davanti all’entrata della facoltà di Economia e Commercio. Comunque distribuiti 3/400 volantini e impianto a tutto volume che si sentiva da un capo all’altro della via Tomadini, Più di 30 persone hanno partecipato complessivamente al presidio durato un paio di ore.



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Giusto per curiosità —
dal Gazzettino
DE RITA (CENSIS) CITA MARCUSE |
Nuova offerta politica? Attenti alla domanda |
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Sabato 22 Ottobre 2011, |
UDINE – Doveva condividere il proscenio con Giulio Tremonti, ma il presidente del Censis Giuseppe De Rita tien banco anche da solo. Invitato dalla Curia a tracciare il profilo delle attese sociopolitiche determinate dalla crisi attuale, sembra spegnere subito gli entusiasmi di chi spera in una nuova «cosa bianca». Invita infatti a non sottovalutare il fatto che «prima ancora di ipotizzare una nuova offerta politica, avrebbe senso chiedersi qual è la domanda politica da parte della società a cui facciamo riferimento. Oggi si sente parlare – spiega – di rinascita socialista, nuova destra, aggregazioni di cattolici: ma su che basi questi schieramenti intendono suscitare un interesse e una fiducia verso la politica che l’opinione pubblica non sembra più avere?». Per illuminare la situazione De Rita cita Marcuse: «la sovrabbondanza di offerta riduce il desiderio». Anche in politica è così: «oggi l’offerta politica, personalistica e vuota, riempie i vecchi e i nuovi media. Ma il risultato è un disorientamento che è figlio di dinamiche come la soggettività esasperata che abbiamo sposato dagli anni Settanta in qua e la formazione di un enorme ceto medio che si è auto illuso di diventare borghesia, ma oggi non può più sopravvivere al declino di quella spesa pubblica che lo foraggiava. Unica strada virtuosa – chiude – è la ripresa delle relazioni, individuali, collettive e politiche. Riallacciarsi agli altri è riconnettersi al futuro». |
Marzo 17th, 2017 — General, Noi

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Oltre cento persone hanno partecipato all’assemblea di Muzzana del Turgnano venerdì 21 ottobre per la conferenza di Ivan Cicconi su “Il libro nero dell’Alta Velocità”.
Importantissima l’analisi fatta dal relatore che ha spiegato i meccanisimi attraverso i quali avviene la truffa delle grandi opere ed in particolare il sistema del “project financing”.
I Comitati No Tav della bassa friulana, dal canto loro, hanno avuto l’occasione di tirare un bilancio di sei anni di attività.
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Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash
Tagliata le reti, il corteo giunge al cantiere. Poi assemblea alla baita.

Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Con un veloce giro di sms una decina di NOTAV si è ritrovata in piazza Unità a volantinare in solidarietà alla Val Susa in lotta in contemporanea alla manifestazione che si svolgeva a Giaglione.

Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash
Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash
Marzo 17th, 2017 — General, Studenti Trieste
da La Repubblica
Quegli indignados che occupano le scuole
Il liceo Petrarca a Trieste
Sei occupazioni di mezza mattina, a Trieste. Duecento studenti del Coordinamento unito scuole Trieste hanno preso all’alba sei istituti superiori e le relative succursali: dodici scuole su diciassette. C’erano classici, scientifici, tecnici commerciali, il nautico. E’ arrivata la Digos, aiutata dai pompieri. Ha manganellato un po’, ferito un minorenne e alle dieci e trenta le classi sono tornate sgombre.
Solo al “Galvani” si è protratta la serrata dei ragazzi, asserragliati all’ultimo piano, ma la polizia ha trovato un varco dalla finestra. Finita la festa. Al Nautico hanno fatto pulire agli studenti le aule violate. È rimasto occupato un liceo in lingua slovena, questo non è stato attaccato dalla polizia. Ragioni diplomatiche.
A Cosenza i ragazzi di alcuni licei e alcune magistrali sono acampados nelle loro aule da tre giorni. L’aveva detto il movimento studentesco: “Il 15 ottobre con la sua violenza ci ha ricacciati indietro, ma noi torniamo a manifestare per conto nostro”.
Se l’unità dei movimenti non è possibile, se gli uniti per l’alternativa non riescono a tenere insieme centri sociali dialoganti e conflittuali, i licenziati del Sud restano distanti e distinti dai precari del Nord, allora il movimento studentesco torna da dove era partito tredici mesi fa: le occupazioni delle scuole. La stagione si rinnovava, allora, contro la legge Gelmini, oggi gli studenti si ispirano e rilanciano il movimento mondiale degli indignados. Già, indignados, loro, per le aule
cadenti in cui studiano e ora occupano.
Contro il fallimento del 15 ottobre di piazza si riparte con una stagione di nuove occupazioni. “Ci hanno buttato fuori dalle scuole, ora noi ci prendiamo tutta la città”, dicono a Trieste. Quelli dell’Udu, moderati di sinistra, venerdì saranno sotto il ministero dell’Istruzione: contro i tagli alle borse di studio. Venerdì 4 novembre si annuncia come una nuova giornata calda. Trenta cortei sono previsti, tra l’altro, a Torino, Milano, Roma, Bari, Genova, Cosenza, Pisa, ancora Trieste. E sit-in e nuove accampate. Nella giornata delle forze armate, si chiederà il taglio delle spese militari e il parallelo finanziamento del diritto allo studio e dell’edilizia scolastica. La lettura della lettera presentata in Europa dal premier, poi, ha fornito nuovo carburante al movimento studentesco: aumento delle tasse universitarie, libertà di licenziamento, privatizzazioni. “È la nostra generazione l’agnello sacrificale che Berlusconi ha portato sull’altare dell’Unione europea.
Il 9 novembre nelle città d’Italia mobilitazioni, assemblee, flash mob (ancora per l’edilizia scolastica e l’insufficienza di alloggi per gli studenti universitari). Il 17 novembre sarà la giornata internazionale del diritto allo studio, e lì le sigle studentesche saranno di nuovo insieme.
(26 ottobre 2011)
Da Il Piccolo
MARTEDÌ, 25 OTTOBRE 2011
Protesta, altre scuole in assemblea
Studenti riuniti oggi al Nordio, Oberdan e Deledda. Autogestione finita al Volta
Continua l’agitazione degli studenti delle scuole superiori triestine, anche se le proteste del Volta e del Galvani sembrano ormai essersi concluse. Ieri infatti, dopo una settimana di autogestione, le lezioni sono riprese regolarmente al Volta. «Abbiamo iniziato troppo presto rispetto agli altri istituti – commenta uno studente – e il risultato è stato che tra di noi ci siamo ritrovati disuniti». Tanto che, come spiega la dirigente scolastica Clementina Frescura in una circolare, sono stati gli studenti stessi a convenire sulla necessità di concludere l’esperienza dell’autogestione. «Ai ragazzi – recita la circolare – ho offerto la possibilità di usufruire di alcuni locali della scuola in orario pomeridiano (da concordare di volta in volta) per perfezionare gli eventuali documenti che intendessero presentare alla stampa e ai rappresentanti politici». La fine dell’autogestione sembra avvicinarsi anche al Galvani dove, come al Volta, la protesta è incominciata lunedì scorso. Racconta uno studente dell’istituto: «La preside ci ha proposto questa formula: cinque ore scolastiche normali, la sesta ora assemblea straordinaria, e, per chi ha la settima ora, una lezione normale senza verifiche ed interrogazioni». La risposta degli iscritti dovrebbe arrivare oggi. Il fatto che si stia esaurendo al Volta e Galvani, però, non significa che la protesta in sé sia al capolinea. Il “virus” dell’autogestione potrebbe contagiare altre scuole, sebbene – va precisato – non tutte. «C’è stata un’assemblea degli studenti del liceo Preseren – annuncia la preside Loredana Gustin -, e mi hanno comunicato che probabilmente da domani (oggi ndr) ci sarà l’occupazione di una parte della scuola». Assemblea straordinaria sempre ieri anche allo Slomsek, dove oggi potrebbe iniziare l’autogestione. Nelle prossime ore sono previste assemblee straordinarie anche al Nordio, Deledda e Oberdan. Clima diverso, almeno per il momento, in altri istituti. «La Digos mi ha telefonato subito dopo l’autogestione del Volta – osserva la dirigente del Fabiani Delia Bloise – dicendomi che eventuali occupazioni sarebbero state sgomberate subito. Ma da noi la situazione è tranquilla». «Anche da noi procede tutto in maniera regolare», le fa eco Egle Brancia riferendosi a Da Vinci, Carli, e Sandrinelli. Nulla da segnalare fino ad ora nemmeno al Nautico, Galilei, Dante, Carducci, Petrarca, Ziga Zois e Stefan. Ma le novità potrebbero arrivare da un momento all’altro: le proteste studentesche sono appena incominciate e, come concordano professori e studenti, l’effetto domino è sempre in agguato. Della questione si è occupato anche il consigliere provinciale della Lega Paolo Polidori che, in un’interpellanza, ha chiesto alla presidente Bassa Poropat «quali misure intende intraprendere al fine di salvaguardare l’integrità delle strutture e delle attrezzature degli istituti scolastici provinciali» messi a rischio, a suo giudizio, da eventuali occupazioni. Giovanni Ortolani
Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash
Oggi qui, domani là. Il Clima come nuova emergenza socio-economica. Altro che Grandi Opere Inutili

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Marzo 17th, 2017 — General, Tracciati Veneto
Adesso parlano solo di “Alta Capacità”, però in “affiancamento dell’attuale linea e di quadruplicazione dei binari” mentre Goliani parlava solo di adeguamento dell’esistente senza la necessità di realizzare nuove linee. Dal canto suo la Serracchiani ed il PD come al solito dicono baggianate. Occorre agire immediatamente in questa fase per smascherare nuovi trucchi. L’occasione di una conferenza con l’Ing. Cancelli è l’occasione per fare il punto della situazione. Bisogna non commettere l’errore di chiedere nuovi binari! Sono con le spalle al muro!
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