UDINE/ Forconi: The End

Il flop dei forconi era già chiaro dal 18 gennaio in seguito al fallimento della manifestazione nazionale a Roma.

Ad Udine, più che nel resto della Regione, avevano goduto una settimana di successo dal 9 al 14 dicembre, riuscendo a strumentalizzare il disagio e le sofferenze diffuse in vari strati sociali in seguito alla crisi.

Grazie all’ambiguità del loro capo, Alessandro Gallo, ad Udine, il cosiddetto “coordinamento 9 dicembre” era riuscito ad intortare anche molta gente senz’altro non di destra, anche se si è lasciata egemonizzare dalla furbesca sloganistica di casapound.

Abbiamo seguito passo passo la loro evoluzione intervenendo in vari modi per ostacolarli, con iniziative che hanno avuto anche significativa efficacia.

Dei forconi non resterà nulla.

Quello che invece purtroppo resta è il ringalluzzimento di casapound che, come si diceva un tempo, è passata dal “doppio petto al manganello”.

Casapound, grazie ai contatti sviluppati al presidio di piazzale Osoppo, ha potuto avere una certa ramificazione nel territorio come si è potuto vedere con la conferenza di Basiliano a favore degli Ogm del 13 gennaio, che comunque è stata anch’essa efficacemente, boicottata, da chi ha capito che l’antifascismo in Friuli non si fa solo il 25 aprile e non solo ad Udine, ma sempre e su tutto il territorio friulano.

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Messaggero Veneto online 16 febbraio 2014