TERRITORIO/ PN Conferenza stampa contro Italian Baja

MV 10 marzo 2013

Appello ambientalista «Manifestate
contro i motori sui magredi»

Pordenone, il coordinamento invita ad attuare iniziative pacifiche. «Non basta coprire i danni al territorio con l’assicurazione»

di Milena Bidinost

PORDENONE. Il coordinamento difesa ambientale si prepara a una “protesta pacifica” contro i rombi dei motori e gli scarichi dei tubi di scappamento delle decine di moto, auto e camion che il prossimo fine settimana lambiranno i Sic (Siti riconosciuti di interesse comunitario) Magredi del Cellina e Greto del Tagliamento, nonché la Zps (Zona di protezione speciale) Magredi di Pordenone sotto l’egida dell’Italian Baja.

Per il coordinamento, che dal 2012 raggruppa 12 tra comitati e movimenti cittadini della provincia, sarà la prima uscita sul campo. Lo hanno annunciato ieri in un incontro Daniele De Piero del Mutuo Soccorso Cordenons, Silvio Vincenti del Wwf, Gian Andrea Franchi di Cittadini per l’ambiente di Pordenone, Giovanna Casalini del Comitato per la Salvaguardia di San Foca e Dario Tosoni del Movimento Tutela Val D’Arzino.

«I nostri no – hanno precisato – non sono mai fini a se stessi, ma esprimono contrarietà a opere, come nel caso delle centrali idroelettriche o di quelle biogas, che oltre che danneggiare il nostro habitat, non hanno nemmeno una giustificazione economica, se non in funzione degli incentivi statali che incassano i privati. In cambio dei no, proponiamo alternative il linea con la tutela dell’ambiente». Detto questo, il “no” all’Italian Baja è assoluto e fa eccezione.

Per questo il Coordinamento invita chi ha a cuore l’ambiente a manifestare, anche in forma autonoma e spontanea con presidi in loco, durante le gare, al ponte di Dignano, a Cordenons e a Zoppola. «Si tratta di una manifestazione che di sportivo non ha nulla – secondo De Piero -, che lambisce aree importanti per la loro biodiversità e che è diseducativa poiché induce a far pensare che i greti dei fiumi non siano territori a valenza ambientale, bensì aree dismesse per lo svago dei fuoristrada della domenica. Non basta, come ha dichiarato l’organizzatore, rimediare coprendo i danni con l’assicurazione del Baja. Così si mercifica l’ambiente».

«Inviamo un monito alla Regione – ha concluso De Piero – affinché disciplini al più presto i vuoti normativi». Mancano infatti ancora l’obbligo di una procedura di valutazione di incidenza delle manifestazioni automobilistiche in zone limitrofe ad aree protette e i piani di gestione per la disciplina dell’accesso ai Sic.