Dal Il Piccolo del 06/06/13
Gnl, Ue possibilista «ma non a Zaule»
La Ue, per bocca del commissario all’Ambiente, che è uno sloveno, Janez Potocnik, si dice ancora possibilista sul progetto del rigassificatore triestino, ma nel contempo ci mette un bel freno, quanto meno nella sua collocazione originaria di Zaule, e lo fa sulla base della sospensione del decreto di Via disposto dall’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, a fronte del parere espresso dall’Autorità portuale e da tutti gli enti triestini, secondo cui l’impianto di Gas Natural impedirebbe lo sviluppo del porto. Sospendendo l’autorizzazione ambientale (concessa nel 2009), in cui era stata data un’indicazione precisa: o Gas Natural trova una collocazione diversa per il rigassificatore, o l’Autorità portuale rivede i piani di sviluppo dei traffici. Le due cose insieme sono incompatibili. Ma in Europa sono state prese in considerazione pure le opposizioni di natura ambientale e in materia di sicurezza che sono state espresse in questi anni da amministrazioni locali, associazioni ambientaliste e gruppi di studio specifici. Nonché naturalmente dalla Slovenia. A farsi interprete del problema l’eurodeputato veneto Andrea Zanoni (Idv, iscritto nel Parlamento europeo all’Alleanza dei democratici e liberali per l’Europa animalista e ambientalista e membro della commissione Ambiente). Zanoni ha interessato il commissario Ue all’Ambiente. Che è, appunto, lo sloveno Janez Potocnik. Il quale ha detto che «la Commissione continuerà a seguire attentamente gli sviluppi del caso per assicurare il pieno rispetto delle disposizioni del diritto Ue». Ma si profila tuttavia uno snodo politico estremamente rilevante. Entro la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo l’Europa stilerà l’elenco dei progetti di interesse comune nell’ambito della predisposizione della rete energetica Ten-E. E Potocnik ha avvertito: «Il progetto di Zaule potrebbe esservi incluso. Ma l’effettiva inclusione sarà subordinata ad esempio all’esito della ricerca di un nuovo sito per il progetto o di un’altra soluzione al problema ambientale, nonché alle relative comunicazioni alla Commissione nei tempi prestabiliti». Era in vista del piano energetico europeo che l’ex ministro allo Sviluppo, Corrado Passera, era andato a Bruxelles poco prima che il governo Monti decadesse dalle sue funzioni, proprio per raccomandare l’inclusione dell’impianto triestino. Potocnik, interprete anche della fortissima opposizione slovena, ma soprattutto citando il decreto Clini, dice che valgono le indicazioni del ministero italiano: o si cambia posto, o cambiano le condizioni. E comunque in fretta, in tempo per l’inclusione nel piano energetico. «Il tentativo di inserire il rigassificatore di Zaule – commenta Zanoni – fra le 13 infrastrutture energetiche prioritarie del Piano per una rete energetica europea integrata costituisce un goffo e maldestro tentativo di bypassare le opposizioni italiane e slovene nonché la normativa comunitaria. Fortunatamente il commissario ha rimesso le cose a posto frenando l’irruenza sospetta dell’allora ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera».