Il Piccolo 17 settembre 2014
Duino, il Comune dice no al mini-rigassificatore Parere “non favorevole” al progetto del Lisert presentato della società Smart gas. Il documento non è vincolante ma sarà inviato al ministero dell’Ambiente
di Tiziana Carpinelli -DUINO AURISINSA : Dopo 14 pagine, 7 capitoli e 36, tra osservazioni e richieste di integrazioni, arriva infine – nero su bianco – il parere “non favorevole” sul progetto esaminato ieri dalla Commissione consiliare II, in seduta congiunta con la Conferenza dei capigruppo. Dunque, contrariamente a quanto annunciato venerdì dal capogruppo dei democrats Michele Moro, l’assise ha voluto esplicitare l’orientamento dei componenti sulla proposta di realizzare a Monfalcone un terminale di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione del gnl di piccola taglia. Non era obbligatorio: per esempio la Provincia di Trieste, la prima a deliberare, non l’ha fatto, limitandosi a trascrivere la trentina di osservazioni. Ma evidentemente i consiglieri di Duino Aurisina hanno inteso consegnare alla Regione (il sindaco ha assicurato che il “documento non sarà toccato” dalla giunta) non solo un atto che, in copia, andrà direttamente al ministero per entrare nel procedimento, ma anche un indirizzo di carattere politico. Difatti la dicitura “non favorevole” è stata apposta solo al termine della Capigruppo, avvenuta a porte chiuse, cioè a fine lavori della Commissione II, coordinata da Maurizio Rozza, durante la quale si sono invece “limate” le 36 osservazioni e richieste di integrazioni prodotte. Frutto di 5 commissioni, il parere (non vincolante) contiene 7 punti, così intitolati: valutazioni generali, aspetti legati alle esigenze di tutela del paesaggio, alla sicurezza, all’inquinamento acustico, al traffico; e ancora: interazioni con la nautica da diporto e con la pesca, aspetti legati alla tutela degli ecosistemi. Il primo rilievo riguarda la richiesta di provvedere “all’integrazione degli atti con le alternative progettuali”, in quanto “la procedura di Via esige, ai sensi dell’art 21 dlgs 152/2006, di identificare e valutare tutte le opzioni alternative al progetto stesso, compresa la sua non realizzazione (“opzione zero”)”. Se da un lato la Commissione ritiene che “l’implementazione dell’utilizzo del gnl quale integrazione a una politica spinta sul risparmio energetico” sia “da sostenere”, dall’altro esprime però “perplessità sulla sostenibilità economica dell’intervento”. Inoltre, sempre per la commissione, “vanno preliminarmente chiariti, anche da parte delle autorità regionali e nazionali competenti, le interazioni e relazioni tra il progetto qui proposto e quello programmato dalla società Gas natural nel Nord Adriatico”. Sollevate anche le questioni della compatibilità del progetto con la candidatura in itinere del Carso a patrimonio Unesco, delle “valenze storiche, trascurate nello studio, dell’ambito Timavo-Hermada” e della sovrapposizione di progetti in corso di valutazione, vedi l’escavo del canale d’ingresso al porto monfalconese. Quanto al tema del paesaggio, la commissione ha richiesto l’integrazione dello studio con nuovi foto-inserimenti del progetto, in particolare prendendo come riferimento Rilke, Castello e Belvedere di Sistiana. Sul capitolo della sicurezza, citando la nuova caratterizzazione del 2010 e dunque affermando che “in Italia non esiste un comune non sismico” e che “per inciso Monfalcone è inserita nella classe di sismicità 3”, la Commissione richiede al proponente di “aggiornare gli elaborati e lo studio”, “valutando potenziali effetti e rischi sugli impianti”. Sollecitato anche un piano di ricerca e bonifica di ordigni bellici per l’area. E una valutazione dell’opzione di interramento dei serbatoi. Articolate anche le osservazioni sul traffico, distinto su gomma e ferro. Quindi la Commissione ha vagliato le interazioni con diportismo e pesca, concludendo il parere con la tutela degli ecosistemi, in cui, tra i vari aspetti, si connota positivamente “la scelta di riutilizzare per gli scambi termini legati alla rigassificazione le acque di processo dell’impianto cartario esistente nell’ambito, evitando così gli impatti derivanti dall’abbassamento della temperatura dell’acqua”. «Si riporta però anche – ravvisa la Commissione – la soluzione alternativa in caso di chiusura o fermo della cartiera, ossia la captazione diretta dell’acqua. Lo studio va integrato con l’analisi degli impatti sul bacino Timavo-Locavaz in questo scenario, rammentando che buona parte dell’area è inserita nella Zsc».
RIGASSIFICATORE
E dalla Provincia una trentina di rilievi tecnici
TRIESTE : Anche il consiglio provinciale di Trieste ha assunto all’unanimità la deliberazione con la quale ha espresso le proprie osservazioni in merito al progetto relativo al terminale del Lisert. Gli uffici provinciali dell’assessore all’ambiente e pianificazione territoriale, Vittorio Zollia, hanno esaminato con particolare attenzione – dice una nota ufficiale – gli elaborati presentati da Smart Gas ed hanno formulato una trentina di rilievi di varia natura “evidenziando vizi procedurali, mancanze relative a puntuali riferimenti a vigenti atti programmatori sia nazionali che regionali, carenze progettuali ed esigenze integrative riferite a molteplici aspetti scarsamente analizzati”. La delibera ha, tra l’altro, evidenziato in via preliminare, dal punto di vista procedimentale, la mancata applicazione della legge Seveso secondo cui il progetto deve essere sottoposto all’attenzione della popolazione. Ma non solo. Per sommi capi, ecco gli altri addebiti. “Il progetto di rigassificazione in esame non può essere ritenuto attuativo delle infrastrutture definite dalla Strategia nazionale né dal Piano energetico regionale e pertanto non lo si può valutare in termini di coerenza con le esigenze energetiche derivanti. E non risulta dimostrata l’esigenza di un nuovo impianto di rigassificazione nelle acque costiere dell’Adriatico settentrionale… la presenza di un nuovo impianto non incide direttamente su un’eventuale riduzione del costo del gas, che la stessa Sen fa dipendere da altri fattori. E ancora: “L’impianto impatta su aree di vincolo ambientale inserite in una Zona Industriale, in modo temporaneo (costruzione del metanodotto) o permanente (area dell’impianto)… va analizzata l’attività in progetto in relazione con insediamenti umani, portualità, pesca e nautica: tutte queste funzioni sono previste in coincidenza sul piano programmatico”. E più avanti: “La realizzazione dell’impianto dipende dal completamento dei lavori di dragaggio del porto di Monfalcone (Via tuttora in corso). Riteniamo opportuno un maggiore raccordo tra i due procedimenti. È opportuno verificare se la disponibilità di Gn in loco possa favorire la riconversione a gas della centrale termoelettrica di Monfalcone”. Infine, “è necessario l’approfondimento dell’analisi economica del progetto, anche in relazione al quadro economico-finanziario dell’intervento e alla possibilità di ricevere contributi pubblici, in rapporto allo scarso impiego dei terminali Gnl esistenti a livello nazionale…” La Provincia chiede ancora lumi su altri aspetti non secondcari: il problrema della costruzione su pali, poco documentata; l’impatto del traffico terrestre e navale; le servitù; il crono-programma e il problema della profondità dei canali.
Il Piccolo 17 settembre 2014 Monfalcone
Rigassificatore, il Comune chiede “compensazioni”
L’amministrazione cittadina chiama in causa la Regione per sapere quanto l’impianto sia ritenuto strategico per la politica energetica del Fvg
A maggioranza, con il non voto di buona parte dell’opposizione di centrodestra e “Cambiamo Monfalcone”, il Consiglio ha approvato la griglia di osservazioni al progetto di Smartgas al Lisert. In aula il Pd, primo partito dell’alleanza al governo della città, ha apportato dei correttivi al documento predisposto dagli uffici nell’ambito della procedura di Via nazionale del progetto. Ribadendo l’assenza dell’analisi costi-benefici, ritenuta fondamentale dal sindaco Silvia Altran per permettere di esprimere un giudizio finale, il Pd ha chiamato in causa non solo il proponente, sollecitato a fornirla, ma anche la Regione. In sostanza, il Comune vuole capire se l’impianto sia strategico per la politica energetica regionale, anche a fronte del fatto che il progetto «non rappresenta alcun vincolo per la conversione di altre industrie consumatrici di combustibili fossili». Leggi la centrale termoelettrica A2A. Nel caso in cui la risposta fosse affermativa, il Comune domanda alla Regione «gli impegni che la stessa intende assumere nei confronti della cittadinanza monfalconese». Il sindaco, oltre che il capogruppo del Pd Paolo Frisenna, pur sottolineando gli aspetti innovativi del progetto, ha ribadito come l’amministrazione ritenga fondamentale la salvaguardia del futuro del porto. Pur modificata, rimane quindi un’osservazione in cui il Comune chiede di chiarire i possibili effetti dei venti dominanti sulle navi gasiere in accosto e gli eventuali provvedimenti utili a evitare ostacoli alle procedure di emergenza in caso di avarie o incidenti ad altre unità navali in porto e in transito. «Il tema della sicurezza è importante – ha detto il sindaco – e non si può prescindere da esso. Credo questo sia un impianto che guarda avanti, ma ci sono però tanti aspetti da chiarire. Servono garanzie per l’ambiente e la salute in un territorio che sopporta già tanti carichi a vantaggio dell’intera comunità regionale». Sugli aspetti della tutela della salute in un’area che sta ancora pagando l’uso dell’amianto si è soffermato anche l’assessore all’Ambiente Gualtiero Pin che ha chiarito la propria posizione. Dalle osservazioni non scompare nemmeno, comunque, la richiesta di verificare se il progetto sia assoggettabile a Vas (Valutazione ambientale strategica), visto che le opere a mare rappresentanto per l’ente locale delle le modifiche sostanziali sia al Piano regolatore comunale sia al Piano regolatore del porto ancora vigenti. La maggioranza, con la condivisione di Giovanni Iacono di Sel, ha poi ribadito il resto delle osservazioni in cui si chiedono delucidazioni su localizzazioni alternative, impatti su aria, suolo, ambiente marino in fase di cantiere e di esercizio e approfondimenti anche sul tema paesaggistico a fronte di rendering dell’impianto giudicati poco efficaci. La maggioranza, sempre con il sostegno di Iacono, ha poi votato un odg con cui, richiamando la sua precedente posizione a favore di un progressivo superamento dell’uso dei combustibili fossili, impegna il sindaco innanzitutto a “riaffermare in tutte le sedi la volontà dell’amministrazione di favorire lo sviluppo del litorale, tutelando l’ambiente e la sicurezza dei cittadini». Il sindaco dovrà poi proporre alla Regione un tavolo sullo sviluppo energetico, industriale e portuale del litorale isontino che sia propedeutico alla programmazione strategica per il futuro della città e del litorale, coinvolgendo le principali realtà industriali e i soggetti che operano anche nel mercato dell’energia. La maggioranza ha approvato compatta l’odg presentato da Iacono con cui pure si sollecita la Regione a confrontarsi su nuovo Piano regolatore del porto e bonifiche delle aree industriali. In più, però, il sindaco è sollecitato a farsi promotore della costituzione di un consorzio pubblico-privato per la ricerca sulle energie rinnovabili, oltre che a coinvolgere le imprese che aderiranno al progetto Smartgas «affinché precisino come vorrebbero il mantenimento e lo sviluppo di posti di lavoro nelle loro aziende». Laura Blasich