NO TAV/ I pentiti del TAV

I PENTITI DEL TAV
citazione dall’articolo che segue
<<Per assurdo, allora, avevano ragione coloro che agli incontri ci contestavano e ci tiravano uova, coloro che ci aizzavano a dire “no” ad ogni trattativa con Rfi».>>

Messaggero Veneto MARTEDÌ, 11 GIUGNO 2013

Pagina 35 – Provincia PALMANOVA

Cressati: sul progetto Tav quanti anni gettati al vento

PALMANOVA Il commissario per la Tav, Bortolo Mainardi, ha concesso ai sindaci dei comuni interessati dal passaggio della linea ferroviaria, di ragionare non solo sulla linea concordata con il famoso “Protocollo d’intesa” siglato da sindaci e Regione, ma anche sul semplice ammodernamento della linea esistente (la cosiddetta “opzione zero”). Questo fatto suscita la reazione amara dell’ex sindaco Federico Cressati che, come gli altri amministratori, si è confrontato con le varie ipotesi progettuali senza prendere in considerazione proprio l’opzione zero, in quanto esclusa a priori dai tecnici. «Ovviamente – precisa – ora i sindaci hanno giustamente optato per l’ammodernamento della linea esistente, meno impattante e problematico. Nel corso degli accesi dibattiti degli anni scorsi tra amministratori comunali, tecnici di Rfi e amministratori regionali, un’affermazione era graniticamente e dogmaticamente ripetuta da Rfi e Regione Fvg: l’opzione zero non esiste, l’opera è strategica, fondamentale e quindi per le caratteristiche tecniche non può essere un semplice ammodernamento della linea esistente, è necessario un radicale ripensamento del sistema delle tratte». Cressati ricorda che per anni si è ragionato su ipotesi progettuali di nuovi tracciati, con l’obiettivo di difendere al massimo il territorio, ma partendo dal presupposto che un “sacrificio” era necessario perché l’opzione zero (quella che il buonsenso di tutti suggeriva) non era possibile. «Ora, a distanza di 8 anni – prosegue l’ex sindaco – apprendo che il lavoro di noi amministratori è stato vano ed inutile, così come le ore trascorse a confrontarci con i cittadini e tra amministratori. Perché, come un coniglio dal cilindro del mago, è spuntata “l’opzione zero”, quella su cui mai avevamo potuto ragionare. Mi chiedo quale costo abbiano avuto questi anni pensando agli incarichi progettuali affidati, alle ore di lavoro degli uffici pubblici, al tempo dedicato a questo progetto. Il tutto per avere come risultato un ritorno al punto di partenza. Per assurdo, allora, avevano ragione coloro che agli incontri ci contestavano e ci tiravano uova, coloro che ci aizzavano a dire “no” ad ogni trattativa con Rfi». E allora all’ex sindaco non resta che una domanda: «Noi amministratori, che con coscienza ci siamo impegnati, cercando di convincere noi stessi, prima, e i nostri cittadini, dopo, che la soluzione di maggior buonsenso non esisteva, come dobbiamo comportarci una volta accertato che abbiamo sostenuto il falso? Non è vero che “l’opzione zero” non esiste, anzi è la migliore». Monica Del Mondo