Commento. Piaccia o non piaccia, in un modo o nell’altro, tutti i Sindaci si sono espressi contro il progetto 2010, e anche se questi qui sotto, manovrati da Sonego e Lupi, lanciano un patetico invito a non fare un “salto nel buio”, in realtà, ciò che deve prevalere è la logica amministrativa e cioè che la Regione deve prendere atto che, al di là delle formulazione di alternative più o meno fantasiose, ciò che conta è il parere, di fatto contrario, che è stato dato al progetto che ha in mano il Ministero dell’Ambiente. Quindi ora a conculsione dell’Iter della procedura VIA la Regione dovrebbe trasmettere al Ministero un parere negativo. Ovviamente la logica politica continuerà a prevalere sulle regole, che le istituzioni stesse si sono date. Certamente faranno di tutto per forzare la situazione e andare contro ogni logica; staremo a vedere come ne esce la governante del FVG da questo inghippo.
Messaggero Veneto DOMENICA, 23 FEBBRAIO 2014 Pagina 53 – Provincia LATISANA |
Tav, i primi cittadini chiedono chiarezza alla Regione |
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LATISANA Prima la Regione faccia chiarezza su quale potrebbe essere il progetto successivo a quello del 2010. E poi si può chiedere al ministero di fermarne la verifica ambientale. Lo sostengono nove sindaci della Bassa friulana, ribadendo che non parte da loro la richiesta di fermare il progetto della Tav, «perché si tratterebbe di un salto nel buio», non sapendo quale delle versioni al momento oggetto di discussione potrebbe prenderne il posto: il quadruplicamento dell’attuale linea, che non piace agli stessi sindaci, o lo sdoppiamento della linea, (portato avanti dagli amministratori della Bassa), da Mestre a nord, seguendo la Pordenone-Udine, per le merci e a sud, sulla Portogruaro-Latisana-Cervignano, per i passeggeri. E’ quanto hanno scritto alla Regione, pochi giorni fa, i sindaci di Latisana, Salvatore Benigno, San Michele al Tagliamento, Pasqualino Codognotto, San Giorgio di Nogaro, Pietro del Frate, Palazzolo dello Stella, Mauro Bordin, Muzzana del Turgnano, Vittorino Gallo, Precenicco, Massimo Occhilupo, Ronchis, Vanni Biasutti, Carlino, Diego Navarria e Porpetto, Pietro Dri, constatando l’assenza di una regia regionale o meglio interregionale, «visto che la questione rischia di provocare tensioni e fratture fra i sindaci che si trovano ad affrontare un’opinione pubblica locale sospettosa rispetto a una così importante e impattante opera infrastrutturale», si legge nella lettera inviata alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, per chiedere la convocazione un incontro con tutti i sindaci e fare chiarezza sull’iter progettuale dell’alta capacità-alta velocità, dopo che gli stessi sindaci, a ottobre, hanno rivolto analoga richiesta al presidente della Regione Veneto, che li ha incontrati a metà novembre per una verifica della situazione sul versante veneto. «E’ difficile affrontare la questione Tav nel silenzio della Regione e in assenza di indicazioni – scrivono i nove sindaci alla Serracchiani – o forse sarebbe più corretto dire in presenza di indicazioni contrastanti, considerato che quanto era stato riferito ai sindaci del Friuli Venezia Giulia, durante un incontro dell’estate scorsa, è stato, poi, smentito con una delibera della giunta regionale, che di fatto ha preso in considerazione la possibilità di un tracciato alta velocità-alta capacità diverso dal progetto attualmente in corso di valutazione al ministero delle infrastrutture, comprendente lo sfruttamento della “linea storica” Trieste-Venezia, sen za tenere in dovuta considerazione le problematiche dei territori interessati». Paola Mauro |