Frenata sulla Capodistria-Divaccia: «Inutile il raddoppio»

dal Piccolo del 11/03

Frenata sulla Capodistria-Divaccia: «Inutile il raddoppio»

TRIESTE «Contrordine compagni». Chi l’ha detto che il raddoppio della linea ferroviaria Capodistria-Divaccia sia così strategico per il futuro della Slovenia? A instillare il seme del dubbio è proprio il ministro delle Infrastrutture (del governo Janša in carica solo per l’ordinaria amministrazione) Zvonko ‹erna›. Nel corso di una sua visita a Pirano il ministro, infatti, ha dichiarato che bisogna seriamente ripensare se l’infrastruttura ferroviaria sia veramente utile a fronte degli 1,3 miliardi di euro che verrebbe a costare. Secondo il ministro per il porto di Capodistria sarebbe molto più importante velocizzare e aumentare la capacità della linea esistente fino a 130-150 treni al giorno. Con la modernizzazione entro il 2015 si raggiungerà la quota di 103 convogli ferroviari al giorno. C’è ancora tempo per pensarci su con attenzione, sostiene ancora ‹erna›, e il compito di svolgere le opportune valutazioni spetta agli esperti. Ma c’è di più. Secondo il responsabile delle infrastruttue, infatti, con la modernizzazione della linea attuale si riuscirebbe a garantire al porto di Capodistria il numero di convogli soddisfacente fino al 2020. Egli ha altresì ricordato che nell’attuale situazione economica per il raddoppio della Capodistria-Divaccia sarebbero garantiti non più di 52 milioni di euro i quali andrebbero perduti se non venissero convogliati su altri obiettivi infrastrutturali. In futuro, ha concluso ‹erna›, non bisognerà solo assicurare la realizzazione dei principali progetti infrastrutturali, ma sarà indispensabile costruirli «in modo razionale e in base alle necessità reali». Chiaro il messaggio lanciato al nuovo nascituro governo sloveno che comunque dovrà rimettere mano alle dissestate finanze dello Stato e decidere con oculatezza i futuri investimenti. (m. man.)