COMUNICATO STAMPA SULLA RADIOATTIVITA’ NEL POLIGONO CELLINA-MEDUNA
A marzo di quest’anno scoppia il caso dell’inquinamento da metalli pesanti dell’area bersagli del Poligono militare Cellina-Meduna situato in area magredile di Cordenons. Il Maggiore Alessandro Bianco della 132ª Brigata Corazzata Ariete di Pordenone, sostiene che “Ad oggi è ragionevole escludere ogni rischio per la salute dell’uomo” e che “Va chiarito che i rilevamenti radiologici hanno escluso la presenza di uranio” (Messaggero veneto, 20 marzo 2013).
A maggio il nostro gruppo organizza l’unica iniziativa pubblica con l’intento d’informare e rendere consapevole la cittadinanza circa il problema dell’inquinamento da metalli pesanti, con la presenza di esperti sul piano tecnico e scientifico. A fronte di quanto emerso chiedevamo che i rilevamenti fossero tolti ai militari e affidati a osservatori indipendenti, che l’attività d’esercitazione militare fosse immediatamente sospesa e che l’area monitorata fosse estesa ben oltre i 300 metri (si fa per dire) delimitati ma che arrivasse fino in prossimità dei centri abitati.
Oltre al silenzio istituzionale che ha preceduto la nostra iniziativa, l’assessore all’ambiente di Cordenons Claudio Pasqualini, alle nostre istanze risponde che “Il Comune ha piena fiducia […] nelle dichiarazioni e attività degli organi istituzionali del ministero della Difesa” e che “in trent’anni di attività questo è il primo caso di inquinamento verificatosi” tacciando il nostro lavoro d’informazione scientifica e le nostre richieste come “inutili e dannose polemiche” (Messaggero Veneto, 14/15 giugno 2013).
Smentito poco dopo dall’ARPA che alla conferenza dei Servizi chiede un’indagine ulteriore, la caratterizzazione radiologica del sito e che gli esami vengano effettuati da una ditta specializzata, a cui seguirà una contro-analisi, dopo aver atteso mesi prima di pubblicare i dati richiesti, e averne pubblicato solo una parte nel sito del Comune, viene oggi ulteriormente smentito dai risultati che confermano la presenza oltre i limite naturale del torio 232, un metallo radioattivo che deriva dal “decadimento” dell’uranio, nell’area bersagli del poligono militare Cellina Meduna, a Cordenons (Messaggero Veneto, 22 dicembre 2013).
Chi sta raccontando bugie? E’ quindi evidente che militari e istituzioni stanno usando il gioco delle 3 carte per nascondere la reale gravità del problema. Le attività militari sono altamente nocive per l’ambiente e la salute, se poi pensiamo che siamo di fronte ad un’attività storica di 50 anni di addestramento a fuoco in aree magredili delicattisime per la loro intrinseca natura geologica, non possiamo più affidarci a questa gente. Chiediamo per tanto, alla luce dei fatti, le dimissioni dell’assessore all’ambiente Pasqualini e la completa cessazione di ogni attività militare nei nostri territori. Inoltre annunciamo che a breve daremo luogo a nuove occasioni d’informazione e confronto a tutela della cittadinanza tutta.
Gruppo di Mutuo Soccorso