Voltafaccia all’italiana/ Libia, nucleare, Unità d’Italia

Uno spunto interessante, ma il logico-matematico, ateo, Piergiorgio Odifreddi è perfino ottimista. Di voltafaccia ce ne sono molti di più ed altri, anche sugli stessi temi, continueranno ad esserci. Le menzogne, gli opportunismi, i gattopardismi sono oramai entrati strutturalmente nella mentalità e nelle istituzioni politiche, e l’italia in questo campo fa veramente scuola, esporta i suoi metodi e può offrire una gamma di prodotti sempre più varia. Inoltre non ci sono solo i voltafaccia all’italiana, ma ora anche quelli alla padana come gli ultimi di Bossi che prima dice che Gheddafi farà la fine di Umberto I ed ora fa il pacifista contro un Berlusconi trasformatosi a sua volta da “bacia-anelli”del Raìs ad interventista neo-colonialista, così come lo è, di pensiero e di  fatto, Nicolas Sarkozy. E noi qui impotenti ad osservare gli eventi e a piangere da un lato  sulle rivoluzioni spurie, incompiute, fallite, degenerate, tradite, strumentalizzate e dall’altro sulle guerre, gli interventi militari, i golpe, gli imbrogli e i massacri da parte sia dei dittatorucoli furbastri come Gheddafi che delle potenze  “democratiche” come USA e Francia, queste due ultime sempre in competizione fra loro, ma ora stranamente unite nell’attacco a Gheddafi. Di fronte a tutto questo, avere una linea politica coerente diventa sempre più difficile perché il groviglio  geopolitico, internazionale, nazionale e perfino regionale è sempre più intricato. Le mistificazioni e i voltafaccia regnano su tutto, ma purtroppo, ed è quello che è veramente grave,  regnano i disastri umanitari e socio-ecologici sulla popolazioni inermi che subiscono le conseguenze della violenza del potere e sono costrette alla fuga disperata per evitare i massacri, nell’illusione  di una speranza di vita, per poi trovarsi rinchiuse in qualche  lager della democrazia. La situazione è sempre più drammatica, questa è la realtà delle cose.

Commento di  Paolo De Toni

odifreddi

E’ significativo e appropriato che, nel momento delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, gli italiani, o almeno i rappresentanti istituzionali da loro liberamente eletti, soffino sulle candeline della torta confermando una delle nostre doti più caratteristiche: la capacità di fare i peggiori voltafaccia a cuor sereno, adducendo le motivazioni più false.
Il più vergognoso di questi voltafaccia è forse quello nei confronti di Gheddafi e della Libia. Un anno fa abbiamo dovuto assistere all’accoglienza da terzo mondo riservata al colonnello, col quale Berlusconi aveva addirittura firmato un trattato d’amicizia fra i popoli libico e italico. Durante lo scoppio della crisi, silenzio. E ora siamo pronti non solo ad assistere silenti all’invasione del paese, ma a parteciparvi attivamente, fornendo basi e truppe.
Forse che Gheddafi è diverso oggi, da com’era un anno fa? Ovviamente no. Il voltafaccia ha motivazioni molto terra terra, benchè il ministro della Difesa abbia coraggiosamente assicurato che nelle operazioni i nostri non metteranno piede sull’ex paese amico. Queste motivazioni sono che gli Stati Uniti e la Francia hanno deciso di intervenire, e c’è il rischio che ci sostituiscano nello sfruttamento commerciale del paese.
Né Gheddafi, Né Sarkozy (ovviamente)
Né la Nato (altrettanto ovviamente)
Vediamo gli sviluppi dell’attacco (ovviamente neo-colonialista) al regime (ovviamente criminale e dittatoriale) del Raìs, amico di Berluskoni e finanziatore di Bossi e Sarkozy
Alcuni articoli da blog antagonisti
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Non capisco perché tanti si stupiscano di Napolitano, non è forse lui che ha istituito i CPT quand’era Ministro dell’Interno? Qualcuno si è mai ricordato di ricordarlo?

Intanto, c.v.d., Frattini, tanto per restare in tema di voltafaccia, ha rapidamente cambiato idea fino a due giorni fa aveva detto che “Gheddafi non può essere cacciato”.

20/03/2011 Corriere della Sera

10:46 POLITICA Il ministro Frattini: «Avanti fino a quando il Raìs cadrà» Bagnasco: «Speriamo tutto si svolga rapidamente».

Bossi guida il fronte del «no»: «Non rispettati i patti»

Continua Odifreddi

Naturalmente, le motivazioni di Obama e Sarkozy non sono molto più elevate. In fondo, presiedono entrambi paesi che sono ancora letteralmente coloniali: nel senso di possedere letterali colonie, che vanno da Puerto Rico alla Nuova Caledonia. E si tratta di paesi che hanno sempre avuto interessi in generale nel Nord Africa, e in particolare in Libia: ad esempio, il primo intervento armato che gli Stati Uniti effettuarono al di fuori del continente americano fu appunto un bombardamento su Tripoli, nel … 1804!

Ma restiamo ai nostri voltafaccia. Un altro è seguìto agli incidenti nucleari causati dal terremoto del Giappone. Mentre tutto il mondo faceva un esame di coscienza e meditava sull’energia atomica, il governo italiano continuava a dichiarare imperterrito che avrebbe mantenuto in vita il programma di costruzione delle centrali nucleari. Salvo accorgersi che la cosa poteva danneggiarlo dal punto di vista elettorale, come si è lasciata scappare “fuori onda” l’ineffabile ministro per l’Ambiente. E allora, marcia indietro, senza nessun problema.

Naturalmente, non possiamo dimenticare che è proprio grazie a questa nostra dote naturale che siamo risultati i veri vincitori della Seconda Guerra Mondiale. Gli unici, cioè, che sono sempre stati dalla parte dei vincitori, per tutto il conflitto: prima con l’asse, e poi con gli alleati. All’epoca si diceva che eravamo il doppio di quanti sembravamo, cioè 90 milioni: 45 milioni di fascisti prima della guerra, e 45 milioni di antifascisti dopo.

D’altronde, a proposito di fascisti, cos’altro era il Concordato del 1929, se non un altro storico voltafaccia? Personale, dell’ateo Mussolini. E nazionale, dell’Italia risorgimentale che aveva sconfitto lo Stato Pontificio ed era sorta sulle sue ceneri. Per 68 anni, dal 1861 al 1929, appunto, quell’Italia era rimasta laica e libera, e da un giorno all’altro si era ritrovata clericale e coatta.

Eppure, nelle celebrazioni di questi giorni quell’Italia è assente. Perchè dovunque, in prima fila tra le autorità alle cerimonie, si vedono vescovi e cardinali. Quando non avviene il contrario, e ad essere in prima fila sono invece le autorità alle celebrazioni religiose. Addirittura, il 17 marzo, alla solenne messa celebrata dal Segretario di Stato e conclusa con il canto del Te Deum: che i preti, naturalmente, hanno ragione a cantare, per ringraziare Dio di aver reso così malleabili e generosi i governanti italiani.

Naturalmente, tra i cantanti del coro ce n’erano molti che stavano facendo anch’essi il loro bel voltafaccia. A partire dal presidente della Repubblica, (ex) comunista e ateo come il miglior Togliatti: responsabile, quest’ultimo, dello storico voltafaccia alla Costituente che causò il recepimento del Concordato clerico-fascista nell’articolo 7 della Costituzione laico-repubblicana.

Noi italiani siamo fatti così. E questo ci infonde speranza, perchè presto o tardi faremo un nuovo voltafaccia, e gireremo le spalle anche a Berlusconi. Non si troverà più uno che ammetterà che l’aveva votato, così come una volta non si trovava uno che ammettesse di aver votato la Democrazia Cristiana, che pure era il partito di maggioranza relativa. A festeggiare l’Italia dei voltafaccia, io aspetterò quel momento, anche se sarà ormai troppo tardi per gioire.