Incredibile manovra repressiva della Questura!
C’è la campagna elettorale? Niente cortei!
CORTEO ANNULLATO.
Anche se in extremis (alle ore 19.00 di glovedì) la Questura lo aveva autorizzato con prescrizioni, era oramai troppo tardi per recuperare la situazione
Segue: comunicato stampa + articolo del Messaggero Veneto
Messaggero Veneto SABATO, 16 FEBBRAIO 2013 Pagina 23 – Cronache
GLI STUDENTI
«Il dissenso è sempre sotto attacco»
«Il diritto a manifestare è sotto attacco». Ne sono convinti i ragazzi del Movimento studentesco che, dopo un botta e risposta sull’ok al corteo contro l’austerity di ieri (poi concesso), si sono visti costretti a cancellare la protesta per scarsa partecipazione. Niente serpentone lungo il centro né microfono aperto in piazza Venerio. E non perché sia mancato il sì dalle forze dell’ordine, ma «perché i nostri compagni si sono sentiti intimoriti e hanno preferito non scendere in piazza», hanno detto gli studenti. «Prima tolgono ai ragazzi gli spazi, come il Centro sociale di via Scalo Nuovo, e ora Udine rinnova l’impegno repressivo cercando di mettere a tacere ogni voce di dissenso – scrivono i giovani del Movimento studentesco in una nota –. Se non fosse così perché attendere 13 giorni prima di cercare di imporre il divieto a manifestare se non per creare confusione e non concederci il tempo di una rettifica?». La protesta di ieri intendeva «sottolineare il rifiuto delle politiche di austerity, e in generale delle politiche perpetuate nel corso di questi anni sia dalla destra sia dalla sinistra a partire dalle riforme scolastiche – spiegano sempre i giovani –. Manovre che in primis colpiscono noi studenti, i professori e il personale Ata, per continuare con le riforme del lavoro, del welfare, della sanità e in generale dei beni pubblici che ricadono sulle nostre famiglie e su tutte le persone che ci stanno a fianco. L’altro motivo per cui era stata indetta la manifestazione è la convinzione che queste elezioni non cambieranno nulla. Lo dimostrano i fatti di Udine. Con questo teatrino repressivo è stata data ancora più forza alle nostre convinzioni. Ma non ci fermiamo e nelle prossime settimane scenderemo di nuovo in piazza. Oltre alle rivendicazioni che portiamo avanti da tempo avremo un nuovo motivo per manifestare e gridare ancora più forte». (m.z.)
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COMUNICATO STAMPA INTEGRALE
Il teatrino repressivo che già avevamo denunciato nel precedente comunicato ha di fatto reso impossibile lo svolgimento della manifestazione di oggi.
Sabato 9 febbraio la digos, nella figura di Nicola Zuliani, ci aveva confermato lo svolgimento dell’evento, così come pure i vigili mercoledì 13, i quali ci avevano rilasciato i nullaosta nucessari. Ma appena un’ora dopo uno nostro compagno è stato convocato in questura dove è stato “cortesemente invitato” a mandare comunicazione di disdetta del corteo entro lo stesso pomeriggio (tempo a disposizione che dopo successiva comunicazione è diventato “entro le 17.30”), pur non essendoci gli estremi legali per un’imposizione liberticida di questo tipo. Si è tentato in questo modo di spacciare la negazione di un diritto per uno spontaneo passo indietro del Movimento Studentesco. Ma non ci siamo cascati! Abbiamo invece insistito e difeso la nostra manifestazione, giungendo ad ottenere ciò che ci era già dovuto. Così giovedì 14 siamo stati nuovamente in questura, dove ovviamente non hanno potuto negarci l’autorizzazione (autosmascherando la loro tristemente ridicola farsa). Ma ormai era troppo tardi, considerato il fuorviante messaggio arrivato alle ragazze e ai ragazzi di Udine: questo corteo non s’ha da fare. Anche se non era vero, anche se infine, il giorno prima della manifestazione studentesca e non partitica, tutte le autorizzazioni in regola le avevamo. Ma per ragioni di tempo ci è risultato impossibile comunicare che il corteo si sarebbe tenuto lo stesso. Ci siamo così trovati COSTRETTI ad annullare l’evento.
DENUNCIAMO nuovamente il sopruso della questura, dell’ufficio della digos, del questore Tozzi e del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza (riunitosi ieri ad hoc), che già aveva tentato di criminalzzare i giovani, togliendo loro gli spazi di socialità, e ora rinnovano il proprio impegno repressivo cercando di mettere a tacere ogni voce di dissenso. Se non fosse così perché attendere 13 giorni prima di cercare di imporre il divieto a manifestare se non per creare confusione mediatica e non concederci il tempo di una rettifica. Per gli stessi motivi DENUNCIAMO l’attacco al diritto di manifestare dallo stato delle forze del disordine.
Non l’hanno di sicuro vinta. La lotta continua nelle piazze. Presto torneremo a farci sentire. Sempre CONTRO i tagli all’istruzione pubblica, CONTRO l’austerità e CONTRO le misure repressive delle cosiddette forze dell’ordine, sempre al servizio della farsa elettorale e del potere.
L’ALTERNATIVA STA NELLE LOTTA NON SEGGI ELETTORALI!
15 febbraio 2013
Movimento Studentesco di Udine
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Succede a udine: la questura tenta di vietare il corteo del 15 febbraio
organizzato dal Movimento Studentesco di Udine
Non ci fermerete mai!
I fatti. Il 15 febbraio è stata indetta una giornata di mobilitazioni studentesche a livello nazionale contro le politiche di austerità, le riforme scolastiche e la non risolvibilità del problema con le prossime elezioni, a cui il Movimento Studentesco di Udine ha deciso di aderire. Il 31 gennaio, abbondantemente entro i termini e nei modi previsti dalla legge è stata data comunicazione a comune, questura e vigili urbani sullo svolgimento corteo. Fino a qualche giorno fa non c’è stato nessun problema: la digos aveva confermato su apposita domanda che il corteo si poteva fare e i vigili urbani hanno rilasciato tutti i permessi necessari. Tuttavia oggi, 13 gennaio, un nostro compagno è stato convocato in questura dove la digos ha comunicato verbalmente che il corteo non si potrà svolgere a causa della campagna elettorale, grazie a una legge interpretata dal questore Tozzi. Subito è stato contestato il fatto che non siamo un partito politico, non facciamo campagna elettorale per nessuno e che non siamo a conoscenza dell’esistenza di una legge che vieti i cortei in queste situazioni. Quindi è evidente che se si terrà il corteo saremmo passibili di denunce e hanno detto che nel caso volessimo fare un presidio dovremmo darne comunicazione entro oggi stesso.
Dal punto di vista formale e legale le autorizzazioni sono state fatte in maniera corretta (lo dimostrano i nullaosta rilasciati dai vigili) e non esiste una legge che vieti i cortei a causa della campagna elettorale, anche se fosse sono stati autorizzati presidi nei giorni scorsi a Udine e cortei in altre città d’Italia (in piena campagna elettorale). Inoltre non siamo obbligati a dare comunicazione immediata del presidio entro oggi perchè deve esserci dato il tempo di valutare la situazione e semmai è la questura che deve fornire percorsi ed opzioni alternative.
Il Movimento Studentesco di Udine denuncia la gravità dell’accaduto, la violazione del diritto a manifestare e le intimidazioni della digos. Ci risulta anche strano che la comunicazione del divieto sia stata fatta oralmente e non risulti nulla di scritto. Il tutto sembra solamente una minaccia per spaventare gli studenti e bloccare qualsiasi movimento di dissenso.
E’ chiara l’intenzione della questura di Udine di far passare in silenzio questa triste farsa. Il nostro compagno è stato convocato con chiaro intento intimidatorio, a due giorni dalla manifestazione e dopo tredici giorni dalla notifica, e con l’intenzione di fare annullare il corteo dal Movimento Studentesco e non dalla questura, che ribadiamo non ha rilasciato nessun documento. Ora vogliamo che questore e questura si assumano le proprie responsabilità, che comunichi in maniera scritta la posizione della questura e che si esponga in prima persona e non tramite la lunga mano della digos. Aspettiamo che il questore si assuma la responsabilità di aver inventato o deformato le proprie leggi e per salvaguardare gli interessi di chi? Dei soliti partiti e facce note che da anni fanno il bello e cattivo tempo, fanno e disfano ma alla fine a rimetterci sono sempre le persone e le nostre terre.
E qui, cari “signori”, siete voi che perdete continuando a ignorare le richieste della gente. Le motivazioni per cui scenderemo in piazza il 15 febbraio assieme ai nostri compagni delle altre città italiane, sono il rifiuto delle politiche di austerity, e in generale delle politiche perpetuate nel corso di questi anni sia dalla destra che dalla sinistra a partire dalle riforme scolastiche che in primis colpiscono noi studenti, i professori e il personale ata, per continuare con le riforme del lavoro, del welfare, della sanità e in generale dei beni pubblici che ricadono sulle nostre famiglie e su tutte le persone che ci stanno a fianco. L’altro motivo per cui è stata indetta la manifestazione è la convinzione che queste elezioni non cambieranno nulla, lo dimostrano i fatti citati nelle righe precedenti e il vostro assurdo comportamento.
Con questo teatrino repressivo siete riusciti a dare ancora più forza alle nostre convinzioni, a fornirci l’ennesimo esempio delle bugie e delle menzogne che riuscite a inventarvi ogni volta. E inoltre ci avete dimostrato ancora una volta la fortissima paura che avete di noi, della libera gente che ancora pensa con la propria testa.
Per questo noi venerdi’ 15 febbraio scenderemo in piazza, e oltre alle rivendicazioni che portiamo avanti da tempo avremo un nuovo motivo per manifestare e gridare ancora più forte.
Giovedì 14 febbraio alle 17.00 nell’aula sindacale di Palazzo Antonini (Università) si terrà l’assemblea del Movimento Studentesco di Udine per discutere della situazione e pianificare le mobilitazioni in vista dello sciopero del 15 febbraio.
Noi non cediamo ai ricatti, noi non stiamo in silenzio: pretendiamo il rispetto del nostro diritto di manifestare! Di fronte a questo ennesimo soppruso, diventa sempre più evidente che il re è nudo, vogliamo prendere il mondo intero abbattendo questo sistema di gerarchia e potere!
L’ALTERNATIVA STA NELLA LOTTA, NON NEI SEGGI ELETTORALI!
Movimento Studentesco di Udine
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