UDINE/ Continua il presidio contro il Parcheggio interrato

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Giovedì 15 dalle 19.00 alle 24.00 “Party NO Park”

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Un centinaio di persone al party

 

Domenica 18 agosto ore 20.30 ASSEMBLEA

 

 

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Un centinaio in assemblea

 

Lunedì 19 agosto ore 07.00 MANI-FEST/AZIONE

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19 agosto foto infoaction

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Importante: è stata posta la discriminante antifascista al Presidio No Park

Il parere dell’ARPA che il Comune ha ignorato!

parere ARPA

News

 

Manifestazione-Corteo

sabato 7 settembre

ore 10.30

con concentrazione

in

Piazza Primo Maggio

 

manifestazione no park

 

 

Sito del Comitato ZardinGrant

 

 

 

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GIOVEDÌ, 22 AGOSTO 2013 Pagina 15 – Cronache
 
«Utilizzate gli 11 milioni per altre opere»
 
voci dal presidio
 
«Non è vero che gli 11 milioni di euro per il parcheggio non potrebbero essere spesi in un altro modo». Il Comitato Zardin Grant risponde così al vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Agostino Maio che ha sostenuto come non «si possa fermare l’unica opera non bloccata dal patto di stabilità». I manifestanti anti park non la pensano allo stesso modo. E mettono sul tavolo altre idee su come usare le risorse pubbliche. «Manutenzione stradale, scuole, servizi sociali, verde, piste ciclabili e trasporti pubblici migliori: sono queste le cose che chiedono i cittadini continuano a fermarsi al nostro gazebo», dice, a nome del Comitato, Gaia Baracetti (foto). Ma al di là della lista dei “desiderata” i contrari al parcheggio contestano l’impegno di risorse pubbliche nell’opera: «Ricordiamo che l’amministrazione comunale contribuirà ai lavori per il mega park e lo pagherà anche attraverso alla Ssm, azienda a capitale interamente pubblico di cui il Comune è socio di maggioranza». Insomma la protesta, dopo 13 giorni di presidio permanente, non si placa. «Abbiamo già superato le 2 mila firme», spiega Gianmarco Romano, uno dei leader del composito movimento che ha ormai trovato casa in piazza Primo maggio. Sempre Romano annuncia: «Continueremo ad oltranza a fare informazione e confrontarci su un tema che interessa tutti gli udinesi e lo sviluppo di questa città. Anche perché non sono state date ancora risposte sull’eventuale inquinamento delle falde acquifere». E anche ieri sera Giardin Grande è tornata ad essere agorà, un luogo di dibattito, per l’assemblea pubblica organizzata dal Comitato. (d.l.)

 

Piazza I maggio, via ai lavori FOTO

Piazza I maggio, via ai lavori FOTO

E’ partito, senza particolari problemi, il cantiere per la realizzazione del parcheggio sotterraneo in Giardin grande a Udine

 

MV MARTEDÌ, 20 AGOSTO 2013 Pagina 13 – Cronache
 
Il via ai lavori tra polizia e manifestanti
 
Piazza Primo maggio blindata per l’arrivo degli operai. L’appello del sindaco: è un bene per la comunità, fatecelo fare
 

MEGA PARCHEGGIO
 
Honsell: protesta strumentale, abbiamo già ascoltato chi muoveva critiche
 
di Giacomina Pellizzari Con la polizia schierata attorno all’area ex Esso e i manifestanti che protestavano come stanno facendo da giorni, sono iniziati ieri mattina i lavori per la costruzione del parcheggio in piazza Primo maggio. A Udine non era mai accaduto di aprire un cantiere con quasi una decina di agenti della Digos, e altrettanti della polizia locale, per timore che i manifestanti potessero oltrepassare la recinzione. Fortunatamente non è stato così. La protesta era e resta pacifica, come quella andata in scena poi a palazzo D’Aronco dove l’opposizione di centrodestra per dire «no» al parcheggio da 11 milioni di euro, «opera troppo costosa e non necessaria», ha occupato la sala del consiglio. A metà mattina il sindaco Honsell si è infine rivolto alla cittadinanza con un appello: «Lasciateci lavorare, quest’opera è per il bene della comunità». Ma ecco come è andata la giornata. Ore 8 In piazza Primo maggio arrivano gli operai dell’impresa Vidoni e, come previsto, trovano i manifestanti davanti al cancello di fronte al semaforo e la recinzione già “addobbata” con gli striscioni. Gli operai tirano dritto ed entrano dall’ingresso a fianco della pizzeria Concordia. Nessuno tenta di forzare, i manifestanti si limitano a performance immedesimandosi in coloro che tentano inutilmente di contattare il sindaco per convincerlo a lasciare perdere o atteggiandosi a bagnanti in spiaggia. La protesta va avanti senza creare alcun problema agli operai che prendono possesso delle macchine operatrici. Alcuni manifestanti osservano il tutto dalle grate della cancellata. Ore 9 La piazza è movimentata. Una decina o poco più di persone rientra nel gazebo lasciando le sagome di compensato con la scritta «Honsell e Ioan (candidato sindaco del centrodestra ndr) buffoni» davanti alla recinzione e due catene con il cartello «area sequestrata» appese al cancello. Poco distanti i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle sotto il cartello «”Un buco nell’acqua” – no al parcheggio». Paolo Perozzo, Massimo Deganutti e Claudia Gallanda preferiscono esprimere il loro dissenso in modo autonomo, prendendo «le distanze da qualsiasi attacco personale». Alcuni manifestanti indossano occhiali da sole e cappellini a strisce e la piazza si colora. Ore 10 A palazzo D’Aronco, alla spicciolata, hanno già fatto il loro ingresso i consiglieri del centrodestra. Da lì a pochi minuti Adriano Ioan, Natale Zaccuri e Giovanni Marsico di Identità civica, Paolo Pizzocaro (Per Udine), Lorenzo Bosetti, Maurizio Vuerli e Vincenzo Tanzi del Pdl con Mario Pittoni della Lega occupano la sala del consiglio. Protesta simbolica per rimarcare la contrarierà al mega parcheggio e assicurare: «Continueremo ad approfondire le questioni tecnico-giuridiche e a verificare se esiste qualche margine per bloccare l’opera». Ore 10.30 Il sindaco Honsell è nel suo ufficio ed elenca, come sta facendo da mesi, i punti di forza del parcheggio sotterraneo: è una struttura strategica che dà e darà lavoro, sulla quale la città ha ragionato molto in passato senza ricevere obiezioni; è indispensabile per il rilancio del centro ed è un punto di partenza per rivedere la mobilità. Honsell è convinto di trovarsi di fronte a una protesta «strumentale e dannosa», da qui l’appello alla cittadinanza: «E’ un bene per la collettività, fatecela fare. Abbiamo ascoltato chi protestava, tant’è che abbiamo cambiato il gabbiotto rosso e la copertura delle uscite. Ora però fateci fare il parcheggio. In questo momento di crisi riuscire a far partire un’opera pubblica è un bene. Chi protesta dovrebbe anche pensare come fare altre cose, altrimenti non ci saranno posti di lavoro per nessuno». Ore 11 In piazza Primo maggio arriva l’eco dell’occupazione da parte del centrodestra e i manifestanti del gazebo, in prevalenza No Tav e frequentatori del Centro sociale, decidono di intraprendere la marcia verso palazzo D’Aronco. Sono circa una decina, entrano in municipio e arrivano al primo piano, ma gli uscieri non li fanno passare. Scendono, si siedono sotto i portici dove sostano alcuni minuti prima di tornare verso il gazebo. Ore 12 In piazza restano alcuni manifestanti che continuano ad animare il presidio; gli operai dell’impresa Vidoni rimuovono il porfido nel vicolo dell’Isola, mentre quelli del Comune hanno già ultimato la sostituzione dei lucchetti degli archetti che delimitano i posti auto riservati al liceo artistico Sello. La situazione torna alla normalità e la polizia rientra in questura. La protesta però va avanti. Forse solo la pioggia annunciata riuscirà a far demordere i contestatori, intenzionati comunque a non mollare.

 

 

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mv 18 agosto

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DOMENICA, 18 AGOSTO 2013 Pagina 13 – Cronache

I manifestanti pronti a contestare l’inizio lavori
 
Domani alle 7 saranno davanti all’area ex Esso per dire no all’avvio del cantiere Le azioni di protesta saranno decise stasera nel corso dell’assemblea pubblica

 

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DOMENICA, 18 AGOSTO 2013 Pagina 13 – Cronache
 
I manifestanti pronti a contestare l’inizio lavori
 
Domani alle 7 saranno davanti all’area ex Esso per dire no all’avvio del cantiere Le azioni di protesta saranno decise stasera nel corso dell’assemblea pubblica
 
di Giacomina Pellizzari «No al parcheggio da 11 milioni di euro in piazza Primo maggio». I rappresentanti del Comitato zardingrant lo ripetono da giorni nel gazebo dove la gente continua a firmare la petizione auspicando di bloccare l’opera ritenuta troppo costosa e non necessaria per la città. Stasera, alle 20.30, chiameranno a raccolta i cittadini per decidere come contestare l’arrivo degli operai che da domani inizieranno a lavorare nell’area ex Esso. Nel frattempo chiedono all’amministrazione comunale di «assumersi la responsabilità civile, penale e amministrativa dei danni che saranno perpetuati nella zona e degli eventuali sforamenti economici che potrebbe provocare l’opera». In un documento distribuito, ieri, nel corso della conferenza stampa, il Comitato sintetizza le ragioni del no al parcheggio. «La Valutazione ambientale strategica (Vas) dell’opera richiesta dall’Arpa non è stata eseguita, il progetto è stato modificato sostanzialmente e quindi andrebbe rifatta la gara d’appalto, la zona in cui sorgerà l’opera è a rischio archeologico ed è soggetta ad allagamenti». I contrari al mega parcheggio escludono anche che l’opera si inserisca in un progetto di mobilità sostenibile e chiamano in causa lo studio elaborato negli anni scorsi dall’ingegner Fiorella Honsell, sorella del sindaco, per conto della Provincia che non prevede la costruzione di un parcheggio in piazza Primo maggio. Per tutte queste ragioni il Comitato zardingrant resta contrario al parcheggio e si prepara a contestare l’avvio dei lavori. Sulle possibili azioni di protesta le bocche restano cucite, ma ieri nel corso dello scontro verbale con i politici del centrosinistra qualcuno ha ipotizzato un possibile cordone umano davanti all’ingresso del cantiere. Tant’è che la Digos si prepara a presidiare la zona con un buon numero di agenti. «Lunedì mattina saremo in piazza alle 7» si limita a dire Gaia Baracetti assicurando che le azioni saranno decise stasera nel corso dell’assemblea. Intanto il Responsabile unico del provvedimento, l’ingegner Luigi Fantini, spiega ai manifestanti che per quanto riguarda la Vas, l’Arpa aveva dato questa indicazione ma il consiglio comunale ha deciso che non c’erano i presupposti normativi per sottoporre l’opera alla valutazione ambientale strategica. Le modifiche al progetto, invece, «sono state introdotte perché le ha imposte la Soprintendenza alle belle arti e tale imposizione non richiede il rifacimento della gara d’appalto». L’altro punto da chiarire è la penale che la Ssm è costretta a pagare all’impresa se, a seguito delle proteste, decidesse di rescindere il contratto. I manifestanti sostengono che si tratta di un falso problema perché il contratto non prevede esplicitamente la penale. «Il contratto non può stabilire cose già normate dalla legge» risponde il Rup assicurando che nel caso di risoluzioni unilaterali la stazione appaltante deve pagare all’impresa il 10% dell’importo del contratto. Ovvero circa 800 mila euro visto che l’importo dei lavori ammonta a 8 milioni di euro ai quali si somma l’Iva. Allo stesso modo Ssm dovrebbe rimborsare all’impresa il costo del materiale stoccato in cantiere e i lavori già realizzati.

 

Mega parcheggio a Udine, il Pd in piazza: è scontro

Sabato 17 agosto mv online

    Mega parcheggio a Udine, il Pd in piazza: è scontro

 

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MV venerdì 16 agosto

 Park, la protesta non ferma il cantiere

di Giacomina Pellizzari

Lunedì il via ai lavori in piazza Primo maggio a Udine. E il comitato prepara la grande manifestazione


 

 

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GIOVEDÌ, 15 AGOSTO 2013 Pagina 17 – Cronache
 
Mega park, Sel visita il presidio
 
Il capogruppo Sandra incontra gli attivisti: favorevole all’opera, le modifiche migliorano il progetto

Ma il Comitato non intende mollare: «Chiediamo la moratoria. Manca la valutazione ambientale strategica»
 
In piazza Primo maggio li invocavano da quasi una settimana. E ieri pomeriggio, dopo sei giorni dall’inizio del presidio, qualcuno del consiglio comunale, sponda maggioranza, si è fatto vedere. Il capogruppo di Sel Andrea Sandra ha voluto incontrare gli attivisti del Comitato  che protestano contro la costruzione del parcheggio interrato. Con lui c’era anche il coordinatore provinciale di Sel Marco Duriavig. E insieme hanno voluto ribadire il loro appoggio all’opera. «Visto le prescrizioni della Soprintendenza riteniamo che sia l’impatto visivo che ambientale siano migliorati», hanno detto i due appoggiando su una panchina di Giardin Grande una copia del progetto approvato con le riserve di Maria Giulia Picchione, la soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici. Una copia “a uso inerente al consiglio comunale” che è stata richiesta con duplice firma dall’avvocato Sandra e dal segretario cittadino del Pd Hosam Aziz per un’operazione trasparenza. «E per ribadire – chiarisce quest’ultimo raggiunto telefonicamente – l’importanza dell’opera per la nostra città». «Non possiamo riaprire un dibattito politico che non c’è, visto che i lavori stanno ormai per cominciare», ha detto agli attivisti il consigliere Sandra. Ma allo stesso tempo ha concentrato l’attenzione sul resto di piazza Primo maggio: «La partita aperta è su cosa si farà della zona dopo la costruzione del parcheggio: verranno recuperati dai posti a raso degli spazi pubblici? E’ li che bisogna incanalare le forze». Ma gli attivisti del Comitato, pur apprezzando la visita, puntano ancora il dito contro l’opera. Ieri in particolare è riemerso il problema della Vas, la Valutazione ambientale strategica. «L’Arpa, in data 27 settembre 2010 aveva chiesto al Comune di assoggettare il progetto a una valutazione ulteriore che prendesse in considerazione i rischi per l’inquinamento della falda acquifera, ma questa procedura non è mai stata eseguita», ha denunciato Paolo De Toni lasciando una fotocopia del parere dell’Agenzia regionale dell’ambiente ai due rappresentanti di Sel. Lo stesso De Toni ha poi ribadito la posizione del Comitato Zardin Grant: «Chiediamo una moratoria dei lavori per capire se il rischio reale sull’ambiente sia stato sottovalutato». Una moratoria che, sia l’avvocato Sandra che Duriavig, non ritengono possibile. «I lavori cominceranno la prossima settimana», hanno detto i due. Ieri intanto è apparso il cartello con le indicazioni sul cantiere e sulla ditta che eseguirà l’opera. Davide Lessi

GIOVEDÌ, 15 AGOSTO 2013
 
Pagina 17 – Cronache
 
E questa sera in Giardin grande festa al gazebo
 
L’appuntamento è alle 19 al gazebo di piazza Primo maggio. «Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare: ci sarà un buffet, si ascolterà della musica e soprattutto continueremo a raccogliere le firme per la petizione dei contrari al parcheggio», annuncia Gaia Baracetti, una delle anime del Comitato Zardin Grant. Ieri mattina la protesta si è fermata per qualche ora a causa del maltempo. Ma nel pomeriggio il presidio è stato ripristinato. Oltre che nella piazza reale la protesta si muove su quella digitale, specie sul blog comitatozardingrant.wordpress.com. «Ieri abbiamo pubblicato un’intervista a un professore dell’Università di Udine, il fisico Alessandro De Angelis, che spiega le sue ragioni per dire “no” al park». Confermati anche gli altri due appuntamenti: domenica sera, alle 20.30, l’assemblea pubblica. E lunedì mattina è prevista la grande manifestazione di protesta.

 

13 agosto

 

Più di 700 no al mega parcheggio

 

 Rassegna Stampa MV on line 13 agosto

   Più di 700 no al mega parcheggio

Continua il presidio in Giardin grande a Udine. Gli attivisti: «Presunto abuso edilizio»

 

 

 Honsell & Ioan buffoni!!

Il testo integrale del parere dell’ARPA ignorato dal Comune, dove si chiede di sottoporre il progetto a Valutazione Ambientale Strategica

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mv online 11 agosto

Park, raccolte 300 firme
al presidio dei contestatori

di Michela Zanutto Udine, oggi prima domenica in piazza con gli attivisti che si oppongono all’opera. «Per garantire la presenza anche di notte cerchiamo il sostegno della gente»

 

 

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il sito del comitato

http://comitatozardingrant.wordpress.com/

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MV online 10 agosto

Presidio permanente anti-parcheggio FOTO 1 - FOTO 2

Presidio permanente anti-parcheggio FOTO 1FOTO 2 

di Michela Zanutto Udine, il Comitato “Zardin Grant” è nato via sms e Facebook. Da ieri volantinaggio a tappeto di una decina di attivisti