Stiamo attraversando una fase molto difficile. Oramai tutti gli indicatori sociologici dicono che la gente si è chiusa in se stessa. A maggior ragione in questa situazione è importante mantenere la continuità delle iniziative e non interiorizzare la rassegnazione perché altrimenti si dissolve il tessuto politico-organizzativo e poi ci vorranno anni per ricostituirlo. Un plauso agli studenti per essere andati in Piazza a fare la loro riunione. Il fatto di essere in grado di montare un’iniziativa organizzata, con impianto, gazebo, bandiere e striscioni, è comunque un bel segnale e in ogni caso ha avuto risonanza giornalistica. | |
Poi siamo stati a dare un’occhiata all’assemblea dell’USB all’Hotel Cristallo anche lì, 20 / 25 persone.
Se un’organizzazione sindacale fa un’iniziativa in una sala del genere significa che si aspettava qualcosa di più ovviamente.
infoaction-reporter
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Messaggero Veneto 16 ottobre 2013
Michela Zanutto
UDINE. Assemblea in piazza Libertà, ieri pomeriggio, per una trentina di ragazzi del Movimento studentesco. Un’azione provocatoria per sottolineare «l’assenza di spazi sociali in città», spiegano i giovani che hanno abbandonato la risistemazione dell’ex caserma Osoppo perché «l’amministrazione è venuta meno ai patti» (esiste una convenzione fra la cooperativa fondata dai ragazzi e il Comune). E c’è anche un secondo motivo di scontro che vede i giovani contrapporsi alla giunta Honsell: il parcheggio di piazza Primo maggio. «Un’opera inutile e dannosa», dicono.
Mentre una delegazione del movimento parteciperà sabato alla manifestazione di Roma, si prepara anche il prossimo corteo a Udine: probabilmente sabato 23 novembre gli studenti scenderanno in piazza per il rispetto del diritto allo studio. Intanto i ragazzi hanno deciso di chiedere un incontro alla dirigente del liceo artistico Sello, Rossella Rizzatto, per discutere delle recenti evacuazioni della scuola. Provvedimenti d’emergenza causati dai lavori dello scavo del parcheggio di piazza Primo maggio e dalle conseguenti vibrazioni. «Perché questa volta il fan club del parcheggio l’ha fatta grossa – hanno detto ieri i giovani –: non soltanto ha disturbato le lezioni del Sello, ma ha anche procurato vibrazioni in modo continuativo e per un lungo periodo di tempo. Una situazione tale che ha consigliato l’evacuazione della scuola. Insomma il diritto a poter studiare senza essere disturbati è stato scavalcato dalla necessità dell’opera pubblica. Una necessità tutta da provare». Infatti, il Movimento studentesco appoggia il Comitato Zardin grant – nato proprio per ostacolare l’opera – ed è convinto dell’inutilità di quell’investimento: «Perché un altro parcheggio sotterraneo quando ci sono già più di due mila posti nei parcheggi a pagamento esistenti – chiedono i giovani –. Un parcheggio da 11 milioni di euro, ma perché i soldi pubblici non vengono mai spesi per qualcosa di costruttivo come l’istruzione e le scuole. Ogni giorno siamo alle prese con la carenza di aule, banchi, manutenzione, ristrutturazione, insegnanti di sostegno, fondi per i corsi aggiuntivi, soldi per pagare gli insegnanti. Perché quegli 11 milioni non vengono reinvestiti nell’istruzione?».
L’International student movement ha fissato per i giorni che vanno da domenica 17 a sabato 23 novembre, la settimana del diritto allo studio. E proprio in quel frangente anche gli studenti friulani scenderanno in piazza. «Chiederemo il rispetto dei nostri diritti che comprendono pure l’apertura di spazi sociali».