Tubone/ Sequestrati documenti

MV SABATO, 19 DICEMBRE 2009

Pagina 13 – Udine

San Giorgio di Nogaro. La presidente ritiene che riguardino l’emissione delle bollette dopo la sentenza della Corte costituzionale

Indagini al Consorzio Tubone, sequestrati documenti

SAN GIORGIO DI NOGARO. Sequestrati dalla Polizia Giudiziaria negli uffici del Consorzio Depurazione Laguna spa di San Giorgio di Nogaro, documentazione e copia degli hard disk dei computer, a seguito dell’indagine in corso, che si presume riguardi l’emissione delle bollette dopo la sentenza della Corte della Corte Costituzionale, ma di cui a tutt’oggi non si conoscono i termini ed eventuali capi di imputazione. L’iniziativa ispettiva ha interessato anche alcuni comuni soci dell’ente consortile. La presidente del Consorzio Luisa De Marco, ha confermato che, lunedì c’è stata la presenza della Polizia Giudiziaria negli uffici della società consortile e in quelli dei Comuni di San Giorgio, Torviscosa e Cervignano, al fine di acquisire documentazione e fare copia degli hard disk dei computer. La Presidente ha dichiarato di aver dato disposizione agli impiegati di assicurare la massima collaborazione agli inquirenti auspicando si possa arrivare quanto prima a far chiarezza sull’intera vicenda, consapevole di aver agito sempre nel rispetto delle leggi.

Questa iniziativa giunge in una fase delicata della società di depurazione, che sta lavorando per la fusione con il Cafc. Ricordiamo che la fusione, porterà il nuovo ente a gestire un bacino di 305 mila abitanti, con 79 comuni soci (il Consorzio di Depurazione attualmente ha 15 comuni soci), per un fatturato che sarà pari a 31 mila euro. Nella fase attuale si stanno valutando gli elementi fondamentali della fusione e delineando i patti parasociali che dovranno accompagnare la stessa. Va sottolineato che questa soluzione vede favorevole la quasi totalità dei sindaci dei comuni soci del Consorzio del Tubone, per la gestione del settore delle acque tra le “piccole imprese”. Un passo dunque importante per il futuro del Consorzio, che dopo 21 anni di attività sul territorio della Bassa Friulana, è avviato a fondersi con il Cafc visto l’evolversi del “settore acque”. (f.a.)