Trieste/ Solidarietà con il sindacato tedesco FAU/AIT praticamente messo fuorilegge

Venerdì 29 e sabato 30 l’AIT, su richiesta della FAU, chiede ai Sindacati fratelli dell’Internazionale di manifestare in tutta Europa per la libertà di organizzazione sindacale e contro la repressione antisindacale contro la FAU.
Comunichiamo che il giorno 29 gennaio p.v. (venerdì) si terrà in Via Beccaria, nel tratto antistante la sede del Goethe Institut, un presidio di solidarietà con il Sindacato tedesco FAU/AIT.
La Federazione di Trieste dell’USI chiama a partecipare tutti i compagni al presidio di solidarietà, che inizierà alle 16.00.


Alla FAU è stato proibito lo stesso diritto di definirsi SINDACATO, e ciò da due sentenze di tribunale, minacciando, in caso lo facesse, delle multe dai 50.000 euro in su.
L’ultima volta che alla FAU, Sindacato storico fondato in Germania dopo la I Guerra mondiale, è stato impedito di svolgere la propria attività sindacale e di poter lavorare alla luce, è stato con l’avvento del nazionalsocialismo nel 1933.
Forse che in Germania si vogliono ora seguire le stesse orme?


la Segreteria di Coordinamento dell’USI/AIT di Trieste

29 e 30 gennaio 2010: giornate internazionali di protesta contro l’attacco alla libertà sindacale in Germania. Solidarietà alla FAU-AIT Perché solidarietà con la FAU-AIT
La Germania è uno Stato che a livello internazionale cerca di apparire come un fulgido esempio di democrazia pur violando il diritto più elementare dei lavoratori: quello di sindacarsi liberamente. Lo scorso 11 dicembre, il tribunale tedesco ha proibito l’attività sindacale della FAU-Berlino e, conseguentemente, dell’intera organizzazione sindacale nazionale. La sentenza va oltre la mera repressione dei diritti sindacali della FAU-Berlino poiché le ha vietato di definirsi “sindacato”.
Precedenti: Dal giugno 2009, la FAU-Berlino, ha iniziato una controversia di lavoro con il Cinema Babylon-Berlino per la definizione di un Accordo Collettivo. Questo conflitto ha avuto ripercussioni in tutto lo stato. I lavoratori in lotta hanno effettuato un boicottaggio molto efficace che ha avuto una vasta eco sui mezzi di comunicazione. Nella vicenda – poiché i gestori dell’azienda non potevano sottrarsi alla negoziazione – è intervenuto anche il sindacato ufficiale Ver.di, aderente alla DGB, organizzazione che non ha alcuna rappresentanza aziendale all’interno della catena dei Cinema-Babylon ma che è andata a negoziare direttamente con la dirigenza del cinema. Dietro a questo negoziato c’è una intesa tra i partiti politici al governo a Berlino, il sindacato Ver.di e la dirigenza dell’azienda per far cessare la mobilitazione sindacale ed emarginare la FAU: il tribunale ha così vietato alla FAU l’adozione di strumenti di lotta come il boicottaggio e le ha inibito la capacità di negoziare accordi collettivi.
La situazione in Germania: Il citato “sindacato unico” (la DGB) detiene un monopolio corporativo giuridicamente protetto che previene e impedisce lo sviluppo di sindacati alternativi. Concetti come auto-organizzazione e decentralismo associativo sono praticamente sconosciuti nei sindacati tedeschi e, naturalmente, oltre a non essere previsti non sono neanche voluti dal vigente sistema sindacale. Il lavoro della FAU-Berlino nella catena Cinema-Babylon non poteva essere tollerato dai sindacati di Stato e dai loro referenti politici che non possono rischiare di vedere l’estensione delle forme di lotta, per contagio. La dichiarazione di “illegalità” come sindacato, gettata addosso alla FAU, dovrebbe essere vista in questo senso. La sentenza del tribunale implica che non é possibile fondare e sviluppare sindacati liberi, perché, anche se è paradossale, fin dall’inizio, la qualifica di sindacato dipende dalla sua ammissione e accettazione nell’organizzazione ufficiale. La FAU è stata per due volte condannata al pagamento di una multa di € 250.000 multa e con la reclusione in caso di nuova violazione della sentenza. Ciò comporta che dopo la predetta sentenza non è più possibile per la FAU il lavoro sindacale “legale”. La FAU, storico sindacato tedesco fondato all’inizio del 1900 vede nuovamente minacciato il suo diritto ad esistere come Sindacato, per la terza volta dopo la sua messa fuorilegge nel 1914 e nel 1933 (quest’ultima a cura del regime nazionalsocialista).
L’Ambito : L’applicazione della sentenza in caso di sua conferma significherebbe per la FAU-Berlino essere considerata una Unione Sindacale vietata e tale sentenza può essere applicata a tutta la FAU tedesca mettendola di fatto fuorilegge. L’autorganizzazione operaia e la stessa libertà sindacale sarebbero ulteriormente negate. Come USI\AIT non possiamo permettere che siano calpestati i diritti dei lavoratori in tutto il mondo, men che meno quando si tratta di un sindacato come la FAU, organizzazione nostra consorella nell’AIT (Associazione internazionale dei lavoratori). Chiediamo pertanto con forza la revisione del processo, la revoca della sentenza e il rispetto delle libertà sindacali in uno stato – come quello tedesco – che dice di essere rispettoso dei diritti umani, e che cessino le minacce e le azioni repressive contro FAU
St/pr c/o USI-AIT Via Dei Cunicoli 11 Trieste
da Lotta di Classe