Dal Piccolo del 09/02/11
Rigassificatore, niente sconto sulla bolletta di GIUSEPPE PALLADINI
Riduzione delle tariffe del gas in bolletta, per i cittadini delle aree interessate dal rigassificatore? Non se ne parla. Anzi, Gas Natural si tira fuori già adesso da questo discorso. Lo ha detto a chiare lettere, nell’incontro informativo organizzato ieri dalla Provincia all’Area di ricerca, Ciro Garcia Armesto, project manager della multinazionale spagnola. Alla domanda se è prevista una riduzione delle tariffe in bolletta, il manager ha risposto così: «La società di rigassificazione non può concedere sconti sul gas in quanto né importa gas né lo vende, ma solo costruisce e gestisce l’impianto, in cui altri soggetti rigassificheranno il gas. Ma soprattutto – ha aggiunto – nell’attuale regime di libero mercato i clienti dell’area potrebbero continuare a comprare il gas dai loro attuali fornitori, che potrebbero non rifornirsi del gas rigassificato nell’impianto di Trieste».
Il quadro economico del progetto, elaborato da Nomisma Energia, per come è emerso dalla risposte di Gas Natural alle domande elaborate dal comitato tecnico-scientifico promosso dalla Provincia, prevede un investimento di 550 milioni di euro, di cui circa il 70% sarà costituito da beni e servizi locali. COSTRUZIONE Nella fase di costruzione, 40 mesi, l’occupazione media annua prevista nella nostra provincia sarà di 260 persone, con un reddito da lavoro dipendente di oltre 6 milioni all’anno. Occupazione che sarà così ripartita: 37% servizi, 43% costruzioni e 20% manifatturiero. Sempre nella fase di costruzione, secondo Gas Natural il ”rendimento fiscale” (Ica, Iperf e Iref) è calcolato attorno ai 245 milioni. ESERCIZIO Una volta che l’impianto sarà a regime, il valore della produzione potrebbe aggirarsi fra 80 e 120 milioni l’anno, in relazione alla tariffa di rigassificazione che sarà stabilita dall’autorità. Il costo operativo annuo del rigassificatore è invece stimato in 40-50 milioni, di cui il 50% sarà sostenuto a livello locale. Sempre in fase di esercizio il rigassificatore prevede l’impiego di circa 70 addetti, e di circa 320 posti nell’indotto. Dei 70 dipendenti, il 10-15% sarà costituito da dirigenti e quadri, il 30-40% da impiegati e il 45-60% da operai. L’impatto economico e fiscale è stimato poi in 30 milioni all’anno. EFFETTI INDIRETTI Alla domanda sull’impatto economico del progetto sulla pesca nel golfo, in seguito ai cambiamenti nel microclima marino, Gas Natural si limita a dire che «si devono concentrare tutti gli sforzi nella tutela dell’ambiente marino. Solo un monitoraggio costante, eseguito seriamente, può verificare l’assenza d’impatti o la pronta individuazione di possibili impatti sulle risorse fruibili e la loro quantificazione». Quanto all’impatto sui traffici portuali, la multinazionale spagnola osserva poi che l’attività del rigassificatore comporterà l’arrivo di circa 100 navi all’anno, con un aumento del 3% rispetto al movimento complessivo del 2009 e una crescita del 10% del fraffico merci. TEMPERATURA DEL MARE Per gli studi di impatto dello scarico di acqua fredda nel vallone di Muggia, Gas Natural precisa di aver simulato 24 nuovi scenari, con varie combinazioni di marea, venti e stagioni. «Sulla base dei risultati dello studio condotto con i nuovi dati di temperatura – afferma il project manager – in nessun caso si riscontrano gradienti significativi a notevole distanza dallo scarico, confermando pertanto i risultati del precedente studio del 2008». Con calma di vento o scirocco, però, in alcune aree della baia di Muggia, osserva sempre Gas Natural, si determina un accumulo di acqua fredda, «ma è trascurabile perchè limitato nel tempo» e la dispersione avviene una volta che sparisce il fenomeno meteo che l’ha causata. CLORAZIONE Alla domanda su quali interventi si possano attuare per mitigare gli effetti della clorazione delle acque, la multinazionale risponde che «gli effetti della clorazione delle acque sono già stati valutati compatibili in fase di Valutazione di impatto ambientale. Sono state sviluppate nuove simulazioni dello scarico d’acqua – aggiunge – considerando altri scenari, e i risultati confermano che le concentrazioni di cloro sono ben inferiori a quelle consentite per legge, e che lo scambio d’acqua nella baia viene garantito». SEDIMENTI Sulla quantità dei sedimenti marini che saranno movimentati nella fase di costruzione e in quella di esercizio dell’impianto, Gas Natural spiega che le principali movimentazioni di sedimenti avverranno durante la posa della tubazione per lo scarico dell’acqua fredda in mare, con la realizzazione del pontile e della piattaforma, e con i lavori di bonifica dei fondali. «Al fine di evitare la possibile torbidità dell’area di lavoro – precisa – dovuta a particelle in sospensione, verranno posizionati divisori antitorbidità». LA PROVINCIA Al termine dell’incontro, la presidente della Provincia, Maria Bassa Poropat, ha osservato che «alcuni interrogativi sono ancora da sciogliere, che alcune dissertazioni rimangono ancora troppo generiche. Condivido appieno – ha aggiunto – alcune perplessità dei cittadini sul progetto, e spero che Gas Natural dia risposta alle delucidazioni oggi (ieri, ndr) richieste, in particolare sui temi abientali. Mi spiace solo – conclude – che, dinanzi a un tema così importante per questo territorio, siano mancati all’incontro il Comune di Trieste e la Regione». AMBIENTALISTI Negativo è il commento di cinque associazioni ambientaliste (Wwf, Legambiente, No Smog, Greenaction, Amici del golfo), della Uil-Vigili del fuoco e del gruppo Beppe Grillo Trieste sull’iniziativa all’Area di ricerca. In una nota congiunta confermano il giudizio «sull’ambiguità del compito assunto dal gruppo di lavoro scientifico istituito dalla Provincia». Infatti, si legge, «non essendo stata ammessa la possibilità di un reale contraddittorio tra i componenti del gruppo di lavoro, i portatori di interessi e Gas Natural, l’incontro si è limitato a un elenco di risposte preconfezionate delle società alle domande del gruppo di lavoro. Risposte – concludono le associazioni – risultate per lo più sterili ripetizioni di informazioni già note, contenute negli studi di Gas Natural e contestate da anni».