Dal Piccolo del 26/09/12
Trieste, via libera del Consiglio comunale alla fusione AcegasAps-Hera
Il centrosinistra blinda la delibera alle 4 del mattino. Presente il sindaco Cosolini e i consiglieri di Un’Altra Trieste. Contrari Pdl, grillini, il leghista De Gioia e il presidente del Consiglio Furlanic (Fds)
di Matteo Unterweger
Si è chiusa che erano le 4.10 del mattino la seduta fiume del Consiglio comunale dedicata alla fusione AcegasAps-Hera.
Il centrosinistra con una delibera blindata, da cui si è sfilato solo il presidente del Consiglio Furlanic (Fds), è riuscita incassare la maggioranza dei voti dei 32 consiglieri presenti in aula (era presente il sindaco Roberto Cosolini, tra gli assenti i due consiglieri di Un’Altra Trieste). Questo l’esito della votazione: 23 sì, 8 no (Bertoli, Camber, Giacomelli, Rovis del Pdl; Patuanelli e Menis del MoVimento 5 stelle; De Gioia della Lega; Furlanic, FdS; un astenuto, Lobianco diFli).
Il confronto in aula non è stato certo una passeggiata per l’amministrazione Cosolini, messa sotto pressione dagli attacchi dell’opposizione. Specie di Pdl e MoVimento 5 Stelle. I “grillini” hanno chiesto di non votare la delibera perché non in linea «con le linee programmatiche del sindaco» (Paolo Menis) e per «tutelare la volontà dei cittadini espressa con il referendum sull’acqua pubblica del giugno 2011» (Stefano Patuanelli). Dal fronte pidiellino, primo affondo firmato con una pregiudiziale da Claudio Giacomelli, con citazione dell’articolo 78 del Testo unico degli enti locali (Tuel), poi contestualizzato: «Chi detiene azioni AcegasAps o ha parenti sino al quarto grado che le posseggono, non può partecipare al voto», in sintesi il messaggio. Il segretario generale del Comune, Filomena Falabella, ha confermato l’obbligo di astenersi dal voto o dalla discussione per i consiglieri in presenza di un interesse privato. Poi l’outing di Piero Camber: «Ho 200 azioni. Cosa devo fare?». Il presidente dell’assemblea Iztok Furlanic ha ribadito per Falabella. A ruota Menis: «Io ne ho dieci». Nessun altro, con pregiudiziale passata.
A scuotere l’aula ci ha pensato poco dopo Paolo Rovis, sempre Pdl. Citando una lettera d’intenti, frutto di un accordo fra il sindaco di Padova Flavio Zanonato e l’Idv a garanzia del voto favorevole dei “dipietristi” all’integrazione, lettera che Roberto Cosolini ha confermato di aver ricevuto. Il sindaco ha assicurato in prima battuta: «Non contiene niente di modificativo rispetto alla delibera sulla fusione». Cosa include allora? «Impegno a garantire qualità e miglioramento dei servizi – ha specificato il sindaco -, a non potenziare l’impianto di San Lazzaro a Padova, a ridurre dal prossimo mandato i componenti del cda AcegasAps da dieci a cinque e i compensi di presidente e ad». L’opposizione ha chiesto di poterla leggere prima del voto. Molti i consiglieri in collegamento con i colleghi impegnati nel contemporaneo Consiglio comunale a Padova, dove i toni – all’esterno del palazzo – si sono rivelati ben più accesi che a Trieste: le notizie della protesta di alcuni esponenti dei Centri sociali, con successiva mini-carica della polizia, sono rimbalzate sino in piazza Unità.
A sostegno dell’integrazione e dell’azione della giunta Cosolini le parole di Roberto Decarli (Trieste cambia), Giovanni Maria Coloni, Pietro Faraguna, Stefano Ukmar e Manuel Zerjul (Pd). Una «farsa»: così Franco Bandelli (Un’Altra Trieste), ha invece definito il Consiglio. «Il mio gruppo non partecipa a questa seduta. Se si voleva intervenire – ha affermato Bandelli riferendosi implicitamente al Pdl -, allora bisognava far dimettere i vertici della società». Concetto espresso anche da Alessia Rosolen.
La Lega Nord, oltre agli interventi di Roberto De Gioia, ha fatto sentire la sua voce in modo simbolico con un gruppo di militanti presentatosi fra il pubblico, in testa il deputato Massimiliano Fedriga e il segretario provinciale Pierpaolo Roberti, indossando t-shirt con le scritte «No alla vendita di AcegasAps» e «AcegasAps è dei triestini, non del Pd». Maglietta anche per Paolo Polidori, consigliere provinciale del Carroccio e componente del cda di AcegasAps, pure durante all’intervento iniziale del presidente della multiutility triestino-patavina Massimo Paniccia (di cui riferiamo a parte). Tra gli spettatori, inoltre, rappresentanti dei comitati a tutela dell’acqua come bene pubblico, ricevuti dai consiglieri dopo l’audizione di Paniccia.