da Il Piccolo del 15/05/2012
Studenti e insegnanti in corteo per dire no ai test Invalsi
«No ai test Invalsi, no alla scuola a crocette». Gli studenti degli istituti superiori, che domani saranno chiamati a sostenere le prove previste dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione, consegneranno i loro test in bianco e per protesta scenderanno in piazza. Al loro fianco anche molti professori, che si uniranno allo sciopero e daranno vita al corteo che partirà da piazza Goldoni alle 9 per arrivare in piazza Unità. La mobilitazione annunciata ieri in un incontro, e alla quale hanno aderito le rappresentanze sindacali dei Cobas, nasce per esprimere contrarietà ad un sistema di valutazione che, secondo i promotori della protesta, non fotografa affatto lo stato di “salute” della scuola italiana. Se fosse così, aggiungono, non sarebbero esclusi dalle prove i disabili, le persone non vedenti o dislessiche. In tutta Italia le proteste sono iniziate già la scorsa settimana, quando ad essere coinvolte nelle prove sono state le scuole elementari e medie. In quell’occasione, a Trieste, i genitori degli alunni delle seconde classi elementari dell’istituto Duca d’Aosta non hanno mandato i loro figli a scuola. Anche se le prove, spiega Daniela Antoni dei Cobas, si possono fare pure con solo tre alunni in classe. «Con questi test non si può valutare il valore dell’istruzione, anzi vengono meno le basilari regole di una democrazia». Per gli studenti si tratta di un sistema di valutazione inutile che non fa che impoverire il sistema scolastico. Per questo, spiega Erasmo Sossich, rappresentante dell’Unione degli studenti, è stato organizzato un dibattito che ha coinvolto gli studenti delle superiori durante le assemblee d’istituto e di classe. Mentre in alcune realtà come Petrarca, Oberdan e Max Fabiani è stato indetto un referendum tra tutti gli iscritti dalla prima alla quinta classe edove l’80% ha detto no ai testi Invalsi. «Non è importante investire nella scuola – afferma provocatoriamente Daniela Antoni -, ma piuttosto spendere una decina di milioni per questi test, quando le scuole non sono luoghi sicuri e cadono a pezzi. È mancato un dibattito serio, le famiglie non sanno di cosa si tratta e tante volte nemmeno gli insegnanti ne discutono». Il coordinamento “No Invalsi”, nato su Facebook grazie all’impegno degli studenti e insegnanti triestini, è stato preso come esempio anche in altre 16 città italiane che saranno coinvolte dalla protesta. (i.gh.)
Studenti e professori in piazza contro i test a crocette
- SCUOLA La protesta domani parte da piazza Goldoni, organizzata dal Coordinamento No Invals
15.5.2012 | 9.02 – In piazza domani studenti e professori contro i test dell’Istituto nazionale valutazione scuola italiana (Invalsi) imposti dal ministero.
La manifestazione prenderà il via alle 9 da piazza Goldoni ed è organizzata dal Coordinamento No Invalsi, nato lo scorso dicembre e costituitosi grazie al coordinamento tra i CoBas e l’Unione degli Studenti.
Il test Invalsi è un quiz a crocette costruito sullo stesso modello dei sistemi scolastici inglesi e americani, e pretende tramite “punteggi oggettivi” di valutare l’efficienza di alunni, professori e scuole.
Perché l’opposizione al test Invalsi? «Riassume in sé quasi tutto ciò che di sbagliato sta attraversando la scuola pubblica da molti anni a questa parte, e rischia di essere per essa il colpo di grazia – dicono gli organizzatori della protesta -. Dall’idea di didattica nozionistica ai prezzi spropositati, dall’idea falsa e classista di “merito” dietro cui si nasconde (scuole di serie A e scuole di serie B, ) all’attacco alla libertà d’insegnamento dei professori, dall’assoluta noncuranza dei percorsi individuali e delle problematicità delle classi e dei professori alla volontà di trasformare le scuole in caserme per cervelli piuttosto che in luoghi di formazione, creatività, cultura…».