Da Il piccolo del 20/04/10
Caos in Consiglio tra finti cow-boy e centri sociali
Maggioranza ”frastagliata” ma con i numeri per farcela. Manifestanti messi alla porta dalla Municipale
di MADDALENA REBECCA
Consiglieri entrati in aula con cappello da cow-boy e cinturone bene in vista. Ex assessori con il collo orgogliosamente fasciato da fazzoletti verde Padania. Capigruppo che, per zittire la protesta dei no-global partita in piazza Unità e terminata in aula, mimano con le mani il gesto delle manette e invitano uno dei manifestanti (il ricercatore Luca Tornatore) a “tornare in carcere in Danimarca”.
Ci si aspettava una discussione accesa ieri sera in Consiglio comunale. È andata in scena invece un’autentica bagarre. E non avrebbe potuto essere diversamente vista la delicatezza della posta in gioco: il disco verde (arrivato a notte inoltrata) all’armamento di 75 agenti della polizia municipale. Agenti che, stabilisce la delibera firmata dall’assessore alla Vigilanza Sbriglia e approvata con i voti del centrodestra, d’ora in poi gireranno con la pistola quando impegnati nei “servizi di vigilanza, protezione agli immobili di proprietà dell’ente locale e dell’armeria del Corpo, quelli notturni e di pronto intervento”.
Una necessità non più rinviabile per la maggioranza – Carroccio in testa -, secondo la quale l’arma offrirà garanzie tanto ai vigili chiamati ad affrontare sempre più di frequente situazioni a rischio, quanto i cittadini desiderosi di uscire la sera senza timori. Una “follia ideologica” invece a detta del centrosinistra che, senza andare troppo per il sottile, ha accusato lo schieramento opposto di fomentare l’insicurezza e di nascondere i dati reali che danno la criminalità a Trieste in costante calo.
Uno scambio di battute tutt’altro che tenero avvenuto sotto lo sguardo attento dei diretti interessati – il comandante della Municipale Abbate, componenti del Corpo e sindacati della polizia locale -, e di una ventina di agguerriti esponenti della galassia no-global. Gli stessi che, dopo aver applaudito irritualmente l’intervento in cui il Verde Racovelli definiva la questione armamento come un pegno pagato dal Pdl alla Lega Nord, hanno urlato tutto il loro dissenso. “Vergogna, le vostre pistole faranno solo aumentare il numero di incidenti – è stato l’attacco rivolto verso i banchi del centrodestra -. Ne riparleremo dopo il primo morto che cadrà sotto il fuoco aperto da un vigile”.
Un intervento rumoroso per nulla gradito da Pdl e Lega. “Fuori subito, fuori da quest’aula – ha tuonato Angela Brandi. “Tornatene in Danimarca – ha rincarato la dose Piero Camber rivolgendosi a Luca Tornatore (finito in carcere alcuni mesi fa dopo gli scontri seguiti ad un summit internazionale ndr), e incrociando verso di lui i polsi a mo’ di manette. Uno scontro verbale che avrebbe probabilmente assunto toni ancora più violenti se non fosse arrivato l’intervento di Municipale e Digos, pronti nel mettere alla porta i manifestanti, usciti al grido di “ci allontanate così? Se questa è la reazione senza armi, figuriamoci cosa succederà dopo”.
Ma la contestazione dei no-global non è stata l’unica mossa fuori programma andata in scena ieri sera. Ben prima del loro intervento, infatti, a suscitare critiche feroci era stato il look poco “consigliare” sfoggiato per l’occasione dall’esponente di Rifondazione Iztok Furlanic: cappellone da cow-boy e arma giocattolo inserita nel cinturone bene in vista attorno alla vita. Un modo per entrare nel clima “pistolero” della seduta di ieri che ha divertito alcuni, anche nel centrodestra, e irritato altri. Se infatti l’assessore Giorgio Rossi, trovando evidentemente simpatica la trovata, si è fatto addirittua scattare la foto ricordo con il “rifondarolo western”, Piero Camber l’ha pesantemente redarguito: “Cosa sono queste pagliacciate! Dov’è il rispetto dell’aula?”. Una lieve frattura ricomposta grazie all’intervento del capogruppo Ferrara. Ironia della sorte, infatti, il consigliere accusato ieri di essere il più “guerrafondaio” di tutti, ha finito per fare da paciere. Naturalmente con il fazzoletto verde Padania in bella vista attorno al collo.