Studenti/ Udine/ Rassegna stampa Sciopero del 9 ottobre

Messaggero Veneto SABATO, 10 OTTOBRE 2009

Pagina 3 – Udine
Il ministro e la Provincia nel mirino dei 200 studenti che, ieri, hanno manifestato lungo le vie del centro

«No alla Gelmini e alle telecamere: con quei soldi riparate le scuole»

LA PROTESTAx

di GIACOMINA PELLIZZARI

Studenti in piazza contro la riforma Gelmini e le telecamere che la Provincia installerà nelle scuole. «Non ha senso spendere 880 mila euro per controllare le persone, meglio destinare quei fondi alla ristrutturazione dei locali» hanno urlato, ieri, circa 200 ragazzi lungo le vie del centro nel ricordare che al Marinelli nelle aule di disegno piove dentro e alcun bagni non funzionano.

La manifestazione si è svolta in modo pacifico anche se al corteo si era accodato un gruppo di ragazzi vestiti di nero che i manifestanti hanno additato come vicini all’estrema destra. La loro presenza non è passata inosservata tant’è che in via Manin dalla testa del corteo gli studenti hanno iniziato a gridare «fascisti in fondo al corteo». È stato allora che uno dei ragazzi che indossava la maglietta con la scritta “Testa calda. Sangue freddo. Cuore nero” è stato bloccato dagli agenti della Digos perché, sentendosi tirato in ballo, si stava dirigendo verso i manifestanti. Niente di più. Il corteo, infatti, è arrivato in piazza Venerio senza creare alcun problema di ordine pubblico seguendo, però, un percorso leggermente più breve rispetto a quello definito inizialmente.
La scuola è degli studenti non dei politici» recitava lo striscione firmato dal Movimento studentesco che con il collettivo Makhno ha organizzato la protesta. Molti i problemi illustrati in piazza Venerio: dalla carenza di fondi che non fa trovare i gessi alla lavagna ai tagli delle supplenze che spesso costringono i presidi ad autorizzare uscite anticipate i inizi delle lezioni posticipate. Proprio il taglio dei fondi, sempre secondo i ragazzi, sono la conseguenza della riduzione delle attività aggiuntive come quella teatrale. Nel mirino dei manifestanti, però, è finita pure la videosorveglianza finanziata nei centri studi dalla Provincia. Gli studenti chiederanno di incontrare l’assessore provinciale, Mario Virgili, per chiedergli di dirottare i fondi stanziati per le telecamere su progetti educativi e nella ristrutturazione degli edifici.
Allo stesso modo, il movimento studentesco ha sollecitato l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Molinaro, a riscrivere la legge sul diritto allo studio prevedendo l’assegnazione di contributi alle famiglie per abbattere almeno i costi di trasporto.