Dal Piccolo del 13/12/12
Studenti “ingabbiati” in piazza Oberdan Solo in 300 a protestare
Transennato e ben presidiato dalle forze dell’ordine il Palazzo della Regione. Cori e striscioni, niente scontri
IL MALCONTENTO
«Ma noi continuiamo a manifestare»
La protesta non si arresta. Dopo il sit-in di ieri, oggi alle 16 il popolo degli studenti tornerà a presidiare l’ingresso della Regione in piazza Oberdan. L’annuncio è stato dato ieri dall’Unione degli Studenti del Friuli Venezia Giulia. «L’assessore regionale al bilancio ha comunicato di essere aperto al dialogo: per noi essere aperti al dialogo vuol dire partecipare alla discussione della finanziaria, e per questo motivo la prendiamo in parola e ci ritroveremo nuovamente davanti all’ingresso della Regione in Piazza Oberdan».
Tante forze dell’ordine, tante transenne, ma pochi, pochi studenti. La prevista e da alcuni temuta “invasione” dei manifestanti in piazza Oberdan non c’è dunque stata. In circa 300 hanno aderito ieri mattina a “Circondiamo la Regione”, la manifestazione promossa dall’Autogestito Scoordinamento Studentesco e dall’Unione degli Studenti Fvg, per protestare con un sit-in durante la discussione della Finanziaria regionale contro i tagli al mondo scolastico. La vigilia della manifestazione, evidentemente temuta da parte delle forze dell’ordine, era stata caratterizzata dalla posa di oltre 90 transenne ai bordi dell’edificio sede del Consiglio regionale. Transenne che puntualmente sono state installate, su disposizione della Questura, per tutelare i consiglieri regionali. Ma non solo. Rispetto all’ultima manifestazione degli studenti, questa volta lo spiegamento di poliziotti, carabinieri, vigili urbani e mezzi blindati è stato davvero imponente. A Trieste sono giunti rinforzi anche dalla vicina Gorizia e addirittura da Padova. Per loro poco lavoro e soltanto tanto freddo. E molto probabilmente il clima invernale e anche l’impossibilità per motivi di studio a perdere un giorno di scuola, ha indotto molti studenti a non presentarsi in piazza Oberdan. I presenti comunque si sono fatti sentire. Una decina di studenti universitari hanno esibito alcuni cartelli sottolineando i problemi legati ai tagli dei finanziamenti dell’Ateneo triestino. Tre gli striscioni esposti: “Basta tagli alla cultura”, “Non ci avrete mai come volete voi” e l’ironico “La scuola funziona, noi non siamo arrabbiati… e questo non è uno striscione”. Dotati di megafono alcuni degli studenti hanno denunciato a gran voce la decurtazione dei finanziamenti al mondo scolastico pubblico a vantaggio delle scuole private. I motivi della protesta sono ben chiari da tempo: contrarietà ai tagli del 40% all’istruzione pubblica, “che confermano un processo mirato allo smantellamento della scuola pubblica a favore di quella privata”, no a una Regione “che non si preoccupa dello stato delle scuole, che ogni giorno rischiano di caderci addosso, e del diritto allo studio”, no a una Regione “che si è dimostrata dittatrice nei confronti dei suoi studenti che questo inverno sono scesi in piazza numerosi e con la volontà di far sentire la loro voce, e sono stati ignorati”. Presentando l’evento, l’Autogestito Scoordinamento Studentesco e l’Unione degli Studenti Fvg avevano evidenziato come “gli studenti, che ancora una volta si sono ritrovati rinchiusi in un sistema che li vuole ignoranti incapaci di reagire, scenderanno in piazza con la volontà di reclamare quello che ci spetta una scuola che prima di tutto regga il nostro peso e che sia partecipata e accessibile a tutti”. Il clou dell’iniziativa di protesta è durato un paio d’ore, con striscioni, slogan urlati e una simbolica marcia attorno al palazzo. Il traffico veicolare ha iniziato a subire delle ripercussioni attorno alle 9.30 quando è stato deciso di vietare il transito delle autovetture (bus compresi) verso la piazza da via Carducci, via Giustiniano e via Beccaria. Riccardo Tosques