RISPOSTA alle falsità e alle fregnacce di Matteo Pizzolante

Tratto dal sito dell'”USI” (quella espulsa dall’AIT)

 

Lucio Urtubia, un piacevole incontro, una polemica per voltagabbana…

Con un nostro modesto, modestissimo contributo, l’associazione culturale Pabitele, in collaborazione con A.N.P.I., biblioteca civica, Hybrida, l’associazione il Caseificio e ARCI Cas’Aupa e comune di Udine, è riuscito a far atterrare Lucio Urtubia, antifranchista libertario, “rapinatore, falsario, soprattutto muratore” nella sonnolenta Udine.
Una ventata di freschezza, limpida e sincera, che non ha risparmiato critiche ai “miti” della sinistra, difendendo la scelta dell’azione illegale e “criminale” – in una Udine dove il legalismo del movimento si è spinto sino al denunciare i neofascisti alla polizia… – segnando, con una dialettica semplice e schietta ed una storia personale, il confine di classe cui quest’uomo ha manenuto fede.
La serata si è conclusa poi presso il Circolo Arci Cas’Aupa, presso il quale abbiamo la sede in affitto, dove è stato proiettato il film. Abbiamo quindi avuto il piacere di ospitare Lucio nel nostro “bugigattolo”, un po’ disordinato e ancora simile ad un deposito, chiacchierando un po’ e lasciandogli in omaggio una bottiglia di malvasia, da bersi alla nostra salute… e anche a quella di chi ci vuole male!
Dobbiamo purtroppo registrare l’ennesimo atto di sciacallaggio operato dagli “anarchici” del CSA (quello che occuparono in tanti per poi essere “scartati” quando oramai non servivano più agli anarchici “veri”…) . Non sono infatti mancati con un volantino inneggiante alla FAI-CNT, con tanto di testo di “negras tormentas”. Eppure la presenza di Urtubia è stata rifiutata da perte del movimento anarchico (sicuramente adducendo validi motivi)… poi, però, quando Urtubia ha smontato in poche parole il “mito” Che Guevara, regalando ai “sinistri” presenti alla conferenza uno spiraglio di verità, non hanno resistito ad applaudirlo e recuperarlo nei propri comunicati (http://www.info-action.net/index.php?option=com_content&view=article&id=608:bravo-compagno-urtubia-qche-guevara-non-e-un-eroeq&catid=66:storia).
Lungi da noi voler insegnare ai denunciatori di fascisti cosa sia l’anarchia! Stiamo ben lontani da questi individui la cui affinità è un elestico tra opportunismo e rigore moralista, al pari dei preti! Riteniamo più utile parlare con chi Libertario non è, con la popolazione, coi lavoratori: parlare alle persone: diffondere l’idea è il fine della propaganda; mantenersi lontani dai ricatti di partiti ed istituzioni è nostra responsabilità, nostro impegno. Parlare di anarchia con gli anarchici (?), sempre tra anarchici (?) e solo secondo i dettami dei dottori anarchici (?) ci sembra un modus operandi più simile a quello degli Spartani che non dei Durruti e del Malatesta. Rimaniamo sereni, in attesa che il decadimento genetico faccia il suo corso.
Matteo Pizzolante

 

 

RISPOSTA alle demenziali denigrazioni di Matteo Pizzolante.

 

Quindi secondo Matteo Pizzolante diffondere un volantino inneggiante alla FAI-CNT è un “atto di sciacallaggio”, e perché mai? Forse il problema è la CNT?  Infatti noi continuiamo a riconoscere la CNT spagnola anche oggi, lui invece no,  giusto?  In ogni caso la sua uscita non ci stupisce, anzi è chiarificatrice, così come è stato chiarificatore che in altra sede Pizzolante abbia scritto che la sua organizzazione sindacale “non è anarcosindacalista”. Noi invece sosteniamo l’anarcosindacalismo e non un generico sindacalismo libertario, inevitabilmente riformista, se non fa esplicito riferimento alle fondamenta rivoluzionarie dell’anarcosindacalismo.

Poi Pizzolante si inventa che la presenza di Urtubia “è stata rifiutata da parte del movimento anarchico”. E quando mai? Dove c’è scritto qualcosa del genere? Da dove lo deduce? Ovviamente, come  con tante altre diffamazioni  nei nostri confronti,  anche in questo caso si tratta di una sua invenzione senza fondamento. Anzi il volantino con il titolo ¡A las Barricadas! era stato proprio ispirato dalla presenza di un anarchico spagnolo ad Udine e per caratterizzare, dall’esterno in modo anarchico, una iniziativa organizzata e gestita da non anarchici.

Poi ci accusa di essere legalisti ma per tutta coerenza ancora una volta mostra che convive organicamente con la sinistra istituzionale, con i Circoli Arci, con il Comune di Udine e con il Sindaco Honsell con il quale l'”USI”-non-AIT di  Renato Grego sembra avere un feeling particolare. Con tutto il rispetto per Urtubia noi non avremmo mai partecipato ad una iniziativa di quel tipo. il CSA non va certo a dare l’adesione ad iniziative dei Circoli ARCI e patrocinate dal Comune di Udine. Noi con il volantino abbiamo efficacemente valorizzato Urtubia e la rivoluzione spagnola, ma scartato Circoli Arci e Comune di Udine.

Per quanto riguarda il problema di “parlare con chi libertario non è” neanche qui il Vangelo secondo Matteo ci azzecca perchè la concezione che abbiamo sempre praticato dell’anarchismo è proprio quella di stare fra la gente, come dimostrano decenni di lotte nel territorio con i Comitati Ambientali, NO TAV,  ed in particolare  le  assemblee pubbliche con centinaia di persone, per esempio sul problema dell’acqua, promosse direttamente da noi, come si può rilevare dalla cronaca giornalistica anche su infoaction.

Pizzolante ripete oramai da un anno,  come un disco incantato, quella e sempre quella. Il suo teorema denigratorio è basato su due cose che sono allo stesso tempo false e ridicole.

In primo luogo la questione del denunciare i fascisti  diventa, nel teorema di Pizzolante, un falso autosputtanante perchè l’unico contesto politico nel quale era stata presa la decisione di denunciare i fascisti è stato “Il Coordinamento Antifascista Udinese” al quale l’adesione era individuale e siccome c’era una mailing list,  Pizzolante potrà verificare che per esempio io non ci partecipavo, così come non ho mai partecipato alle riunioni fisiche sullo stesso tema, ed anzi Renato Grego, che ci faceva parte, voleva che al Coordinamento ci fosse l’adesione ufficiale delle sigle; come al solito con lo scopo di  marcare il territorio con la sua “USI”-non-AIT.

Arriviamo  alla questione del CSA, che non ha mai espulso nessuno, ma proprio nessuno; chi se ne è andato, oggi come ieri, lo ha fatto per scelta sua.  Poi basta prendere in mano la lista dei denunciati per l’occupazione del 2006, pubblicata anche dalla stampa, per mostrare l’ulteriore falso di Pizzolante. Infatti, a parte quelli presenti occasionalmente,  la stragrande maggioranza dei denunciati fa parte di quel movimento anarchico che lui continua a denigrare. Si potrebbero analizzare anche altri dettagli, ma si sconfina nel dare informazioni alla polizia per cui è meglio evitare, ma è possibile e doveroso dire che la sua campagna denigratoria, emersa ufficialmente circa un anno fa, ha  semmai provocato la restituzione di una importante tessera della sua USI.

Per concludere vale anche la pena di spiegare ai lettori cosa è effettivamente successo ad Udine. Il problema è questo. Il CSA di Udine non ha mai avuto predilezioni politiche per nessuna organizzazione ufficiale del movimento anarchico ed anarcosindacalista e, fino a che è stato possibile, ha mantenuto rapporti con tutti. I rapporti con Renato Greco c’erano da ben prima della scissione delle due Usi del 1996, vicenda quest’ultima che il CSA non ha mai analizzato nei dettagli. Poi negli ultimi periodi l’insistenza della sua Usi per essere riconosciuta ufficialmente per esempio attraverso la sottoscrizione di documenti/volantini comuni, ha posto inevitabilmente il fatto che i legami storici da 30 anni a questa parte erano quelli con il Germinal di Trieste, il Circolo Zapata di Pordenone, eccetera, (fra l’altro tutti denunciati per l’occupazione del CSA !!) per cui la coesistenza fondata sulla consuetudine non poteva reggere più di fronte ai tentativi di cooptazione più o meno striscianti attuati dall’Usi nei confronti del CSA. Non solo, ma il CSA che oggi ha rotto con l’Usi di Renato Grego è lo stesso  che Giuseppe Martelli (il capo di Grego) dell’Usi di Roma, nel 2002 ringraziava per aver ospitato in Via Volturno la festa della loro Usi cosicchè a quei tempi sembrava che il CSA appoggiasse quella sigla (vedi link  http://www.ainfos.ca/02/may/ainfos00407.html ). Estrema ratio, è stato chiesto un confronto fra le due Usi, ma come risposta è iniziata la campagna denigratoria voluta ovviamente dagli strateghi di una guerra, per il possesso di una sigla. La logica di Grego e Pizzolante è diventata quindi quella tipica dell’ “o con me o contro di me”, cioè chi non riconosce la nostra Usi è nostro nemico, anche e soprattutto se è anarchico. Tutti gli altri, Circoli Arci, ANPI,  Comune di Udine, …  invece possono essere loro amici, anzi sono il veicolo strumentale della loro  strategia di legittimazione. Di questo problema non ci interesserebbe molto, nel senso che non lo viviamo in prima persona, se non per il fatto che la verità storica non è dalla parte di Renato Grego e Matteo Pizzolante, ma sta dalla parte dell’altra USI  (per esempio quella di Trieste) che effettivamente aderisce all’AIT come i documenti dimostrano e che noi abbiamo pubblicato (clicca qui).

 

Cespuglio