RIGASSIFICATORE: scandaloso ok dalla regione

Dal Piccolo

VENERDÌ, 23 NOVEMBRE 2012

Conferenza dei servizi, ok al rigassificatore

I dirigenti della Regione giudicano inconferenti i no ribaditi da Comune e Provincia e decretano il via libera «all’unanimità»

PROGETTO»IL PARERE

L’ALLARME del municipio Laureni: c’è il rischio che in due mesi si decida tutto. Oggi legali al lavoro per valutare il da farsi. Il sindaco: grossa forzatura, ci si rivede al Tar

L’INCREDULITÀ DI ZOLLIA Mai visto nulla di simile in 35 anni di pubblica amministrazione: pareri negativi trasformati in positivi con un colpo di bacchetta magica

di Silvio Maranzana Due contrari su tre eppure l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per il rigassificatore di Zaule è passata ieri alla Conferenza dei servizi, dopo una riunione protrattasi per sei ore, «all’unanimità». Le opposizioni chiaramente manifestate dall’assessore comunale all’Ambiente Umberto Laureni e dal dirigente dell’area Ambiente e mobilità della Provincia Fabio Cella sono state giudicate inconferenti o comunque ipotizzanti rischi non comprovati. A decidere in questo senso è stato Pietro Giust, vicedirettore centrale e direttore del servizio Energia della Regione che ha condotto la seduta assieme a Pierpaolo Gubertini, il dirigente responsabile del settore Tutela dall’inquinamento. L’assenso all’unanimità era l’unico modo per non far ricadere la responsabilità dell’Aia sulla giunta regionale che sarebbe stata chiamata a decidere in caso di pareri discordanti. «Abbiamo chiesto che si votasse per rendere palese la maggioranza di voti contrari, ma i tecnici della Regione hanno ribattuto che non si poteva farlo perché la contrarietà risultava immotivata», ha riferito Laureni. «Ci vorrebbe una bella faccia tosta da parte della giunta regionale ad approvare l’Aia sapendo che tutto il territorio è contrario – aveva affermato nei giorni scorsi l’assessore alla Programmazione Sandra Savino – ma allora chi non vuole il rigassificatore proponga da subito delle alternative». Ma tutto questo dopo il “colpo di mano” di ieri non sarà necessario. «È accaduto qualcosa di sconvolgente che in 35 anni che mi occupo di pubblica amministrazione non ho mai visto – ha commentato l’assessore provinciale Vittorio Zollia – la Regione con un colpo di bacchetta magica ha trasformato due pareri negativi in positivi». «È stato lo stratagemma per far sì che sui politici della Regione non possa ricadere alcuna responsabilità – ha aggiunto Laureni – a questo punto potranno dire: noi non abbiamo alcuna colpa, sono stati i tecnici a decidere». E ora l’iter per il rigassificatore di Gas Natural sta assumendo un’accelerazione innaturale. «C’è il rischio che prima di due mesi tutto sia già stato fatto e deciso», lancia l’allarme Laureni. Perché le amministrazioni locali sono state chiamate al ministero delle Attività produttive per l’Autorizzazione unica, atto finale prima del via ai lavori, già per mercoledì prossimo, 28 novembre. «Siamo riusciti a ottenere che quella non sia la seduta finale – rivela Laureni – perché noi abbiamo bisogno di un altro passaggio in Consiglio comunale per un altro pronunciamento dopo le ultime modifiche al progetto, ma comunque il governo è fortemente intenzionato a chiudere tutto entro due mesi». Prima delle elezioni dunque. «Ci rivedremo non a Filippi, ma al Tar», il commento rilasciato dal sindaco Roberto Cosolini. Che più tardi ha aggiunto: «È stata una grossa forzatura. Non vorrei essere nei panni del dirigente regionale che dovrà firmare quell’atto». E già oggi alle 16 l’assessore Laureni vedrà gli esperti dell’Ufficio legale del Comune per valutare i risvolti giuridici della decisione presa. «Anche la dottoressa Marina Brana dell’Azienda sanitaria – fa rilevare ancora Laureni – ha sostenuto che le preoccupazioni sanitarie espresse dal Comune si basano su motivati sospetti». Ma in particolare sul sostantivo “sospetti” i tecnici della Regione avrebbero trovato un appiglio per destrutturare i timori. All’interno della Conferenza dei servizi di ieri gli unici ad avere il diritto di voto, in realtà mai espresso, erano la Regione, il Comune di Trieste e la Provincia. Va rilevato però anche che nel corso dell’ultima seduta del Comitato tecnico regionale che doveva esprimersi sui rischi rilevanti in base al rapporto di sicurezza presentato da Gas Natural per la prima volta si era espresso contro il progetto dell’impianto, oltre a Comune e Provincia anche l’Autorità portuale attraverso il dirigente alla Sicurezza, Fabio Rizzi che aveva espresso forti perplessità.

 

«Un assurdo, norme applicate in modo errato»

«Il verbale redatto dai funzionari regionali contiene un’errata ricostruzione della volontà della Provincia e un’errata applicazione della norma riguardante le Conferenze di Servizi». Lo ha affermato il dirigente della Provincia Fabio Cella al termine della seduta sul mrigassificatore. «La Provincia – ha aggiunto – ha espresso il proprio parere per le competenze attribuitele dalla legge: gestione dei rifiuti, emissioni in atmosfera e scarichi idrici sulla base di ampie relazioni tecniche istruttorie che interessavano sia gli aspetti tecnici che procedurali. Dette relazioni avevano supportato la decisione del Consiglio provinciale che all’unanimità ha espresso parere negativo. Le ragioni sono state condivise dal Comune e hanno destato la preoccupazione dell’Azienda Sanitaria che le ha ritenute condivisibili. Nonostante tutto ciò il responsabile del procedimento ha ritenuto le osservazioni tecniche “inconferenti” e quindi è giunto alla assurda conclusione che il parere in via definitiva non fosse stato espresso e quindi fosse da considerarsi un parere positivo».