Dal Piccolo
GIOVEDÌ, 06 DICEMBRE 2012
«Nessun ostacolo, avanti con il rigassificatore»
Passera risponde in Parlamento a Rosato: traffico di gasiere assimilabile a quello delle petroliere. Ma l’iter si chiuderà solo se prevarrà un orientamento favorevole
CONVEGNO
PROGETTO»IL MINISTRO
I possibili riflessi sul valore delle case
Il prospettato insediamento a Zaule del rigassificatore farà scadere anche il valore degli immobili in un’ampia area circostante? È la principale domanda a cui tenterà di rispondere il convegno “Rigassificatore e valore dei beni immobili” che si svolgerà venerdì alle 17.30 a Muggia, nel teatro Verdi di via San Giovanni. Le relazioni saranno svolte da Francesco Longo docente di diritto amministrativo all’università di Udine, Fulvio Rocco consigliere di Stato, Mario Polelli ordinario di Estimo al Politecnico di Milano, Gaetano Russo ordinario di Tecnica delle costruzioni all’università di Udine, Alessandro Brainich agente immobiliare. Interverranno il sindaco di Muggia Nerio Nesladek, il sindaco di San Dorligo della Valle Fulvia Premolin, la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat. Conclusioni dell’assessore comunale di Muggia Fabio Longo.
di Matteo Unterweger «Allo stato non esistono motivi ostativi alla prosecuzione dell’iter amministrativo». Sul progetto del rigassificatore di Zaule il governo va avanti. Almeno l’intenzione per ora è questa: Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, l’ha affermato ieri a Roma, durante il question time in Parlamento rispondendo a un’interrogazione presentata dal deputato triestino del Pd Ettore Rosato. Più che da “tecnico”, Passera ha parlato da politico consumato, certamente informato delle resistenze compatte del territorio (Comuni e Provincia, ma anche Autorità portuale, oltre a tantissimi cittadini) all’insediamento proposto dalla spagnola Gas Natural. Se prima ha usato il bastone, confermando la linea del governo, un attimo dopo ecco la carota, scelta per certificare che la conclusione dell’iter stesso «potrà avvenire solo dopo l’acquisizione dei pareri espressi da tutti i soggetti interessati e ove prevalga un orientamento favorevole». Una speranza per l’ampio fronte del “no”? «Sono convinto che non ci dobbiamo rassegnare. Sono ottimista sulla possibilità di far ragionare questo governo», dirà Rosato a margine del botta, risposta e contro-osservazione in aula. Oggi l’esecutivo Monti ha in mano l’Autorizzazione integrata ambientale uscita dalla discussa Conferenza dei servizi dello scorso 22 novembre, quando i tecnici della Regione avevano decretato l’approvazione all’unanimità nonostante i pareri contrari di Comune e Provincia di Trieste (due su tre degli enti presenti alla riunione). E proprio a quell’episodio si è agganciato Rosato interrogando Passera: «Sapendo dei vizi di illegittimità negli atti della Regione – ha affermato -, che non ha tenuto conto dei pareri tecnici di Comune e Provincia di Trieste, questo governo intende proseguire con il progetto?». La replica di Passera non ha mancato di ricordare che vi sono «numerosi pareri espressi», sancendo come la decisione del governo arriverà «non a maggioranza» di questi ma basandosi sul «criterio della prevalenza». Punto, questo, su cui Rosato – pochi minuti dopo aver esplicitato al ministro la sua insoddisfazione per la risposta ricevuta – si è soffermato: «Ci attendiamo quindi attenzione sulla prevalenza dell’interesse». Centrale il tema della mobilità portuale rapportata all’eventuale presenza dell’impianto di gnl. Serafico il ministro: «Per il Registro italiano navale e la Capitaneria di porto il traffico delle gasiere è assimilabile a quello delle petroliere». Petroliere che già transitano nel golfo triestino, dirette al terminale della Siot. «Le notizie che ho io non sono quelle che ha il ministro – continua Rosato nelle riflessioni post-question time – sulla compatibilità fra Porto e rigassificatore. L’impianto peraltro non sarebbe ubicato dove oggi c’è la Siot. E inoltre il traffico di navi, nel caso, verrebbe raddoppiato…». Petroliere più gasiere. Ancora in aula, a risposta di Passera archiviata, Rosato aveva definito «illogico il finanziamento, sbloccato da questo governo, al progetto della Piattaforma logistica rispetto all’insediamento del rigassificatore». E citando anche l’emergenza occupazionale che sta vivendo la città, il deputato dei “democratici” ha chiesto con forza al governo «un ragionamento complessivo sullo sviluppo industriale, urbano e marittimo» del territorio triestino. Dal quale giungerà, via Consiglio comunale e assise provinciale, un nuovo “no” da far planare sul tavolo ministeriale in merito alle ultime modifiche apportate al progetto da Gas Natural e che includono anche l’elettrodotto di 9 chilometri che parte da Padriciano. Da un parlamentare all’altro, e da un versante politico all’altro: il leghista Massimiliano Fedriga, vicecapogruppo del Carroccio a Montecitorio chiede intanto «un incontro pubblico che ponga a confronto i sei parlamentari triestini sul rigassificatore». «Posto che i Consigli comunale e provinciale si sono già espressi contro l’impianto di Zaule e che la Conferenza dei servizi, che ricordo essere un tavolo squisitamente tecnico, ha invece emesso parere favorevole allo stesso, la palla è passata ora in mano al governo che, di intesa con la Regione, avrà l’ultima parola – è l’inquadramento di Fedriga -. Ritengo opportuno che anche i deputati e i senatori espressi dal territorio si espongano sull’iniziativa della multinazionale spagnola». Il suggerimento dell’esponente della Lega Nord è di farlo in «un’assemblea pubblica», favorendo «il dialogo con la cittadinanza»
GIOVEDÌ, 06 DICEMBRE 2012
LA INVIERà A ROMA
Pericoli rilevati dai pompieri Uil il Comune allega la relazione
La relazione tecnica sul rigassificatore predisposta dal Coordinamento regionale dei Vigili del fuoco della Uil, arricchita da pareri di esperti e docenti, sarà acquisita dalla Conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale «per essere presentata al Prefetto e al Ministero competente». Lo ha annunciato ieri il presidente della Consiglio comunale, Iztok Furlanic, al termine di una seduta straordinaria convocata su richiesta del coordinatore regionale della Uil per i Vigili del fuoco, Adriano Bevilacqua. «Faremo tutto il possibile per resistere contro questo progetto – ha ribadito Furlanic – e questo documento ci sembra importante in questo senso». L’assessore comunale per l’Ambiente, Umberto Laureni ha spiegato che «la delibera alla quale stiamo lavorando deve fare un passaggio alla Commissione ambiente, perciò c’e tempo per aggiungere elementi. Non accettiamo che in un’area urbana – ha continuato – si realizzi un impianto pericoloso solo perché il rischio di incidenti è basso. Chiederemo anche noi – ha concluso – di inserire gli elementi presentati dai tecnici e dai Vigili del fuoco». «Dal 2010 come Vigili del fuoco siamo in agitazione – ha detto Bevilacqua – perché in caso di emergenza il Corpo non ha mezzi e uomini per intervenire». Il professor Marino Valle ha parlato di «regia occulta, che vuole colonizzare la città. Speriamo che la Slovenia avvii una procedura d’infrazione contro l’Italia, vincerebbe di sicuro». Carlo Franzosini, della Riserva marina di Miramare ha detto che «si vuole trasformare il porto di Trieste in un polo energetico per gli industriali del Friuli». Livio Sirovich, dell’Ogs, ha ricordato che «a Zaule si troverebbero adiacenti una centrale termoelettrica, potenziale detonatore, e un rigassificatore, cioè un serbatoio di esplosivo». Ugo Salvini