Dal Piccolo
VENERDÌ, 14 DICEMBRE 2012
“Rigassificatore ora le carte”
Comune e Provincia: dopo il dietrofront Tondo riconvochi la Conferenza dei servizi
di Matteo Unterweger Verba volant, scripta manent. E siccome fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, le parole non bastano. Serve un passo formale: Comune e Provincia di Trieste, così come l’amministrazione comunale di Muggia, chiedono ora un atto, un documento che certifichi nero su bianco una posizione. Quella espressa a voce l’altro giorno, durante il convegno “Il futuro è il porto” organizzato dal Piccolo all’hotel Savoia, sul progetto del rigassificatore di Zaule dal presidente della Regione Renzo Tondo: «Ci mancherebbe che si voglia insistere su una situazione non gradita, mettiamoci una pietra sopra e che sia finita. E pensiamo al futuro di questa città». La frenata del governatore arriva col fuoco della campagna elettorale verso le regionali di primavera (nelle quali Tondo si candida per la conferma) già aperto. Contenuti molto diversi da quelli da lui stesso espressi nel maggio scorso all’assemblea di Confindustria Udine: «Sono opere da realizzare anche a costo di giocarsi una parte del consenso». In agosto i primi tentennamenti alla luce della ribadita e confermata contrarietà del territorio al progetto. Mercoledì, la svolta. «Ieri (l’altro ieri, ndr) Tondo ha spiegato che la posizione della giunta regionale è negativa rispetto al progetto del rigassificatore di Zaule – le parole del sindaco Roberto Cosolini all’indomani del convegno -. Ora gli chiediamo un pezzo di carta, un atto politico-amministrativo visto che, continua a dirlo, la sua giunta non ne ha prodotti in merito. Ora ce n’è uno unico che può togliere ogni dubbio sul fatto che non voglia prendere posizione perché in campagna elettorale – prosegue Cosolini -: dichiari nulla la Conferenza dei servizi che ha dato il via libera all’Aia (nonostante i “no” di Comune e Provincia a fronte del solo “sì” della Regione, ndr) e la riconvochi affinché si attenga ai pareri espressi, che porterebbero alla non concessione dell’autorizzazione». Adesso, infatti, la carta ufficiale nelle mani del governo è quella che certifica il passaggio dell’Autorizzazione integrata ambientale. E al ministero dello Sviluppo economico spetta la pronuncia finale sul progetto di concerto con la Regione. «Non basta rimuovere un dirigente – continua il sindaco -. Si proceda con un atto amministrativo coerente con le parole del presidente Tondo. Altrimenti magari fra cinque mesi, se rieletto, potrebbe cambiare idea di nuovo. Questa è la preoccupazione…». Sintesi finale: «Se la giunta regionale ritiene una forzatura quell’atto, se presenta un vizio formale, allora non può dare l’assenso al fatto che l’iter vada avanti. Emetta un nuovo provvedimento, di autotutela, considerato che è stato spostato il dirigente. Non vorremmo trovarci al Tar…». Ricordate le diffide inviate da amministrazione comunale e provinciale, Cosolini ha infine auspicato tempi rapidi: «Quando il nuovo atto? La giunta regionale mi risulta si riunisca ogni giovedì…». Allineata la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat: «Al di là delle dichiarazioni dal sapore di campagna elettorale, evidentemente dobbiamo ritenere non proprio quel documento positivo esibito da Gas Natural a Roma e che debba essere riconvocata la Conferenza dei servizi. Chiediamo che la Regione comunichi la sua nuova posizione al governo». E la «revoca» dell’ok all’Aia è invocata con annesso «invio al governo di un nuovo atto negativo» anche dal primo cittadino di Muggia, Nerio Nesladek, che giudica le parole di Tondo «il risultato della pressione che i vari soggetti in questi anni e anche di recente hanno esercitato sostenendo il “no” al progetto». C’è una «seconda cartuzza» che Cosolini invita Tondo a produrre e inoltrare al premier “in uscita” Mario Monti: «Poiché il presidente della Regione si è espresso per lo spostamento del Punto franco dal Porto vecchio in altra sede, lo scriva al governo nazionale, al quale aveva rimesso tutto già l’ex prefetto Giacchetti»
«La giunta regionale si esprima per il no»
TAVOLO UIL VIGILI DEL FUOCO
La Uil Vvff Fvg, promotrice del Tavolo tecnico rigassificatori Trieste, dopo le ultime dichiarazioni del presidente Tondo ha deciso di scrivere e inviare una lettera aperta, a firma di Adriano Bevilacqua del Coordinamento regionale Uil Vigili del fuoco, al presidente della Regione per ottenere una conferma diretta della volontà di «mettere una pietra sopra» al progetto dell’impianto di rigassificazione di Zaule. Nella lettera si chiede di sapere se la posizione della giunta è in direzione opposta al rigassificatore e si fa notare, nel caso, la necessità di deliberare il proprio no.
Il governo non cambia idea Passera: Trieste luogo ideale
Il ministro per lo Sviluppo economico sostiene che si può discutere solo su dove esattamente collocarlo. Razeto: resto favorevole ma priorità al porto
«Trieste è un luogo adatto a un rigassificatore. Si può discutere di dove esattamente» collocarlo. «Saranno le autorità locali ad aiutarci a prendere la decisione migliore», ma credo che «vada realizzato nei tempi più brevi possibili». Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ieri sera ai microfoni di Zapping 2.0 su Rai Radio1. «È importante – ha aggiunto Passera – uscire dalla tendenza a voler sempre spostare nel cortile altrui le infrastrutture che servono al Paese. Se vogliamo che il gas costi meno dobbiamo metterci in condizione di riceverlo da diverse parti». L’esponente del governo dimissionario guidato dal premier Mario Monti, insomma, tira dritto proprio ventiquattro ore dopo il cambio di rotta del presidente della Regione Renzo Tondo sul progetto di Gas Natural. A proposito, il ministro sarà stato al corrente dell’uscita del governatore? Intanto, dal versante di Confindustria, Sergio Razeto si astiene dall’esprimere giudizi sulle parole pronunciate l’altro giorno da Tondo. E lo fa perché, spiega, al convegno lui non era presente. Razeto si limita allora a ricordare una volta di più la posizione dell’associazione di cui a Trieste è presidente relativamente al progetto di Gas Natural: «In merito alla possibilità di insediamento di un impianto di rigassificazione a Zaule, Confindustria Trieste ha da tempo espresso un orientamento favorevole, in quanto ritiene tale opera strategica per il tessuto economico del territorio». Favore di base sì, ma evidentemente non da assicurare a scatola chiusa, bensì solo in presenza di una serie di garanzie: «Al contempo – approfondisce Razeto -, l’associazione ha sempre ribadito che, insieme all’attenzione all’impatto ambientale e paesaggistico e all’utilizzo di tecnologie avanzate per la sicurezza, ulteriore prerequisito fondamentale del progetto fosse la sua compatibilità con le attività logistiche e portuali presenti e future in quell’area del golfo di Trieste». Un aspetto, questo, sul quale il numero uno di Confindustria Trieste sceglie di soffermarsi qualche istante di più: «Ci riferiamo in particolare – entra nel dettaglio – alle opportunità di incremento dei traffici collegate anche alle nuove opere previste, quali la Piattaforma logistica e il terminal ro.ro., e all’annunciata crescita dei traffici del petrolio». Alla luce di tutto questo, qualora per ipotesi Confindustria dovesse trovarsi di fronte a un bivio, la scelta finale sarebbe comunque una: il Porto prima di tutto. E Razeto non ne fa mistero: «In questo contesto, per Confindustria la priorità va data allo sviluppo portuale, a condizione che gli esperti certifichino in maniera chiara e incontrovertibile l’incompatibilità con il rigassificatore». Intanto, sul messaggio «mettiamoci una pietra sopra» espresso dal presidente della Regione (e che aveva fatto seguito all’affermazione sempre di Tondo, datata lunedì scorso: «Sul rigassificatore di Trieste sono pronto ad ascoltare tutti e anche a fare eventualmente un passo indietro»), un’immediata presa di posizione da parte del proponente il progetto di Zaule non è arrivata. A ieri sera, Gas Natural non aveva risposto ai quesiti posti dal Piccolo alla luce del nuovo quadro delineatosi. Non è escluso, tuttavia, che dalla multinazionale spagnola non giunga nella giornata odierna qualche comunicazione ufficiale. Forse in terra iberica stanno prendendo tempo nell’attesa di capire se alle ultime dichiarazioni di Renzo Tondo ora seguiranno dei passi formali in Regione, proprio come richiesto (ne riferiamo qui a sinistra) dagli enti locali del territorio triestino. (m.u.)