RIFIUTI/Rassegna stampa post consiglio comunale Maniago 28/01/2011

da Il Messaggero Veneto

MERCOLEDÌ, 02 FEBBRAIO 2011

Pagina 10 – Pordenone
Il caso. Dibattito a tutto campo dopo l’assemblea civica di venerdì scorso. Ambientalisti “agguerriti”
«Zillo, metano al posto del cdr»
Il Wwf ripropone il progetto e chiede una modifica del piano regionale

MANIAGO. Metano al posto del combistibile da rifiuto (il cosiddetto Cdr-q) alla cementeria di Fanna, modifica della bozza di piano regionale di gestione dei rifiuti urbani da parte della Regione, l’astensione nelle decisioni riguardanti rifiuti e cave per l’assessore regionale Elio De Anna e il consigliere Gianfranco Moretton: sono queste le richieste formalizzate dal Wwf regionale alla luce di quanto emerso nel corso del consiglio comunale aperto di Maniago.
Per quanto riguarda la conversione dell’impianto di Fanna a metano, non si tratta di una novità, ma di una richiesta formulata già da mesi, in quanto il gas permetterebbe «la riduzione nei fumi di polveri sottili, metalli pesanti, acidi, diossine, composti organici pericolosi in quanto interferenti anche in minime quantità con i processi biochimici». Alla Regione, il Wwf chiede invece la modifica della «previsione della bozza di piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, eliminando la possibilità di smaltimento di qualsiasi forma di rifiuto nei cementifici (e negli inceneritori) e revochi le autorizzazioni alla Snua per la produzione di Cdr, nonché alla Cementizillo per la combustione di Cdr-q a Fanna». A tenere alta l’attenzione degli ambientalisti è soprattutto il via libera di giovedì scorso, da parte della giunta regionale, all’adeguamento della Snua di Aviano, col quale s’è approvata la variante dell’impianto di trattamento e compostaggio, con riferimento alle «migliorie impiantistiche per la valorizzazione dei materiali e produzione di Cdr-q». Una volta che anche l’impianto di Aviano sarà adeguato, saranno tre i siti potenziali fornitori del Cdr-q alla cementeria: la Snua, appunto, la Geo Nova e la Ecosinergie.
Nel mirino del Wwf, si diceva, sono finiti i politici regionali Elio De Anna e Gianfranco Moretton. «Pur nella legalità – si afferma – hanno accettato un contributo per la propria campagna elettorale da una ditta operante nel settore rifiuti e discariche, la quale ha in corso procedure autorizzative di carattere regionale». Da qui la precisa richiesta: «Si astengano dal partecipare a qualsiasi decisione sul piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, autorizzazioni riguardanti cave e gestione rifiuti, nonchè progetti»

 

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MARTEDÌ, 01 FEBBRAIO 2011

Pagina 13 – Pordenone
“Puzze” a Campagna: richiesta la presenza dei tecnici dell’Arpa

Interrogazione
MANIAGO. Dopo la mobilitazione di massa di venerdì sera, il mondo della politica comincia a muoversi sulla questione ambientale del Maniaghese. Ieri mattina il capogruppo del partito dei pensionati, Luigi Ferone, ha presentato un’interrogazione al governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, sulle “puzze” di Campagna. Ferone ha chiesto a Tondo e al suo assessore alla salute, Wladimir Kosic, di mandare nella frazione di Maniago e in tutte le realtà limitrofe i tecnici dell’Arpa. «Bisogna trovare una risposta all’origine del fenomeno che da settimane sta ammorbando l’aria», ha annunciato l’esponente del centro-destra, che ha anche sollecitato l’esecuzione di biometraggi annuali sui terreni.
Durante il consiglio comunale aperto di venerdì è stata infatti rimarcata l’assenza di studi aggiornati sulla presenza di metalli pesanti e altri inquinanti negli appezzamenti agricoli e negli orti della zona. Presenti in aula a Maniago anche i due consiglieri regionali del centro-sinistra Piero Colussi e Alessandro Corazza. Il primo ha sollecitato la Regione a modificare la normativa sul combustibile da rifiuto, troppo esposta ai rischi di infiltrazioni della malavita organizzata. Corazza ha invece affermato che presenterà un’interpellanza sui vari problemi di degrado ambientale che affliggono la cittadina delle coltellerie e i paesi vicini. Nel frattempo hanno creato dibattiti e applausi i manifesti fatti distribuire in tutto il mandamento dai comitati riuniti. Un orsetto giocattolo con la maschera antigas e una scritta sotto che recita “Forse è il caso di porsi qualche domanda”. E sullo sfondo alcune ciminiere che emettono in atmosfera grandi nuvoloni neri. E’ questa la campagna pubblicitaria messa in atto dai gruppi spontanei di Maniago e dintorni che si stanno battendo per fermare i nuovi insediamenti insalubri.
I primi manifesti sono comparsi poche ore prima del consiglio comunale aperto a Maniago, Fanna, Vajont, Cavasso Nuovo e in Val Colvera. Poi è stata la volta dei volantini distribuiti alle famiglie e negli esercizi pubblici della zona. «Sono soltanto i primi di una lunga serie», promettono i coordinatori dei vari movimenti riuniti attorno all’asse Maniago – Fanna. Le immagini choc vogliono scuotere l’opinione pubblica e spingere la gente a dire basta a certe logiche d’altri tempi. Appena si parla di salute e ambiente c’è chi ricorda la questione del lavoro e cerca di stopparci nel nome della crescita economica»

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MARTEDÌ, 01 FEBBRAIO 2011

Pagina 13 – Pordenone
Impianto a biomasse a San Quirino: la SanQ energia si oppone al diniego

SAN QUIRINO. Il diniego dell’autorizzazione alla realizzazione di un impianto di energia elettrica da biomasse in territorio di San Quirino concordata dalla conferenza dei servizi della Provincia di Pordenone ha indotto la società richiedente, la SanQ energia, a presentare ricorso al Tar per l’annullamento della decisione. La riunione della conferenza dei servizi è avvenuta nel dicembre scorso nella sede della Provincia alla presenza dei soggetti coinvolti. Nel momento in cui la proposta, formulata dalla società SanQ, è stata analizzata si è ravvisata l’incompetenza della Provincia in materia in quanto il progetto prevedeva una produzione di energia superiore ai 50 megawatt termici, una quota superiore al limite previsto dalla legge per una decisione dell’ente e quindi di competenza della Regione.
Tale ostacolo comporterebbe il riavvio di tutto l’iter procedurale per la discussione dell’argomento in seno a una conferenza dei servizi regionale. A fronte del diniego, la SanQ ha presentato ricorso al Tar per «l’annullamento, previa sospensione cautelare dell’efficacia, della determinazione dirigenziale 2.680 del 12 novembre 2010 del settore ecologia della Provincia di Pordenone, che ha negato l’autorizzazione alla realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da biomasse in San Quirino, per essere competente la Regione anziché l’amministrazione provinciale stanti le dimensioni dell’impianto previste in progetto».
La bocciatura era stata avanzata anche dal Comune di San Quirino, per la mancanza di presupposti urbanistici affinché tale insediamento potesse trovare spazio nel territorio comunale, in quanto il terreno su cui era stato individuato l’insediamento dell’impianto sarebbe stato di proprietà di un privato, terzo rispetto alla SanQ. I due aspetti, uno tecnico e l’altro urbanistico, avevano di fatto creato un ostacolo all’insediamento dell’impianto.