Rassegna Stampa
Anarchici in piazza a Napoli – video
vetrine danneggiate, chiuso il metrò
Tensione in centro per il corteo partito da piazza Mancini. Sassate contro banche, serrata dei commercianti. Chiusa la stazione della Linea 1 in piazza Dante, meta della manifestazione
LA MANIFESTAZIONE
Corteo anarchici, sassi contro banche
chiusa una stazione del metrò
Oltre 1500 manifestanti in corteo da piazza Mancini a piazza Dante.
Lancio di pietre contro le vetrine degli istituti di credito, tagliati i fili delle telecamere
Anarchici e appartenenti ai centri sociali in corteo nel centro di Napoli per la manifestazione nazionale “contro la repressione” indetta dalla Federazione anarchica, con l’adesione di numerose sigle dell’estrema sinistra. Il corteo (1500 persone, secondo le forze dell’ ordine, 3 mila secondo gli organizzatori) è partito da Piazza Mancini, nei pressi della Stazione centrale diretto in piazza Dante, dove si è sciolto in serata.
Alla testa, dietro uno striscione sul quale è scritto “Le lotte non si processano”, si sono collocati diverse decine di manifestanti vestiti di nero e con il volto coperto da caschi. Diversi i manifestanti mascherati con fumogeni tra le mani. In corso Umberto un sasso lanciato da un manifestante ha infranto una vetrina dell’agenzia “Unicredit”, altri hanno preso di mira il “Monte dei Paschi di Siena”. Anche qui, una vetrina è stata infranta e la telecamera esterna è stata messa fuori uso.
I commercianti di Corso Umberto hanno abbassato le saracinesche per paura. Tra i gruppi presenti il “Sindacato lavoratori in lotta” ed i “Carc”, “Comitati di appoggio alla resistenza comunista”. Lungo il percorso del corteo, in piazza Borsa, alcuni manifestanti hanno tagliato i fili delle telecamere incontrate per non farsi riprendere. Contro l’agenzia di Unicredit sono stati lanciati sanpietrini, che hanno infranto l’insegna luminosa. La stazione di Piazza Dante della linea 1 della Metropolitana.
In serata il corteo è giunto in Piazza Dante. Qui la manifestazione si è sciolta senza ulteriori incidenti, ma gruppi di manifestanti, provenienti da Pistoia ed altri centri della Toscana, Torino e Roma, sono rimasti ancora in piazza.
Tre le banche prese di mira lungo il percorso, con danni ad insegne luminose e vetrine, una decina le telecamera di vigilanza di istituti di credito ed edifici messe fuori uso recidendone i fili elettrici, ma i manifestanti più minacciosi, vestiti di nero e con i caschi, che avevano fumogeni tra le mani, si sono limitati ad una dimostrazione di forza senza attacchi alle forze dell’ ordine.
Nel centro di Napoli, dal corso Umberto a piazza Dante è scattato il coprifuoco. Dalle 18, con un rapido passa parola, tutti i negozi hanno abbassato le saracinesche e spento le insegne luminose. Da un furgone attrezzato con altoparlanti, uno dei manifestanti ha accusato le forze dell’ ordine di aver diffuso la paura tra i commercianti.
Nel corteo, aperto dallo striscione “Le lotte non si processano”, tante bandiere nere dell’ anarchia, e la presenza dei disoccupati. Quelli dei “Banchi nuovi”, hanno sfilato con cinque gabbie. Su ciascuna una scritta: “operaio”, “precario”, “disoccupato”,”immigrato” “studente”.Uno striscione chiedeva libertà per “Tonino”, Antonio Mescia, arrestato il 26 luglio per il ferimento di un giovane aderente a “Casa Pound” durante il corteo per il primo maggio a Napoli.
(06 novembre 2010
COMUNICATO COMIDAD
TONINO LIBERO, LIBERI TUTTI
In riferimento alle notizie di stampa apparse
sui giornali di domenica 7 novembre,
si precisa che la manifestazione per
la liberazione di Antonio Mescia che si è
svolta a Napoli il pomeriggio di sabato 6 novembre,
non è stata indetta dalla FAI,
ma compagni e gruppi della FAI ne hanno condiviso
gli obiettivi e vi hanno
partecipato.
Alla manifestazione hanno partecipato
non solo anarchici, ma anche compagni
di varie aree politiche, a testimonianza
del fatto che il caso di Tonino viene
avvertito come un momento di una generale
politica repressiva che vuole
criminalizzare e soffocare ogni espressione
di dissenso.
La manifestazione si è svolta senza incidenti,
e le tendenziose esagerazioni
della stampa circa le "tensioni" che vi
sarebbero state, risultano in linea
con le esigenze della propaganda allarmistica
e vittimistica del governo.
Comidad
www.comidad.org