Nonostante il tempo da lupi, con bora e pioggia, una cinquantina di persone ha partecipato al presidio NO TAV a Trieste in solidarietà con i manganellati della Valsusa
Ci siamo guadagnati un servizio su RAI 3
che è stato trasmesso questa sera sabato 20 febbraio.
Tempo da lupi, bora e pioggia; ma il presidio si è svolto comunque
Di seguito il testo del volantino distribuito al presidio
SOLIDARIETA’ AI MANIFESTANTI
NO-TAV
MASSACRATI DALLA POLIZIA
IN VALSUSA
Mercoledì 17 febbraio, a Coldimosso in Valsusa, i NOTAV arrivano di fronte all’ennesima trivella per i sondaggi esplorativi per l’alta velocità, piazzata come sempre di notte e protetta da centinaia di uomini in divisa.
Vola qualche palla di neve e la polizia carica più volte. Cariche feroci. Un ragazzo, Simone, viene più volte colpito, cade. I poliziotti infieriscono su di lui mentre è a terra. Vomita sangue, non riesce più a muovere le gambe. Ad una donna spaccano la faccia infierendo ripetutamente sul volto, una ragazza riporta numerose ferite al capo. Molti altri guadagnano lividi ed escoriazioni.
I tre feriti vengono portati all’ospedale di Susa. La donna viene operata subito: ha il setto nasale e tutte le ossa del naso rotte, infossamento dello stesso, rottura scomposta dell’osso della guancia, frattura del margine orbitario di un occhio, un brutto taglio sul naso e grave ferita e trauma al cranio, ematomi su dita, braccia e gambe e un versamento di sangue di un’ovaia. Purtroppo la situazione del ragazzo ferito alla testa è ancora più grave. Ha un’emorragia cerebrale, non sente le gambe, vomita. Viene deciso il trasferimento alle Molinette a Torino. Nemmeno qui viene lasciato in pace. La digos entra nella sala degenze del pronto soccorso. Compagni ed amici di Simone li cacciano con energia e chiamano l’avvocato. La nuova tac effettuata mostra che le sue condizioni restano gravi ma stabili. Simone viene finalmente trasferito in reparto e per fortuna migliorerà nelle ore successive.
I No tav bloccano strade statali e l’autostrada. Una colonna di poliziotti e carabinieri viene intercettata su una statale e non gli viene permesso di passare: l’indignazione per quanto è accaduto è altissima. La polizia spara lacrimogeni prima di andarsene. I blocchi terminano intorno a mezzanotte e trenta.
Questa è la risposta di un movimento che resiste e non si fa spaventare dalla violenza legalizzata degli uomini in divisa.
Ancora una volta le forze dell’ordine hanno aggredito una popolazione che ha scelto la strada della lotta -determinata ma pacifica- per difendere la terra su cui vive da uno scempio ambientale gravissimo, costosissimo e inutile.
Le lobby delle grandi opere, di cui in questi giorni sta emergendo solo una minima parte delle malefatte, non si ferma di fronte a niente, e continua a giocare con le nostre vite sacrificandoci in nome del dio Guadagno: TAV, nucleare, rigassificatori…se lo schifo di cui vogliono inondarci passa liscio, bene. Altrimenti ci sono sempre i poliziotti, i carabinieri, i finanzieri a difendere le loro ruspe, le loro trivelle, i loro versamenti di materiali tossici nei fiumi o nelle ferriere…A Trieste in poco tempo abbiamo scoperto che i rilievi ambientali per il rigassificatore di Zaule erano una montatura, costruita con documentazione vecchissima, e subito dopo che la Ferriera di Servola è in realtà una discarica piena di rifiuti tossici. Cos’altro ci serve per convincerci che i controlli non esistono, che chi ha il potere fa quello che vuole e che per lorsignori noi siamo che carne da macello?
Cos’altro ci serve per indignarci? Cos’altro ci serve per capire che i manifestanti della Val Susa stanno lottando anche per noi, che sono loro a difenderci e che hanno bisogno di tutto il sostegno che possiamo loro offrire perchè ogni singola grande opera (anche se fosse realizzata senza corruttele clientelismi mazzette e massaggiatrici) non è altro che un inutile e vergognoso spreco di denaro pubblico, che devasta l’ambiente in cui viviamo solo per far arricchire i soliti noti?
Per questo siamo in piazza oggi e continueremo a lottare contro il progetto dell’alta velocità anche nei nostri territori. Progetto che non fa altro che togliere soldi e mezzi alle linee ferroviarie esistenti e ai servizi sociali.
COMITATO NOTAV DI TRIESTE E DEL CARSO
per aggiornamenti sulla lotta in valsusa: