TUTTI AL
PIGNARUL VIRTUALE
MERCOLEDì
6 GENNAIO 2010
DALLE ORE 19.00
DAVANTI AL CSA
in via Scalo Nuovo
Per chiudere l’anno. Alcune considerazioni nei rapporti fra movimenti e società e fra i movimenti al loro interno.
Il presidio di mercoledì 30, in giornata lavorativa, e sotto la pioggia, ha comunque visto la partecipazione, in circa due ore di presidio, di poco meno di un centinaio di compagne e compagni. Le considerazioni del giornalista del MV sono demenziali perché è standard che un pò di gente non prende il volantino e che certamente il passante tipico mica si ferma a chiedere che cosa facciamo lì, passa e va, solo chi ha già un minimo di infarinatura del problema (cioè pochi) eventualmente si ferma, come infatti è successo, e stabilisce un qualche rapporto. Allo stesso modo qualcun’ altro, ovviamente di destra, passa ed insulta. E’ sempre così. Semmai si potrebbe fare una considerazione di carattere più generale e cioè che la berlusconizzazione della società ha certamente radicalizzato ed aumentato il rincoglionimento generale soprattutto negli ultimi due anni. Poi ad Udine, che è una città particolarmente borghese, e di mentalità meschina, se dobbiamo fare altri rilievi di tipo “sociologico”, possiamo dire che si era rilevato già difficile comunicare lo scorso anno, in giugno, quando siamo scesi in Piazza contro il nucleare; e, si ricordi, era subito dopo l’incidente alla centrale Slovena di Krsko. Eppoi va ricordato il presidio davanti alla Prefettura, per la Libertà di Eluana, più di qualcuno passava in macchina, tirava giù il finestrino e gridava “assassini”. Figuriamoci, conosciamo bene il Friuli, dove Chiesa + Leghismo + Berlusconismo + falsa Sinistra ( p.e. la Serracchiani è forse, anche genericamente, di sinistra?) hanno un grande controllo ideologico sulla gente.
Ma nonostante questo chi ha fatto politica a livello territoriale, nei Paesi, sulle tematiche locali, ha invece ottenuto anche molti successi. In particolare si ricordi la grande mobilitazione del 2006, 2007, 2008, sulle tematiche ambientali che hanno avuto nella lotta contro il Cementificio di Torviscosa e contro la TAV il loro fulcro. Nel 2007 al Primo maggio a Cervignano, la presenza numerica dei Comitati ha superato quella della manifestazione ufficiale. Ed il merito strategico ed organizzativo di quel successo popolare è stato dei libertari, e del loro radicamento nel territorio. Speriamo, per la memoria storica, di riuscire a recuperare una parte dei materiali d’archivio pubblicati su infoaction.info (che come noto ci è stato hackerato). Si vedano inoltre le numerose assemblee pubbliche nel 2008 e 2009, nella bassa friulana sulla questione delle bollette di depurazione, cioè contro la truffa del pagamento di un canone non dovuto, con la partecipazione di centinaia e centinaia di persone. Questa è una risposta anche per i denigratori interni al movimento, che non avendo nulla di concreto da mostrare, cioè lotte effettive, che riescano a coinvolgere la popolazione, dove ci si mette realmente in gioco, operano da parassiti, sul lavoro fatto dagli altri, inserendosi comodamente in spazi legalizzati e cercando di trascinare consenso nelle loro fila, con il solito facile metodo della cooptazione, denigrando chi da decine d’anni invece lotta, non solo nella città di Udine, ma in tutto il territorio friulano e regionale, fornendo, quando richiesto, per esempio anche supporto organizzativo alle manifestazioni degli studenti ad Udine, e senza alcuna velleità speculativa, di qualsiasi genere, ma solo per favorire lo sviluppo delle lotte in quanto tali.
Uscire in Piazza ora, senza avere una struttura, una sede, dopo il sequestro del CSA, diventa un problema anche tecnico, per esempio il fatto stesso di fare uno striscione di grandi dimensioni diventa difficile se non hai un posto dove poter lavorare. Così per tutto quanto serve per potersi organizzare, ma ci siamo riusciti comunque, e la manifestazione del 19 dicembre è stato un grande successo numerico, ma soprattutto politico. Crediamo in quello che facciamo e molti di noi hanno decenni di storia di lotte alle spalle: una storia chiara, limpida e documentata, in grado di sepellire ogni denigrazione. Per quanto riguarda i fatti recenti va ricordato che la mobilitazione contro il negazionista Irving sia a Tolmezzo che ad Udine è partita proprio dal CSA. Probabilmente in conseguenza di ciò che c’è stata un’azione di hackeraggio professionale del sito infoaction.info che aveva sostenuto la campagna contro Irving. Una considerazione finale e del tutto generale. Uscire in Piazza significa anche saper “sostenere il discorso” e questo sì è un problema generale nel senso che è effettivamente necessario lo sviluppo di una capacità di dialettica verbale e di analisi politica articolata, che tutti un po’ alla volta possono raggiungere, ma anche questo risulta possibile solo se propedeuticamente si fa chiarezza sui percorsi pseudo-politici, settari e degenerativi. Una linea politica nasce solo nell’interazione con la società e non come commistione di furbizie autoreferenziali e di ricatti morali e politici; bisogna avere la mente libera e pensare al successo delle lotte e non all’affermazione delle proprie sigle: questo è la dimensione psicologica serena ed il metodo politico trasparente con cui tutti/e ci dobbiamo misurare.
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MV 31 dicembre 2009
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GIOVEDÌ, 31 DICEMBRE 2009 |
Pagina 5 – Udine |
Il portavoce De Toni: ci sono tanti immobili dismessi dove potremmo svolgere le nostre attività senza disturbare nessuno |
Sede del Csa, la protesta arriva in centro |
Dopo il corteo sotto la neve i giovani hanno manifestato contro lo sgombero |
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Si sono radunati in trenta ieri pomeriggio, in via Cavour, davanti all’Upim, per protestare contro lo sgombero del Centro sociale autogestito (Csa) di via Scalo Nuovo. I manifestanti, appartenenti al Movimento studentesco, al collettivo “Dumbles” e a quello della stessa struttura autogestita vogliono portare l’attenzione degli udinesi sull’esigenza di avere a disposizione uno spazio per poter organizzare le loro attività. Il 10 dicembre scorso l’edificio di proprietà delle Ferrovie che autogestivano è stato sgomberato dopo l’intervento dei Carabinieri. E ora i ragazzi del centro sociale si sono mobilitati, anche perché gli otto studenti identificati durante lo sgombero sono stati denunciati per occupazione. Il collettivo in un volantino distribuito durante il presidio ritiene che l’atto sia stato «esagerato e intimidatorio». Proprio per questo ieri hanno esposto due striscioni per esprimere la loro netta posizione: il primo recitava “22 anni di occupazione contro ogni oppressione”, mentre il secondo “Autogestione. Desiderio del presente e necessità del futuro”. L’autogestione di uno spazio, infatti, rappresenta per il Collettivo del centro sociale il mezzo per poter organizzare soprattutto l’intensa attività riguardante i concerti di vari gruppi indipendenti, oltre alle altre occasioni di incontro come i dibattiti e le conferenze su svariati temi sociali e culturali. «Chiediamo all’amministrazione uno spazio adeguato alle nostre esigenze – ha spiegato un portavoce, Paolo De Toni – e riteniamo che il patrimonio edilizio delle ex Ferrovie dello Stato sia l’ideale per poter svolgere senza disturbare nessuno le nostre attività. Ora aspettiamo un incontro con i rappresentanti del Comune per risolvere la questione». E ha aggiunto: «Ci sarebbero altri luoghi dismessi in città che potrebbero soddisfare le nostre esigenze come per esempio una parte dell’ex caserma Piave». Intanto, sotto una leggera pioggia, i ragazzi del Centro sociale continuavano a distribuire volantini ai passanti infreddoliti. Qualcuno li accettava, altri no. Nessuno comunque sembrava interessato ad approfondire l’argomento. Durante il presidio un portavoce del collettivo con un megafono dava informazioni sulla situazione che i ragazzi del Centro sociale stanno attraversando. Renato Schinko |
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