PORDENONE: Blitz contro ecomostro in Piazza Costantini

MESSAGGERO VENETO, MARTEDÌ, 01 NOVEMBRE 2011

Pagina 17 – Pordenone
Blitz contro l’ecomostro in piazza Costantini
Iniziativa libertaria affigge uno striscione nella notte sulla recinzione privata Contestato l’investimento immobiliare che contrasta con le tante case sfitte
la protesta

1603Blitz di Iniziativa libertaria nel cantiere dell’ecomostro di piazza Costantini. La scorsa notte, infatti, è stato affisso un grande striscione con la scritta “basta metri cubi agli speculatori, più abitazioni per tutti”. Un’iniziativa motivata con un comunicato stampa dall’organizzazione. «Il mostro di cemento di piazza Costantini – afferma Iniziativa libertaria – è solo l’esempio più visibile della speculazione edilizia in città e più in generale nella provincia pordenonese. Al netto di una crisi ormai inarrestabile dove molte famiglie non riescono neppure a pagare l’affitto di casa, per non parlare dei giovani che fuori casa non possono nemmeno sognare di andarci, grazie al lavoro precario confezionato e consegnatoci direttamente da tutti i Governi di varia casacca che si sono passati gli scranni, è l’ora di riprendersi gli spazi di decisione per quello che riguarda l’urbanistica, l’abitare, la socialità e la salute, a partire dai quartieri dove abitiamo». Iniziativa libertaria sottolinea che «mentre in tanti, alimentati dai vari megafoni istituzionali, puntavano l’indice contro la vitalità di una piazza Risorgimento brulicante di migranti non rassegnati a farsi sfruttare per poi rimanere chiusi a casa, a poche decine di metri un ecomostro, così ribattezzato dai media, ha potuto inglobare metri cubi in totale libertà costringendo ora il Comune di Pordenone a sanzionare se non a far demolire l’oscenità edilizia: e i danni agli abitanti chi li paga? E i lavoratori delle imprese che falliranno?». Per l’organizzazione in questo modo si aggiungono danni ai danni. «A Pordenone e in provincia – continua – si è costruito senza freni, per speculazione, per incassare l’imposta comunale sugli immobili, creando un deserto che oggi conta almeno 30 mila tra case e appartamenti sfitti». L’alternativa è «che gli alloggi vengano distribuiti a chi ne ha bisogno e che si finisca di usare il territorio per arricchire le solite imprese, le bolle immobiliari con la complicità di amministrazioni interessate». L’abuso edilizio in piazza Costantini consiste nell’aver edificato un piano e mezzo in più rispetto ai metri cubi previsti nella concessione edilizia, anche se il piano attuativo dell’ambito consente comunque di arrivare fino a 21 mila metri cubi. Da qui la possibilità che era concessa all’impresa Acquazzurra di poter presentare una variante, cosa che non è stata fatta. Ora spetta al Comune decidere, anche in relazione al parere legale da parte degli esperti contattati, se prevedere una sostanziale sanatoria con il pagamento di una multa, che l’impresa farà ricadere sul progettista, oppure disporre la demolizione di quanto non previsto nella concessione edilizia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA