Repubblica 17 settembre
Napoli, la polizia carica gli operai di Fincantieri
Momenti di tensione questa mattina, che si sono conclusi con una carica, tra forze di polizia e operai aderenti alla Fiom dello stabilimento della Fincantieri di Castellammare di Stabia. Le tensioni sono avvaenute vicino alla sede della giunta regionale della Campania, in via Santa Lucia
Si erano dati appuntamento in via Santa Lucia, davanti al palazzo della Regione, per chiedere un incontro al presidente Caldoro. Dopo ore di attesa gli operai della Fincantieri di Castellammare di Stabia hanno deciso di protestare improvvisando un corteo in via Caracciolo, diretti in prefettura. Sono stati caricati dalla polizia e due dei segretari regionali di categoria, Massimo Brancato della Fiom Cgil e Vittorio Langella della Fim Cisl, sono finiti al Loreto Mare. Il bilancio della giornata ha visto anche due manifestanti e due agenti di polizia contusi e un operaio fermato e identificato ma rilasciato poche ore dopo.
di STELLA CERVASIO e TIZIANA COZZI
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Sono circa 600 ed hanno un futuro incerto a partire dal prossimo dicembre, i dipendenti della Fincantieri, una delle più grosse realtà della cantieristica navale italiana. Da più di un anno in cassa integrazione, a fine 2010 termineranno l’ultima commessa e dalla direzione dell’azienda hanno già fatto sapere che per loro, salvo nuovi incentivi governativi, non c’è più lavoro. Alla conferenza dei sindaci di città portuali, in programma a Roma per il 21 settembre, si è saputo che la Regione Campania non parteciperà. Una decisione che ha spinto ieri Fincantieri a scendere in piazza. Una manifestazione pacifica, finché le richieste di essere ricevuti, prima da Caldoro e poi dal prefetto, sono state rifiutate. Allora gli operai si sono incamminati verso la prefettura e su via Caracciolo hanno trovato lo sbarramento dei celerini al quale subito dopo si è aggiunto quello dei carabinieri.
“Un giovane operaio è stato fermato – spiega Vittorio Langella, segretario regionale Fim Cisl – e noi dirigenti, che eravamo in testa al corteo, ci siamo avvicinati per dare spiegazioni alla polizia, che ci conosce bene. Ma l’ordine era di sgomberare la strada subito. Per tutta risposta, siamo stati caricati e presi a manganellate”. Una lussazione alla spalla sinistra per Langella, mentre per Brancato una contusione alla testa. “Manifestiamo per il lavoro che stiamo per perdere – dice Paolo Di Maio, 34 anni, da 13 operaio in Fincantieri – e in cambio veniamo bastonati. Sulle nostre braccia si possono vedere i segni dei colpi che ci ha dato la polizia”.
(17 settembre 2010)