NOTIZIE FLASH/ Capitalismi: Italia, cresce (un po’) la produzione cala (di molto) l’occupazione

«In

14 mesi

persi

400 mila

posti

di lavoro»

Corriere 22 aprile 2010

«Segnali ancora contraddittori dall’economia italiana»

Lavoro, Confindustria: «In 14 mesi
persi 400 mila posti di lavoro»

La congiuntura flash del Centro Studi: «Nei primi
tre mesi cresce però la produzione industriale: +1,7%»

«Segnali ancora contraddittori dall’economia italiana»

Lavoro, Confindustria: «In 14 mesi
persi 400 mila posti di lavoro»

La congiuntura flash del Centro Studi: «Nei primi
tre mesi cresce però la produzione industriale: +1,7%»

ROMA – Tra dicembre 2008 e febbraio 2010 il numero di occupati in Italia è calato di 406.000 unità (-1,7%, dati destagionalizzati). È quanto si legge nella congiuntura flash del Centro Studi di Confindustria. Avendo la crisi colpito soprattutto i settori dell’industria, spiega il Csc, le perdite occupazionali sono state più accentuate tra gli uomini (-2,2%, -299.000 unità) che tra le donne (-1,1%, -107.000 unità). Tra i primi è aumentato di più anche il numero di inattivi (+3,1%, contro +1,0%). A febbraio il tasso di disoccupazione si è mantenuto sul livello di gennaio (8,5%). Ma è cresciuto di 0,8 punti percentuali per la fascia di età 15-24, raggiungendo il 28,2%. Si conferma quindi – fenomeno non circoscritto all’Italia – un deterioramento delle opportunità di lavoro particolarmente marcato per i giovani. Nonostante la flessione dell’occupazione a termine si sia attenuata (-3,6% nel quarto trimestre contro -9,1% nel terzo, variazioni tendenziali). Per i nuovi entranti è più difficile trovare impiego. Tra i disoccupati aumenta la quota di coloro che cercano lavoro da almeno 12 mesi (46,1% nel quarto trimestre 2009 dal 43,8% nel quarto 2008). Ciò accresce il rischio che la disoccupazione ciclica diventi strutturale.

PRODUZIONE – Nei primi tre mesi, però, la produzione industriale ha segnato una crescita annua dell’1,7%, e dell’1% rispetto al quarto trimestre del 2009. Nel confronto internazionale, sottolinea Confindustria, «restiamo comunque indietro» anche se si consolida la ripresa. «L’andamento del Pil, tenuto conto del probabile rialzo delle stime dell’ultimo trimestre 2009, risulterà nel 2010 più sostenuto dell’atteso». Il Csc, nelle previsioni diffuse a dicembre scorso, prevedeva per l’economia italiana una crescita dell’1,1% nel 2010, ma successivamente l’associazione aveva sottolineato che difficilmente si sarebbe avuta uno sviluppo superiore all’1%. Per il Csc, comunque, l’economia italiana «dà segnali ancora contraddittori (come mostra il calo di fatturato e ordini), ma sta agganciando il risveglio della domanda estera: l’export è più vivace, la produzione industriale è in progressione, specie nel trimestre in corso».

Redazione online
22 aprile 2010