NOTAV: tutta da rifare la procedura di VIA per la Venezia-Trieste

Non solo il WWF ma anche i Comitati NOTAV hanno da sempre denunciato lo “spezzettamento” del progetto per depotenziare l’opposizione all’opera.

Oggi incassiamo un altro piccolo risultato.

uno del comitato NOTAV di Trieste e del Carso

 

 

Il piccolo del 18/06/11

Wwf: «Sì al progetto unico per la Tav Venezia-Trieste»

 

TRIESTE Dovranno essere riunificati in un unico progetto preliminare (e relativo studio di impatto ambientale) e quindi in un’unica valutazione di impatto ambientale (Via) i quattro progetti presentati lo scorso dicembre da Italferr, per conto di Rete ferroviaria italiana (Rfi), relativi alla Tav nella tratta Venezia-Trieste. Lo ha reso noto il Wwf del Friuli Venezia Giulia che ha ricordato la decisione della commissione tecnica Via/Vas del Ministero dell’ambiente. Era stata l’associazione ambientalista a rilevare in una lettera inviata al Ministero lo scorso 4 gennaio l’anomalia rappresentata dal fatto che il progetto della Tav Venezia -Trieste fosse stata suddivisa da Italferr-RFI addirittura in quattro tronconi (Mestre-Aeroporto M. Polo, Aeroporto-Portogruaro, Portogruaro-Ronchi dei Legionari e Ronchi dei Legionari-Trieste) con quattro diversi studi di impatto ambientale e quattro distinte procedure di valutazione dell’impatto ambientale ministeriali.

 

 

Messaggero Veneto del 18/06/11

Wwf sulla Tav: si riapre la procedura Via

 

TRIESTE Dovranno essere riunificati in un unico progetto preliminare (e relativo studio di impatto ambientale) e quindi in un’unica Valutazione di Impatto Ambientale (Via) i quattro progetti presentati lo scorso dicembre da Italferr, per conto di Rete ferroviaria italiana (Rfi), relativi alla Tav nella tratta Venezia-Trieste. Lo ha reso noto il Wwf del Friuli Venezia Giulia che ha ricordato la decisione della Commissione tecnica Via/Vas del Ministero dell’ambiente. Era stata l’associazione ambientalista a rilevare in una lettera inviata al Ministero lo scorso 4 gennaio l’anomalia rappresentata dal fatto che il progetto della Tav Venezia-Trieste fosse stata suddivisa da Italferr-Rfi addirittura in quattro tronconi (Mestre-Aeroporto M. Polo, Aeroporto-Portogruaro, Portogruaro-Ronchi dei Legionari e Ronchi dei Legionari-Trieste) con quattro diversi studi di impatto ambientale e quattro distinte procedure di valutazione dell’impatto ambientale ministeriali. Inoltre, la documentazione era stata inviata – in ritardo – alle Regioni e ai Comuni, limitatamente ai tronconi che interessavano i rispettivi territori. La riunificazione dei progetti e degli studi in uno solo, implicherà inevitabilmente il riavvio della procedura Via – ha spiegato il Wwf – e l’associazione auspica che in questa fase vengano colmate le lacune della documentazione presentata da Italferr-Rfi e che sia le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, sia i Comuni, «dimostrino stavolta maggiore determinazione, pretendendo il rispetto delle norme e un serio approfondimento degli impatti del progetto», ha concluso il Wwf.