Dal Piccolo del 10/09/13
Ronchi dice no alla Tav: troppi danni all?ambiente
di Luca Perrino RONCHI DEI LEGIONARI Sarà un giudizio del tutto negativo quello che l’amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari fornirà domani trattando, in occasione del Consiglio convocato alle 18, la questione dell’alta velocità ferroviaria. Ancora una volta, è la quinta da dieci anni a questa parte, la massima assise cittadina è chiamata a esprimersi nei confronti della Regione sul progetto stesso e sulla valutazione di impatto ambientale che l’opera comporterà se venisse realizzata. «L’indicazione che viene offerta dalla giunta – spiega il sindaco Roberto Fontanot – appare negativa per tutta una serie di motivi. Il primo è che ci troviamo a trattare un argomento senza che ci sia stata messa a disposizione tutta la documentazione richiesta, ma anche per il fatto che ravvisiamo alcune inadempienze su tutto l’iter procedurale. A nostro avviso, poi, riteniamo che l’alta velocità abbia un senso ed un costo se realizzata sino alla stazione di Ronchi dei Legionari sud, o meglio sino all’altezza dell’aeroporto. Pensare di sacrificare poi chilometri e chilometri di Carso per mastodontici scavi in galleria è qualcosa di improponibile e di troppo impegnativo per una nazione che è nelle condizioni in cui si trova la nostra». Dunque la municipalità ronchese pone dei paletti su tutta l’opera e la ritiene utile solo se legata alle possibilità di crescita dello scalo aereo regionale. «Da Ronchi dei Legionari a Trieste – continua il primo cittadino ronchese – dobbiamo pensare a migliorare l’esistente, a ottimizzare le risorse ed i costi, senza buttar via i soldi dalla finestra». In dieci anni, esattamente dal giugno del 2003, come detto, è la quinta volta che si chiede ai soggetti coinvolti di presentare le osservazioni. Quest’ultimo progetto non presenta sostanziali modifiche rispetto a quello depositato nel dicembre 2010 se non nell’unificazione delle quattro tratte di progetto in una sola ovvero la Venezia–Trieste. Il documento elaborato dagli uffici comunali competenti elenca le criticità emerse riguardo all’impianto progettuale della linea ferroviaria, in particolar modo nel transito lungo l’area carsica e l’intollerabile gravità degli impatti segnalati. E domani in aula approdano anche alcune interrogazioni. Come quelle elaborate dal consigliere pidiellino Battista Tarantino che propone di realizzare anche a Ronchi dei Legionari una “casa del latte” e del detersivo e che si aggiunge a quella di Mauro Benvenuto (Insieme per Ronchi) sulla “casa dell’acqua”. E sarà il consigliere di CittàComune, Umberto Miniussi, a chiedete lumi sul sistema di videosorveglianza installato sul territorio cittadino e che, a dir suo, presenta non poche lacune.
DAL pICCOLO DEL 20/09/13
«Costi ingiustificabili, no alla Tav»
RONCHI DEI LEGIONARI Nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Ronchi dei Legionari maggioranza e opposizione si sono espresse quasi all’unanimità contro il progetto dell’alta velocità ferroviaria, che, così come prospettato, sconvolgerebbe il nostro territorio in maniera definitiva. Il consigliere Fabio Damonte di “Città Comune per Ronchi” è intervenuto nel dibattito in aula mettendo in luce l’assurdità del progetto e snocciolando una serie di dati economici, sociali ed ambientali a sostegno di questa tesi. Un’opera che egli stesso ha reputato faraonica e che presenta una chiara insostenibilità economica, ovvero quasi 8 miliardi di euro per la tratta Mestre-Trieste e che devasterebbe il territorio con cantieri che si prevede durino fino ad oltre il 2040. «Proporre simili opere mentre si richiedono sacrifici ai cittadini e non ci sono soldi neanche per i servizi più basilari – afferma – appare ingiustificabile anche e soprattutto dal punto di vista morale. Lo stesso commissario governativo per la Tav, Bortolo Mainardi, si è chiaramente espresso sull’insostenibilità economica del progetto e ha proposto come alternativa la sistemazione delle linee esistenti, che attualmente sono utilizzate solamente al 50%». In seguito alla disponibilità espressa dalla maggioranza, Damonte ha ritirato il proprio emendamento, che richiedeva di esprimere un no deciso al progetto e non solo alle integrazioni sulla Via, cosa invece richiesta dall’emendamento del consigliere Bon, per trasformarlo in ordine del giorno da approvare in maniera unanime da maggioranza e opposizione in occasione di uno dei prossimi consigli comunali. Il consigliere Umberto Miniussi, sempre per “Città Comune”, ha espresso l’auspicio che tale ordine del giorno venga condiviso dai comuni contermini, per far emergere con forza il no alla Tav da parte di tutto il territorio bisiaco. (lu.pe.)