Dal Messaggero Veneto del 07/09/10
Dopo il caos carotaggi Tav e le proteste è stato risolto il contratto con l impresa
BAGNARIA ARSA. L’amministratore delegato di Italferr, Renato Casale, ha comunicato all’assessore regionale alla viabilità e trasporti Riccardo Riccardi che è stato “immediatamente risolto il contratto” con l’impresa alla quale era stato affidato l’incarico di svolgere le indagini diagnostiche per la realizzazione della tratta ferroviaria tra Porpetto e Cervignano, una delle porzioni della linea ferroviaria ad alta velocità/alta capacità tra Venezia e la Slovenia (il Progetto prioritario Ue n° 6). Era stato l’assessore Riccardi, infatti, alla fine della scorsa settimana, ad inviare una nota ad Italferr (Gruppo FS) in cui stigmatizzava le procedure adottate dalla società per l’avvio dei lavori nel territorio di Bagnaria Arsa e chiedeva precisi ragguagli sulla vicenda. Nella comunicazione inviata all’assessore Riccardi, l’a.d. di Italferr segnala infatti che era compito di tale impresa acquisire tutte le necessarie autorizzazioni dei proprietari per l’accesso alle aree. La campagna di sondaggi, evidenzia inoltre la lettera, è limitata proprio all’area tra Porpetto e Cervignano, in quanto «Nell’affiancamento con l’autostrada A4 si dispone già delle indagini eseguite per il progetto della terza corsia». A fronte, inoltre, della richiesta dell’assessore Riccardi di una tempestiva informazione alla Regione da parte di Italferr su tutti i lavori in atto per la progettazione della linea ferroviaria in questione «allo scopo di poter dare comunicazione dell’inizio di ogni attività» che coinvolge il territorio del Friuli Venezia Giulia – indicava Riccardi – Casali precisa che «il difetto di informazione, che non andrà sicuramente a ripetersi» è stato purtroppo dettato dalle serrate tempistiche con le quali si stanno svolgendo le attività finalizzate alla chiusura della progettazione.
Da Il piccolo del 07/09/10
Alta velocità, rescisso il contratto ai trivellatori
BAGNARIA Carotaggi abusivi per la Tav, Italferr liquida Rct, l’azienda milanese che aveva iniziato a trivellare il terreno dei proprietari Costantini Scala di Bagnaria, senza la loro autorizzazione. Lo aveva già annunciato Carlo Comin, il committente di Rfi per la nuova tratta ferroviaria Venezia-Trieste che, nella riunione di venerdì sera a Bagnaria, aveva anticipato ai No Tav la rottura del contratto con la ditta incaricata di eseguire i carotaggi. E ieri è arrivata anche la nota ufficiale di Italferr, braccio destro di Rfi, che ha comunicato alla Regione la liquidazione di Rct. L’amministratore delegato di Italferr, Renato Casale, ha infatti informato l’assessore regionale alla Viabilità, Riccardo Riccardi, che il contratto con l’impresa «è stato immediatamente risolto». L’azienda in questione, la Rct di Milano, aveva avuto da Italferr l’incarico di svolgere le indagini diagnostiche per la realizzazione della tratta ferroviaria tra Porpetto e Cervignano. Si tratta di una delle porzioni della tanto discussa “linea Fs ad alta velocità e capacità”, contemplata tra Venezia e la Slovenia nel progetto prioritario 6 dell’Unione europea. Dopo la protesta dei Comitati No Tav, che mercoledì scorso avevano inscenato un presidio portando alla luce le mancate autorizzazioni dei proprietari coinvolti dai carotaggi, la ditta aveva immediatamente smantellato il cantiere. Forti le polemiche che si erano immediatamente sollevate, compresa la reazione di Riccardi, che aveva scritto a Italferr, chiedendo «precisi ragguagli sulla vicenda da stigmatizzare per le procedure adottate dalla società nella fase di avvio dei lavori nel territorio di Bagnaria». E ieri Italferr ha precisato a chiare lettere «che era compito di tale impresa acquisire tutte le necessarie autorizzazioni dei proprietari per l’accesso alle aree». «La campagna di sondaggi – si legge nella missiva di Italferr- è limitata proprio all’area tra Porpetto e Cervignano, in quanto nell’affiancamento con l’autostrada A4 si dispone già delle indagini eseguite per il progetto della terza corsia». E in merito alla richiesta di Riccardi, che aveva sollecitato Italferr a informare tempestivamente la Regione su tutti i lavori in atto per la progettazione della linea, Casali precisa che «il difetto di comunicazione non avrà sicuramente a ripetersi, pur essendo stato dettato dalle serrate tempistiche con le quali si stanno svolgendo le attività tese a chiudere il progetto preliminare». Esso, come è noto, dovrà essere presentato all’Ue entro dicembre 2010, pena la restituzione del contributo di 2,5 milioni di euro da parte dell’Italia. Elena Placitelli