Da Il Piccolo MARTEDÌ, 28 FEBBRAIO 2012
Domani pure i No Tav “aspettano” Moretti
E ieri sera intanto anche in piazza Unità si è svolto un presidio per l’attivista folgorato in Val di Susa
L’alta velocità ferroviaria? È fumo negli occhi, specie da queste parti, dato che «il vero problema di Trieste è che qui i treni proprio non arrivano…». Ieri sera – come altri 50 e più centri cittadini d’Italia – anche piazza Unità, sotto la Prefettura, in quanto simbolo dell’interfaccia locale dello Stato, è diventata teatro di un presidio No Tav (di un’ottantina di unità) di solidarietà nei confronti di Luca Abbà, l’attivista rimasto folgorato sul traliccio dell’alta tensione mentre protestava contro i primi espropri in Val di Susa. Con una differenza, una tipicità tutta triestina. Il sit-in si è trasformato infatti pure in una riunione preparatoria del movimento antagonista, identificabile qui nel nome di Occupy Trieste, in vista dell’annunciata venuta in città – prevista per domani – di Mauro Moretti, l’amministratore delegato delle Ferrovie, invitato da Roberto Cosolini per discutere per l’appunto di un possibile rilancio di Trieste nei “pensieri” del gruppo Fs. «Chiederemo a Moretti», «gli diremo», «gli faremo presente»: questo si sentiva, tra i manifestanti. Segno che loro, voglia o non voglia l’ad delle Ferrovie, punteranno a farsi sentire. Come? Con un nuovo presidio, è presumibile, ai piedi del Municipio, domani, fatto apposta per aspettare l’arrivo di Moretti. «Lui (Moretti, ndr) dovrebbe parlare alla stazione ferroviaria, davanti ai pendolari», osserva tra i suoi un esponente di punta dell’antagonismo sociale nostrano. «Dovrebbe spiegare – aggiunge, chiamando ancora in causa il supermanager delle Ferrovie – come mai hanno tolto le panchine dalla stazione, che è a sua volta un porto, dove le persone vanno e vengono. Con i ritardi che hanno i treni, poi, è singolare che chi è costretto ad aspettarli non possa nemmeno sedersi». Ritardi ma non solo. Nel mirino dei No Tav e/o Occupy Trieste (cui si sono affiancati ieri rappresentanti di Sel, Rifondazione, 5 stelle e Cgil) ci sono i tagli ai servizi considerati anti-economici: «Hanno preso in eredità una rete di binari che è di tutti, costruita con il lavoro delle generazioni precedenti. Si sono arrogati la parte commerciale con la Tav, si fanno pagare i servizi locali dalle regioni, e in più tagliano i treni che a loro modo di vedere sono poco frequentati». Il corteo si è spostato sul tardi verso il Municipio, mentre era in corso il Consiglio comunale, e ha fatto rotta quindi su piazza della Borsa. Non si sono segnalati particolari momenti di tensione con le forze dell’ordine presenti. (pi.ra.)