Dal Piccolo
Tav: presentazioni a tappeto fra Comuni ed enti locali
TRIESTE Il percorso che licenzierà il progetto regionale della linea ferroviaria ad alta capacità è stato definito. Ieri, l’assessore regionale alla Viabilità e Trasporti, Riccardo Riccardi, ha incontrato i sindaci interessati dal progetto nell’area friulana (oggi invece vedrà i rappresentanti dei Comuni che ricadono nella tratta Ronchi sud Trieste, alle 10.30 nella sede della Regione) per definire le prossime tappe. Una volta esaminato il tracciato ,Comune per Comune, è stato deciso che gli enti locali presenteranno alla Regione le loro osservazioni; queste saranno quindi esaminate e solo allora ci saranno gli incontri tra Comuni, Regione e Rfi.
L’ultima fase della partecipazione saranno le assemblee pubbliche per presentare ai cittadini il risultato della concertazione. I Comuni, come già emerso nella presentazione di fine gennaio a Trieste, potranno farsi affiancare da tecnici esterni per elaborare le osservazioni al tracciato. «Al di là dei tempi stringenti fissati dalla legge per le procedure di localizzazione, a carattere soprattutto urbanistico, e d’impatto ambientale (VIA), la Regione – ha garantito nuovamente Riccardi alle amministrazioni locali- non varerà alcun tipo di provvedimento senza prima aver concluso con le istituzioni del territorio tutti gli approfondimenti». L’assessore ha inoltre ribadito che occorrerà presentare, da parte di Rete ferroviaria italiana, un’analisi costo/benefici del tracciato, anche se non richiesta dalla Legge Obiettivo che regola le grandi opere.
San Canzian vuole la Tav a 30 metri
SAN CANZIAN Non c’è ancora una data per il Consiglio comunale aperto sull’Alta velocità-Alta capacità ferroviaria che l’amministrazione locale di San Canzian d’Isonzo ha deciso di convocare per fare il punto “politico” sul progetto. Il sindaco Silvia Caruso assieme agli assessori competenti sarà del resto oggi a un nuovo incontro convocato dall’assessore regionale ai Trasporti. Riccardi con gli enti locali coinvolti. «Vediamo se emergerà qualche nuovo elemento», afferma il sindaco Caruso.
La seduta del Consiglio comunale dovrebbe comunque essere imminente, visto che già domani avrà luogo a Monfalcone un primo incontro pubblico con i cittadini di illustrazione del progetto, un’iniziativa decisa a livello di Città mandamento. L’amministrazione e gli uffici comunali stanno comunque continuando a fornire informazioni ai propri residenti che potrebbero essere toccati direttamente dal passaggio dell’Alta velocità, dopo la riunione con tutte le famiglie interessate già tenuta alla fine di gennaio.
L’ente locale prosegue inoltre l’esame del progetto e il lavoro per la presentazione di alcune osservazioni. L’amministrazione di San Canzian ha infatti già individuato tre interferenze del passaggio dell’alta velocità con il territorio che intende portare all’attenzione di Rete ferroviaria italiana e Italferr. Le abitazioni che l’Alta velocità-Alta capacità ferroviaria abbatterà tra Pieris e Begliano sono 7, ma considerando la fascia di rispetto di 10 metri prevista dal progetto preliminare di Rfi.
L’amministrazione comunale di San Canzian d’Isonzo vuole portare la distanza a 30 metri, così da evitare i pesanti impatti prevedibili per gli edifici più vicini alla linea, nonostante l’inserimento di barriere anti-rumore. Se l’osservazione del Comune fosse accolta, le case da demolire salirebbero a 30, di cui 20 in via Rebez a Pieris e le altre 10 distribuite lungo la linea fino al confine con Ronchi dei Legionari.
L’ente locale ha individuato altre due “interferenze” da segnalare. La prima riguarda la fase di cantiere che impatterà sulla viabilità portante di Pieris e Begliano e su un asse fondamentale come la strada regionale 14. L’altra è relativa alla gestione del cantiere per la creazione del binario a valle (lato Pieris-Begliano) della linea ferroviaria storica. Stando al cronoprogramma dell’opera, il territorio di San Canzian sarà interessato dai lavori per quattro anni, dal 2017 al 2021.
Laura Blasich
Tav, Zilli convoca gli speleologi
«Per acquisire più elementi possibili per la decisione finale sulla Tav e quindi per meglio conoscere il patrimonio naturale del nostro Carso serve un incontro pubblico in Commissione consiliare a tutela dell’ambiente con i gruppi di speleologi locali che meglio conoscono il patrimonio naturale del Carso e i suoi meandri più nascosti». Barbara Zilli, presidente della quarta Commissione (Tutela della salute, dell’ambiente e della qualità della vita), intende rendere il più trasparente possibile il percorso relativo all’Alta velocità – Alta capacità. «Anche se le decisioni sulla Tav vengono prese ben più alto – afferma – i Consigli comunali dovrebbero essere chiamati ad esprimersi sull’impatto. Visto il progetto faraonico sia dal punto di vista del costo che dell’impatto sul territorio è necessario acquisire più elementi possibili per dare un parere che deve essere la risposta alla domanda: vogliamo un territorio completamente cementificato e industrializzato però potenzialmente strategico nell’economia internazionale che porterebbe benefici economici anche in termini di opportunità di lavoro? Oppure vogliamo un territorio vivibile e cerchiamo piuttosto di valorizzare il paesaggio naturale investendo sulle peculiarità che lo distinguano: il Carso e il mare? In questa decisione – conclude Barbara Zilli – cozzano l’accusa di essere miopi e di non volere lo sviluppo economico del territorio da una parte con la consapevolezza di deturpare in maniera irreversibile il patrimonio naturale dall’altra».
Il comitato No tav alla Casa della Pietra
DUINO AURISINA Domani alle 18, alla Casa della pietra ”Igo Gruden” di Aurisina, il Comitato No Tav di Trieste e del Carso, in collaborazione con L’altra baia, organizza un’assemblea pubblica sui rischi dell’Alta velocità per i paesi del comune di Duino Aurisina. Nell’ambito dell’iniziativa sarà possibile sottoscrivere alcune osservazioni al progetto (per contatti: notavtriestecarso@gmail.com). Il 22 dicembre scorso è stato presentato da Italferr il preliminare sulla tratta Ronchi-Trieste per la valutazione dell’impatto ambientale. Ogni cittadino può visionare o avere una copia informatica degli atti chiedendola alla Direzione centrale ambiente, energia e politiche per la montagna – Servizio valutazione impatto ambientale che si trova in via Giulia 75/1 a Trieste: è sufficiente presentarsi con un supporto libero da almeno 10 giga. Altre informazioni sono reperibili sui siti web del Wwf e di Lega Ambiente (sintesi non tecniche e mappa del tracciato). Tutti i cittadini, sia in forma individuale che associata, possono inoltre presentare osservazioni entro il 20 febbraio, indicando che si tratta di considerazioni rivolte al progetto proposto per la Via.
Dal Messaggero Veneto
Alta velocità, il tracciato al vaglio delle commissioni in municipio
MONFALCONE. Le commissioni congiunte del Comune di Monfalcone, seconda (Pianificazione del territorio) e quarta (Ambiente), si incontreranno oggi alle 17 in municipio per discutere del tracciato del progetto Alta capacità e Alta velocità nel Monfalconese proposto da Rfi e dell’impatto sul fenomeno carsico ipogeo. L’incontro è aperto al pubblico.
«In considerazione del fatto che la Regione intende comunque sentire il parere dei Comuni interessati sull’impatto ambientale in quanto presidente della IV commissione ambiente – spiega Barbara Zilli – ho ritenuto necessario intraprendere ogni incontro utile ad approfondire l’impatto ambientale nel nostro territorio».
Come è noto, il progetto riguarda sia il rifacimento della linea storica che si concretizza nella realizzazione della linea ad Alta capacità che conta 4 binari (due per la direttrice Venezia-Monfalcone e due per la direttrice Udine-Monfalcone) sia nella realizzazione della Tav che conta 2 binari all’interno della linea ad Alta capacità.
«L’impatto sul territorio monfalconese è notevole sia dal punto di vista della costruzione della ferrovia, visto che corre adiacente a case e all’ospedale (in prossimità del quale è previsto anche un imponente cantiere), sia dal punto di vista del depauperamento del Carso, in quanto è prevista la costruzione di 3 gallerie nel territorio carsico: una per il binario Trieste-Venezia, una per i due binari della linea Trieste-Udine, una per la Tav che, tra l’altro, comincia proprio in prossimità del condotto dell’acqua dell’Acega», spiega Zilli, che precisa come, proprio per approfondire questo importante aspetto, al primo incontro è stata invitata la Federazione provinciale degli speleologi, conoscitori del fenomeno carsico ipogeo.
Inoltre, su richiesta di numerose associazioni ambientaliste e di cittadini, il Comune intende organizzare a giorni, in teatro, un incontro pubblico mandamentale a cui sarà invitato un tecnico di Rfi per illustrare il progetto. Entro il 22 febbraio andranno presentate le osservazioni al progetto.
Treni guasti, studenti in difficoltà
SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Ci sono i disagi per gli studenti e per le attività degli istituti superiori sanvitesi, tra le conseguenze dei continui guasti ai materiali rotabili nella tratta ferroviaria Casarsa-San Vito-Portogruaro, tanto che la situazione è già stata segnalata alle Ferrovie. A volte, sembra non ci siano neppure le sostituzioni dei treni con autobus, fatto, quest’ultimo, che perdura da mesi, tanto che ormai è all’ordine del giorno. In questo mese sinora le sostituzioni sono avvenute ogni giorno. Il numero di corse interessate alle sostituzioni con autocorsa varia di giorno in giorno: ieri erano ben 10, distribuite in varie fasce orarie, anche in quelle di punta per i pendolari.
Minuetto in officina. Il problema, almeno per quanto riguarda le ultime settimane, come spiegano alle Ferrovie dello Stato, è relativo a guasti riguardanti uno dei 5 Minuetto in servizio tra la linea in questione e la Sacile-Gemona, attualmente in officina a Treviso per tempi che ancora non si conoscono. Non appena sarà riparato il guasto, tutto tornerà come prima: nel frattempo, le sostituzioni dovrebbero garantire uguali tempi di percorrenza. Il condizionale è d’obbligo, soprattutto dopo aver raccolto la voce dei dirigenti dei tre istituti superiori sanvitesi, nei quali gran parte degli studenti proviene dal di fuori della cittadina e anche da fuori provincia.
Disagi di vecchia data. La situazione legata alla tratta ferroviaria, al di là degli ultimi giorni, è infatti da tempo causa di disagi. «Li abbiamo già segnalati alle Ferrovie, sia a Trieste che a Roma – spiega la dirigente del liceo scientifico Le filandiere, Giuliana Cinelli – Ci sono spesso ritardi e soppressioni di corse che non sempre vengono sostituite con un pullman». Il risultato è che molti studenti spesso arrivano in ritardo a scuola: «Il disagio è doppio: sia per gli studenti che per le lezioni e gli insegnanti, in quanto l’entrata in ritardo in classe, a volte anche in gruppo, arreca disturbo. In generale, sarebbe buona cosa che le Ferrovie rimettessero a punto il servizio, tra l’altro considerando che ai ragazzi insegniamo sempre cosa significa la puntualità». E, aggiungiamo, anche considerando il gran parlare che si fa intorno all’usare il più possibile i mezzi pubblici e meno le auto. Simile la situazione che riguarda i ragazzi che frequentano l’istituto tecnico Sarpi” e il professionale Freschi. Anche la dirigente di questi ultimi, Lisanna Pellizzoni, conferma che «i disguidi ci sono, la maggior parte dei quali si sono registrati nei mesi scorsi». «A differenza del liceo – aggiunge – non abbiamo interpellato le Ferrovie, pensando che si trattasse di qualcosa di passeggero».
Situazione temporeanea. TestIn effetti, si tratta di situazioni momentanee: il punto è che guasti e altre inconvenienti si verificano a catena, com’è stato nel 2010 e come sta avvenendo nel 2011. L’elettrificazione della linea, se da qualche mese sembra più vicina, dato che il tracciato della Tav per ora è previsto passi per Portogruaro, non sarà in ogni caso una soluzione a breve termine, anzi.
Andrea Sartori
Vertice in Regione
UDINE. È stato avviato ufficialmente, alla presenza dell’assessore regionale alla Viabilità e ai Trasporti, Riccardo Riccardi, il percorso di analisi del progetto preliminare della linea ferroviaria ad alta capacità/alta velocità Venezia Trieste nella tratta Portogruaro-Ronchi dei Legionari da parte degli enti locali della provincia di Udine interessati alla linea che attraversa il Friuli Venezia Giulia. In questa occasione, oltre a definire una procedura comune per acquisire i pareri sui tracciati, l’amministrazione regionale ha formalmente garantito la tutela degli interessi del territorio, la conformità con gli impegni già negoziati e sottoscritti nel corso della precedente legislatura e la necessaria tempistica per le valutazioni che riguardano i singoli Comuni. «Al di là dei tempi stringenti fissati dalla legge per le procedure di localizzazione, a carattere soprattutto urbanistico, e d’impatto ambientale (Via), la Regione – ha ribadito Riccardi – non varerà alcun tipo di provvedimento senza prima aver concluso con le istituzioni del territorio tutti gli approfondimenti che occuperanno tutto il tempo necessario, senza alcuna scadenza». In merito al metodo di lavoro, è stato convenuto che ciascuna amministrazione comunale provvederà, nei termini che riterrà opportuni e con l’eventuale supporto di un professionista esterno, a formulare le proprie osservazioni in merito al progetto illustrato oggi dai tecnici di Rfi/Rete ferroviaria italiana, accompagnati dal direttore Programmi Investimenti Est-Ovest, Osvaldo Mastroianni. Sarà la Regione ad acquisire le osservazioni e a trasmetterle a Rfi che si occuperà di presentare le proprie valutazioni in merito alle questioni sollevate: una volta effettuate queste due fasi si aprirà il momento delle assemblee pubbliche promosse da Regione, Provincia e uno o più Comuni, nel caso di questioni che interessino più territori, per arrivare a definire un documento il più possibile condiviso. Riccardi, nel dare atto a tutti i sindaci – presenti amministratori di Bagnaria Arsa, Cervignano, Fiumicello, Palmanova, Porpetto, Ruda, Carlino, Castions di Strada, Gonars, Muzzana del Turgnano, Palazzolo, Pocenia, San Giorgio di Nogaro, Torviscosa, Villa Vicentina, Ronchis e Teor nonché l’assessore provinciale alla Viabilità, Fabio Marchetti – dell’«atteggiamento responsabile» finora tenuto in questa fase di lavoro, ha ricordato «che la Regione ha la responsabilità di costruire questa grande infrastruttura strategica per il futuro del Friuli Venezia Giulia, ma sente anche il dovere di garantire i diritti delle comunità attraversate dalle opere di realizzazione».