Ma il Nordest tira dritto «Noi andiamo avanti»
di Elisa Coloni TRIESTE «Noi andiamo avanti, perché la Tav è un’opera di modernizzazione fondamentale per lo sviluppo del Nordest, e perché i corridoi paneuropei rappresentano un tema chiave delle politiche comunitarie. Certo, se la Francia dovesse fare marcia indietro, significherebbe troncare incredibilmente un progetto già avviato, mettendo a rischio i risultati e gli effetti dell’intera infrastruttura». Bortolo Mainardi, commissario della Tav Venezia-Trieste, si dice “allibito” di fronte alla “bomba” scoppiata ieri a Parigi che, se confermata, avrebbe effetti imponenti anche in casa nostra, nel quadro dell’ex Corridoio quinto, oggi numero tre. Per il momento conferme non ci sono. Quel che è certo è che il governo Hollande sta facendo i conti con risorse ormai sottilissime e con un calo costante del traffico merci nella tratta in questione. Che la Francia decida di passare la mano sull’opera o che riveda piuttosto alcune scelte in chiave risparmio, spezzettando la realizzazione dell’infrastruttura in più fasi (il cosiddetto “fasaggio”) è ancora tutto da capire. La sola notizia che Parigi sta mettendo in discussione alcuni grandi cantieri, scatena però reazioni a pioggia. «I corridoi sono opere che l’Ue considera strategiche sia per motivi economici sia per ridurre il trasporto merci su gomma e i conseguenti impatti ambientali. Opere frutto di accordi internazionali dai quali non ci si può defilare da un giorno all’altro – prosegue Mainardi -. Credo sia più probabile che si vada verso una riconsiderazione di singole parti dell’opera, scelta normale per contenere i costi». Sulla stessa linea l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani che, dalla sua postazione europea in Commissione trasporti, definisce “improbabile” un ripensamento della Francia, tirando in ballo a sua volta il cosiddetto “fasaggio”. «Come abbiamo fatto noi in Italia con l’Osservatorio – spiega -, anche Parigi sta probabilmente rivedendo alcuni aspetti della Tav, non più in linea con le attuali disponibilità finanziarie. Penso che la chiave di lettura giusta sia questa, anche perché stiamo parlando di un’opera che fa parte del Corridoio tre, riconfermato come prioritario dall’Ue. I singoli Stati membri hanno il diritto di riconsiderare le scelte strategiche, ma ricordo che in ballo ci sono accordi internazionali e impegni finanziari tra Italia e Francia che avrebbero evidenti conseguenze. Certo, se Parigi rinunciasse alla realizzazione della Tav, proseguire gli scavi in Italia risulterebbe inutile». E in casa nostra? Le grandi opere riusciranno a reggere la crisi? «Noi riteniamo strategica un’opera come la terza corsia della A4 – conclude -. Le nostre perplessità riguardano la gestione del piano finanziario, ma l’opera in sé non è in discussione»
Messaggero veneto
Tav, a settembre le osservazioni
BAGNARIA ARSA L’assemblea permanente dei sindaci interessati dal passaggio della linea ferroviaria Av/Ac (Alta velocità/Alta capacità) nella Bassa ha fissato, assieme all’ingegner Debernardi (da loro nominato grazie ad un finanziamento della Regione), l’impostazione del lavoro di valutazione del tracciato del progetto depositato da Rfi nel 2010. «La fase d’impostazione del lavoro è importante per un corretto approccio alla problematica – dice Cristiano Tiussi, sindaco di Bagnaria, Comune capofila -. L’ingegner Debernardi ha iniziato la fase ricognitiva per un primo inquadramento generale, assumendo nei Comuni interessati la documentazione relativa alla pianificazione urbanistica e suddividendo gli enti locali in gruppi omogenei, per affrontare in maniera puntuale le criticità peculiari di ciascuna tratta, pur nell’ambito di un quadro complessivo unitario e coerente». Il lavoro procederà dunque nei prossimi mesi e già a settembre l’assemblea sarà in grado di rendere noti i primi risultati delle valutazioni di Debernardi e di organizzare un incontro con l’assessore alle infrastrutture Riccardi e con il Commissario straordinario per l’Av/Ac, tratta Mestre-Trieste. L’assemblea, si è soffermata in maniera particolare sulla documentazione integrativa allo studio di via del progetto di Rfi del 2010, che, in seguito alla disposizione del Ministero per l’ambiente, ha accorpato i documenti distinti relativi alle 4 tratte del tracciato della Mestre-Trieste. Nel quadro del parere loro richiesto, i singoli Comuni presenteranno alla Regione, nei termini previsti, le proprie osservazioni al corposo documento, che in parte ricalcheranno quelle già depositate a inizio 2011 ma aggiornate alla luce dei mutamenti nel frattempo intervenuti. L’assemblea farà inoltre pervenire a tutti gli organi competenti un documento unitario che riassuma le tappe del processo finora seguito. Francesca Artico
L’ARTICOLO QUI SOPRA è FUORVIANTE IN QUANTO LE OSSERVAZIONI DEVONO ESSERE INVIATE ENTRO IL 19 AGOSTO. ndr.