NOTAV: rassegna stampa 29/30/31 gennaio

Dal Piccolo

30/01/11

No-Tav: manca lo studio d impatto ambientale

 

VILLA VICENTINA Tav, a 30 giorni dallo scadere del termine per presentare le valutazioni, in Comune non è ancora pervenuto lo studio di impatto ambientale. É quanto sollevato dall’assemblea organizzata l’altra sera a Villa Vicentina dai Comunisti Italiani e da Rifondazione Comunista, con Giancarlo Pastorutti del Comitato No Tav di Bagnaria impegnato ad illustrare il progetto di Rfi. «Dagli interventi – parla Franco Bianchin del Pdci – è emersa tutta la preoccupazione per le devastazioni che questa opera comporta, come pure lo sdegno per le foto delle case di privati allegate al progetto senza il consenso dei proprietari ed in violazione delle norme della privacy. L’aspetto più grave – continua Bianchin – consiste nella mancata consegna agli amministratori locali della relazione sullo studio di impatto ambientale. Ciò denota la scarsa considerazione della Regione e degli estensori del progetto nei confronti della popolazione ed il rispetto della legislazione vigente. Poi nella documentazione presentata manca anche la relazione costi e benefici, prevista anch’essa dalla normativa. Resteremo in prima fila – chiosa – nell’opera di informazione tesa a salvare il nostro territorio».

In sala era presente anche il sindaco Mario Romolo Pischedda: «Al vertice di Trieste l’assessore regionale Riccardo Riccardi aveva detto che lo studio di impatto ambientale era in corso di trasmissione. Di fatto però non è ancora pervenuto in municipio. Conto che l’assessore – riprende – ci conceda quel periodo in più per riflettere con la dovuta attenzione su tutti gli aspetti del progetto, ma è chiaro ci dev’essere una sospensione formale della procedura di valutazione, altrimenti resta valido il termine del 28 febbraio. Le amministrazioni hanno bisogno di organizzare assemblee per illustrare il progetto, soprattutto ai diretti interessati e capire le loro richieste, di modo da presentare le osservazioni che siano le più pertinenti possibili. Sul sito del Comune abbiamo pubblicato il progetto preliminare, organizzeremo altre assemblee e sarei molto felice se anche i tecnici di Rfi e Riccardi volessero prendervi parte». (el. pl.)

 

29/01/11

La Tav partirà da San Polo Riccardi: «Nessun via libera senza il consenso locale»

 

Il «nodo» principale in provincia di Gorizia della linea ad Altà velocità ferroviaria, e anche il primo a essere realizzato, sarà il potenziamento del bivio di San Polo a Monfalcone, in cui si intersecano le linee da Venezia e da Udine. Il dato è stato illustrato ieri a Gorizia dai tecnici di Rfi nel corso di un incontro cui ha preso parte anche l’assessore regionale ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi.

La tratta Ronchi dei Legionari-Trieste – è stato detto – interesserà la provincia per circa 13 chilometri, lungo i quali sono previsti viadotti e gallerie. Riccardi ha precisato che la giunta regionale non darà il «via libera» alla linea ferroviaria ad alta capacità/alta velocità Venezia-Trieste, senza aver prima acquisito il consenso del territorio, dando alle comunità interessate tutto il tempo per approfondire il progetto, anche al di là dei termini di legge, e fornendo alle istituzioni locali tutto il supporto tecnico necessario. E la Regione, ha assicurato inoltre l’assessore, «chiederà e pretenderà» che venga condotta l’analisi costi-benefici della nuova linea, anche se non previsto dalla legge.

La riunione è stata indetta dal presidente della Provincia Enrico Gherghetta nella sua veste di coordinatore del Patto per lo sviluppo, promosso assieme ai Comuni di Gorizia e Monfalcone, all’Azienda sanitaria n.2 “Isontina”, alla Camera di commercio, a Confindustria e alle segreterie di Cgil, Cisl e Uil.

All’incontro di ieri sono stati invitati tutti i sindaci dell’Isontino, i consiglieri regionali eletti in provincia e tutti i soggetti potenzialmente interessati alla realizzazione della nuova linea ferroviaria, che attraversa il Friuli Venezia Giulia in direzione Ovest-Est e che si colloca nell’ambito del Progetto prioritario n.6 dell’Unione europea da Lione al confine tra Ungheria e Ucraina.

Nel suo intervento introduttivo, il presidente Ghergetta ha voluto dare atto all’amministrazione regionale, e in particolare all’assessore Riccardi, di aver avviato un percorso positivo di confronto con il territorio. Nel sottolineare lo stretto legame tra la linea ad alta capacità/alta velocità e il progetto del “superporto” di Monfalcone, Gherghetta ha parlato di «una sfida che dobbiamo accettare» e ha lanciato quattro parole d’ordine sul metodo da seguire, fatte proprie nelle conclusioni anche dall’assessore regionale: «Trasparenza, disponibilità, responsabilità e infine buon senso».

29/01/11

Comitati No Tav preoccupati: «A Palmanova inquinamento e violazione della privacy»

 

PALMANOVA Impatto ambientale, inquinamento acustico, violazione della privacy. I comitati anti Tav proseguono la propria lotta e c’è molta preoccupazione anche nella città stellata.

«Le conseguenze derivate da questo progetto per il nostro territorio sono davvero pesanti – afferma Luigi Battistello del Comitato di tutela ambientale di Palmanova-. È infatti riapparso nell’elaborato progettuale un cavalcavia per bypassare la strada ferrata sulla regionale 252 Napoleonica che non è in asse con la statale stessa e creerebbe così una variante con il risultato di incrementare le curve, portar via ancora maggior territorio del previsto, svalutare terreni e case nonché peggiorare la qualità della vita agli abitanti del posto».

Nell’invitare i cittadini di Palmanova ad accedere al municipio per visionare gli elaborati che riguardano la Tav e muovere le proprie osservazioni in merito all’opera, Battistello puntualizza anche sul fatto che è stato consegnato ai Comuni anche lo studio sull’impatto ambientale.

«Dai contatti continui che il nostro Comitato mantiene con Giancarlo Pastorutti dei “ No Tav” di Bagnaria Arsa, che segue direttamente tutte le fasi di questa realizzazione – aggiunge il presidente del Comitato della città stellata – sono da prendere assolutamente in visione le valutazioni sui ricettori di rumore ai quali sono allegate anche le foto delle case interessate e l’esame della qualità di conservazione di queste abitazioni. A suo parere vi è una chiara violazione della privacy e un pregiudizioal valore ommerciale degli edifici».

Palmanova è direttamente interessata a queste problematiche perchè la zona compresa nella Tav raggiunge anche le case del quartiere di Santa Giustina. Intanto Giancarlo Pastorutti ha portato le sue osservazioni in una riunione che si è tenuta a Rivarotta di Teor, dove la Tav prevede la demolizione di quattro case e a Villa Vicentina.

Alfredo Moretti

 

Dal Messaggero Veneto

31/01/11

Tav, Bagnaria e Palmanova chiedono modifiche

 

BAGNARIA ARSA. Se la Tav Venezia-Trieste è un’opera strategica per la centralità della Regione, e su questo non ha dubbi il sindaco di Bagnaria, Anselmo Bertossi (pronto a candidarsi alla guida del Comune, per la terza volta), altrettanto “democratico” deve essere il confronto tra Enti locali interessati dal passaggio della linea ferroviaria e l’Assessorato regionale alle Infrastrutture.

Non fa dunque misteri il primo cittadino sulla necessità di un dialogo aperto, frutto di una concertazione programmata tra il Comune e la Regione. «Stiamo visionando gli elaborati e lo studio di impatto ambientale – evidenzia Bertossi – e già abbiamo individuato delle dicordanze e delle dimenticanze che faremo presenti a Rfi e all’assessore Riccardi. In particolare – sottolinea – riteniamo più opportuno che il tracciato della Tav fuori dell’abitato di Castions delle Mura corra tutto su viadotto. Con Palmanova poi stiamo studiando il modo di attenuare il forte impatto ambientale causato da un cavalca – ferrovia di circa 650 metri sulla strada regionale 252, quasi alle porte della fortezza. È intendimento della nostra amministrazione e di quella di Palmanova indicare che il nuovo raccordo tra San Giorgio di Nogaro e la stazione della fortezza veneziana corra più a ridosso dell’autostrada. Sarà cos’è possibile eliminare almeno in parte i ventilati viadotti individuati sulla Napoleonica».

E ritornando al territorio di Bagnaria, Bertossi segnala le dimenticanze apparse o le incognite relative a strade interne. «Si tratta di meglio precisare – osserva – come scavalcare la bretella di raccordo tra linea Palmanova-San Giorgio con lo scalo di Cervignano, che taglia la campagna tra il capoluogo e la frazione di Campolonghetto. Sono interessate ben quattro strade: la provinciale per Torviscosa, la Sevegliano-Campolonghetto, la Bagnaria-Campolonghetto e la interpoderale di S.Gallo».

Accanto alla Tav i problemi dell’amministrazione sono legati, prima della scadenza di aprile del mandato, alla soluzione di opere pubbliche in parte già appaltate. Li elenco secondo il piano già a suo tempo predisposto – dice Bertossi -. La realizzazione di un nuovo locale ad uso mensa nel plesso scolastico unico delle elementari. La realizzazione di un centro polifunzionale presso l’area dei servizi collettivi a Sevegliano. La realizzazione di spazi vivibili per bambini e di percorsi protetti a Castions delle Mura. Un percorso ciclo-pedonale in via Codroipo nel capoluogo. La sistemazione urbanistica all’intersezione tra via Verdi e via Roma a Sevegliano. Ed infine ancora a Castions delle Mura la manutenzione straordinaria dell’edificio ex-latteria per un importo di 120 mila euro».

Sandro Sandra

 

30/01/11

Il caso Tav divide il Partito democratico «Carenza di informazione e di dibattito»

 

SAN CANZIAN D’ISONZO. La Tav – Alta velocità/Alta capacità ferroviaria –, oltre a creare preoccupazioni per l’eventuale devastazione prevista sul territorio, divide la politica. È un gruppo d’iscritti al Pd di San Canzian – Stefano Minin, Maurizio Negrari, Edi Minin e Riccardo Sacco – a denunciare una sorta di limbo informativo da parte dell’amministrazione comunale di centro-sinistra rispetto alle previsioni per il territorio.

«Lo scorso 21 dicembre Rete ferroviaria italiana ha depositato in tutti i Comuni interessati, compreso il nostro – dicono –, il progetto preliminare della tratta ferroviaria di alta capacità/alta velocità che attraverserà il Fvg e che sta alimentando il dibattito. Il progetto prevede numeri che, se confermati, sono preoccupanti. Nel nostro comune si prevedono circa 253 case da abbattere. Con questo spirito abbiamo partecipato all’assemblea comunale del Pd di San Canzian indetta lo scorso giovedì 20 gennaio».

La speranza era di conoscere, in attesa di un’assemblea pubblica aperta a tutti i cittadini del comune, i tratti essenziali del progetto. «Invece le nostre attese sono state deluse. Nonostante il lodevole intervento dell’assessore Dreos, che ha proposto d’incontrare i cittadini coinvolti dal progetto, né il segretario né il sindaco hanno ritenuto opportuno affrontare il tema, che è rimasto il convitato di pietra. Non sono state illustrate le ipotesi di progetto ed è stata un’occasione persa».

Proseguono affermando di credere che il Pd sia nato per avvicinare i cittadini alla politica, per essere un luogo aperto e libero di discussione e confronto. «Speriamo che questo limbo informativo non perduri e sollecitiamo sindaco e segretario a organizzare un’assemblea del Pd aperta a tutti affinché, come negli altri comuni interessati dall’attraversamento della nuova linea ferroviaria, s’illustri il progetto, lo si possa conoscere, liberamente discutere e farsene un’opinione».

A maggior ragione ritengono che debba essere organizzato un momento informativo pubblico del Pd, «dato che al precedente incontro, su oltre cento iscritti, erano presenti solo 16 persone, il segretario, il sindaco, il presidente dell’assemblea, il capogruppo e noi compresi. Di questi 16 solo 4 componenti eletti del direttivo su 17. Questi dati di partecipazione vanno analizzati nella loro preoccupante crudezza: ci paiono davvero un campanello d’allarme. Crediamo – concludono – che la discussione più aperta possibile su un tema così importante come il progetto Tav possa rilanciare la partecipazione degli iscritti e dei cittadini al partito. Noi c’impegniamo per farlo».

 

29/01/11

Tav-Tac, Pischedda: «Non serve, ma sono pronto al confronto»

 

Villa Vicentina VILLA VICENTINA. Il sindaco Mario Pischedda replica alle affermazioni del capogruppo di minoranza Con noi per Villa Vicentina, Giuliano Rigonat, in merito al tema della Tav: «Non accetto strumentalizzazioni, tantomeno da chi ha votato a favore dell’allora “Protocollo Sonego”. Tutti devono sapere che il Comune di Villa Vicentina non ha aderito a quell’accordo solo perché in consiglio comunale la lista di maggioranza Chiarezza Lavoro ha votato contro l’accordo, in quanto i due gruppi di minoranza lo avevano sostenuto ed approvato! Il percorso alternativo che il gruppo di minoranza ricorda di aver proposto, con minori costi e minore impatto ambientale (non sapevo che i consiglieri avessero competenze anche nel campo dell’ingegneria ferroviaria) altro non è che il percorso aderente all’autostrada che passa poi per Gorizia e la valle del Vipacco. Non sono stato io a bocciarlo, anzi sono da sempre stato un sostenitore di questo percorso alternativo, ma l’allora assessore regionale Sonego, che non lo ha voluto nemmeno prendere in considerazione nel corso dei lavori del tavolo tecnico, nonostante io lo avessi chiesto più volte».

«Ora come allora non ho cambiato idea: – prosegue Pischedda – in questo momento la linea Tav/Tac non è necessaria, e i dati sono lì a dimostrarlo. Ora come allora sono disponibile a dialogare e confrontarmi con chiunque per trovare la soluzione migliore ai problemi di Villa Vicentina, della regione e del Paese. Ritengo che questo sia un preciso dovere di chi ha ricevuto il mandato per amministrare una comunità. Questo non vuole assolutamente dire che sono pronto ad accettare supinamente qualsiasi cosa, ma solo che sono pronto a confrontarmi per verificare le diverse opportunità». Il primo cittadino segnala che nel progetto, come proposto all’interno del tavolo di lavoro da parte dei rappresentanti di Villa Vicentina «sono stati individuati lungo la linea gli stessi problemi che ci aveva indicato il nostro consulente di fiducia. Sono stati diffusi dai proponenti dati che confortano le analisi che avevamo svolto in passato. A fronte di queste aperture mi sembra doveroso e corretto rendermi disponibile al confronto – conclude Pischedda –. Se qualcuno vuole strumentalizzare la cosa faccia pure, ma sono convinto che la gente abbia le idee molto chiare su chi si è impegnato per tutelarla e chi invece parla solo per tutelare se stesso».

Gessica Mattalone

 

Il tracciato Tav in consiglio

 

Gonars GONARS. La Tav con i suoi tracciati, la tempistica degli interventi, le modifiche alla viabilità durante i cantieri approderanno presto nei consigli comunali. Spiega infatti il sindaco Marino Del Frate: «È stata la richiesta corale di tutte le amministrazioni presenti alla recente riunione che si è svolta a Trieste tra l’assessore Riccardo Riccardi, i tecnici della Regione e i sindaci interessati dal passaggio della linea ad alta velocità. Tutti i rappresentanti degli enti locali hanno infatti domandato che i tecnici della Regione possano illustrare ai consigli comunali (anche riuniti per aree) il tracciato Tav nei dettagli in modo da rispondere ai dubbi e alle domande dei consiglieri».

Il sindaco riferisce che, nel corso della riunione alcuni comuni quali, ad esempio, Cervignano del Friuli, San Giorgio di Nogaro, Villa Vicentina, hanno chiesto che i loro punti di vista e le loro osservazioni siano presi in considerazione in quanto il progetto presenta alcune modifiche rispetto agli accordi inizialmente presi. «Io – precisa Del Frate –, pur non sentendomi vincolato dagli accordi presi in materia dalla precedente amministrazione comunale, ovviamente riconosco che ci debba essere una continuità di scelte che va onorata. Non avendo partecipato però alle riunioni passate, sono particolarmente interessato, insieme ai componenti della nuova amministrazione, a conoscere a fondo le caratteristiche e l’impatto che l’opera avrà sul territorio e a proporre eventuali alternative, sempre con spirito costruttivo e di responsabilità. Abbiamo circa 70 giorni di tempo per presentare le nostre osservazioni». Il primo cittadino di Gonars riferisce che l’incontro con il suo consiglio comunale avverrà nelle prossime settimane e che per quanto riguarda il suo territorio le opere avranno inizio nel 2017. (m.d.m.)