Fino a l’altroieri le notizie che circolavano erano che la giunta volesse adottare una linea di “silenzio-assenso” (se una giunta non si esprime sul progetto viene considerato come un assenso) per non mettere i piedi nel piatto.
Oggi questa notizia. Del resto già la precedente giunta di centro-destra si era
espressa a favore. (anche il voto favorevole e due astensioni del PD).
INFOaction reporter
Dal Piccolo 19/07
Il sindaco: tema fuori dal patto elettorale
E come ai tempi dell’ultimo Dipiazza, in Consiglio comunale si torna a fare i conti sul filo. Il centrosinistra, ora maggioranza, sulla Tav potrebbe scendere sotto la soglia di sopravvivenza. I 25 voti di partenza su 41 scranni (contando Cosolini) rischiano di diventare 20, se non 18. Non più maggioranza, dunque. L’ala sinistra della coalizione, infatti, minaccia più lotta che governo.. Partiamo proprio da Sel. «Per la verità avremmo auspicato una posizione più cauta dall’amministrazione, ora che il documento diventa di dominio pubblico ritengo non ci sia un vincolo di maggioranza». «Liberi tutti», appunto, predica Fulvio Vallon, il coordinatore provinciale vendoliano, il quale però assolve il suo assessore: «Laureni ha sostenuto fino all’ultimo una posizione personale di forte criticità, e si è astenuto». «Continuiamo a ritenere che attorno a opere straordinarie come la Tav, che scavalcano necessità ordinarie come le tratte per i pendolari, si muovano più interessi finanziari che collettivi», suona la carica Marino Sossi, capo di un gruppo, proprio quello di Sel, che in Consiglio comunale conta tre teste. Da 25 a 22, tanto per cominciare. Occhio poi a Rifondazione: «Non voteremo a favore di nessuna delibera che abbia la parolina sì, dovesse riportare anche duecento prescrizioni», arremba Iztok Furlanic, qui non nel doppiopetto istituzionale di presidente dell’aula, ma come esponente della Federazione della sinistra che nel consesso di piazza Unità fa altre due teste. Ecco che la maggioranza di centrosinistra già crolla a quota 20 su 41. Sotto il 50%. A questo punto diventa non decisiva la crisi di coscienza dell’Idv, che ha a sua volta due teste in Consiglio. «Il confronto è aperto, noi non siamo aprioristicamente contrari ma vogliamo che l’opera abbia un senso, cioè che arrivi in porto e lo colleghi col mondo, e non che si fermi, incompleta, sopra, in prossimità del collo di bottiglia», puntualizza il capogruppo dipietrista Paolo Bassi, che medita un emendamento in questo senso. Soffiano venti di crisi, allora? No, pare già tutto scritto. La stampella a Cosolini gliela porgeranno dal centrodestra. «Credo che manterremo per coerenza la posizione della votazione precedente, quando il Consiglio comunale sotto Dipiazza diede parere favorevole», anticipa Maurizio Ferrara dalla Lega. «Un’altra Trieste non offre stampelle a nessuno, ma crede semplicemente che quest’opera sia necessaria, basta evitare stupidaggini come il rigassificatore a Zaule», fa eco Franco Bandelli. «A prescindere da come ci esprimeremo, è chiaro che se al sindaco venisse a mancare il numero minimo della maggioranza, su un grande tema come questo, è meglio che non faccia finta di niente ma che ne prenda atto pubblicamente», sibila il capogruppo del Pdl Everest Bertoli. Dal canto suo, Roberto Cosolini ribatte mostrando serenità. C’è un’assicurazione sulla vita, che si è fatto, lungimirante, già prima del voto: «Ricordo che questa partita non fa parte del programma elettorale di coalizione. Noi il patto di governo ce l’abbiamo sul programma. È vero, le sensibilità sono differenti, il cuore della delibera è il messaggio politico che si vuole dare con quelle prescrizioni e che dice che né il Pd vuole devastare l’ambiente né Sel vuole isolare Trieste dal mondo». Non tutte le opposizioni, però, stanno col sindaco. I grillini, ad esempio, gli dichiarano guerra: «Con questa delibera – scrivono Paolo Menis e Stefano Patuanelli – Cosolini si toglie la maschera e si rimangia quello che ha detto in Consiglio comunale poco più di un anno fa. Così si esprimeva il sindaco il 27 giugno 2011: “Mi è stata chiesta la mia opinione sulla Tav, espressione che a me non piace, perché non ci sarà mai”».(pi.ra.)
Via libera alla Tav dalla giunta Cosolini
Sarà guerra politica vera. Ma breve. Una guerra-lampo. Perché il tempo stringe. Il Comune, infatti, deve liquidare il suo ultimo parere di Via entro un mese dal ricevimento del documento integrativo denominato “Sistema conoscitivo generale – Relazione generale”. La Direzione centrale Ambiente – Servizio Via della Regione l’ha inviato per Pec, Posta elettronica certificata, lo scorso 28 giugno. Conclusione: la risposta, alla stessa amministrazione regionale, a meno di richieste di proroga su cui sta rimuginando il presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanic, deve arrivare entro il 28 luglio. Che è un sabato. Non è escluso che l’aula di piazza Unità si riunisca proprio in via straordinaria al sabato. Quel sabato. Ma prima no? No, evdidentemente. Le carte andavano studiate, prima che gli uffici potessero predisporre con Laureni una delibera. Tale delibera è stata votata martedì scorso. Da lì è partita subito la corsa burocratica: per legge le circoscrizioni hanno dieci giorni per esprimersi, e già finiamo al prossimo giovedì, 26 luglio. A quel punto serve, sempre per legge, un altro passaggio in giunta, prima dell’approdo nella commissione consiliare competente, in questa caso la Sesta. Solo allora si può votare in Consiglio comunale. Per accelerare le procedure Laureni presenterà la delibera alla Sesta commissione già martedì 24, alle 12, in quella che si profila essere una seduta tanto introduttiva quanto già gonfia potenzialmente di polemiche. Un mezzogiorno di fuoco. (pi.ra.) di Piero Rauber Uno, due, Tav. Liberi tutti. Liberi, a sinistra, di votare contro Cosolini. Liberi, a destra, di porgere al sindaco la stampella per non cadere. Perché è questo lo scenario che si profila. Ah sì: liberi anche, quelli di Sel, di disconoscere la firma, apposta per senso istituzionale in testa alla delibera della discordia, dall’assessore all’Ambiente di Cosolini Umberto Laureni. Di Sel. Detona insomma in Municipio, inatteso non nei modi ma nei tempi, il proietto della Ronchi-Trieste, il pezzo nostrano del Corridoio 5. Il fuoco lo appicca proprio una delibera di giunta appena approvata, e subito inoltrata d’urgenza ai presidenti di circoscrizione e ai capigruppo di un Consiglio comunale chiamato a dire l’ultima parola per le vie brevi. Tale provvedimento, in effetti, riporta il parere favorevole dell’amministrazione Cosolini – benché zeppo di prescrizioni (16) e osservazioni/raccomandazioni (4) – all’ultima «integrazione documentale» sulla «nuova linea AV/AC Venezia-Trieste», per la «tratta Ronchi-Trieste», «inerente il procedimento di Valutazione di impatto ambientale del medesimo progetto proposto da Italferr Spa – Gruppo Fs». Il tutto deriva dalla richiesta, da parte della Regione, di un ennesimo, definitivo, parere di Via. Un parere da dare, su input ministeriale, proprio su questa «integrazione documentale», che diventa così «documento unitario» per i precedenti studi di impatto ambientale sulle varie tratte della Venezia-Trieste. Tradotto: un passaggio burocratico, amministrativo. Che però, come era altamente prevedibile, diventa grana politica. In giunta si narra che la delibera sia stata affrontata in un clima imbarazzato, e che sia stata licenziata con almeno un paio di distinguo. Uno di Emiliano Edera, l’assessore di Idv, che ha votato a favore chiedendo però di mettere a verbale alcune «perplessità». L’altro di Laureni. L’assessore competente. Che si è astenuto. Pur mettendoci la firma. E la faccia. «Una circostanza dalla portata relativa, questa», precisa Laureni. E aggiunge: «Ho ricevuto dagli uffici risposte che facevano desumere come la cosa potesse essere fatta, pur con pesantissime prescrizioni. Ho riflettuto a lungo, per capire se quelle equivalessero a un no. Alla fine ho deciso di proporre un sì condizionato. È nata una discussione molto impegnativa. Sarò il primo a far presente che quelle prescrizioni rappresentano elementi di criticità. Sono consapevole che per il ruolo che si ha bisogna assumersi delle responsabilità, come sono consapevole che mi prenderò delle critiche. Mi auguro che la mia scelta produca un forte dibattito». Infatti: dalla Sel di governo a quella di lotta il passo è ridotto. In una nota il coordinamento vendoliano, nell’apprezzare il no al rigassificatore, ammonisce il governo Cosolini di cui fa parte con Laureni: «Un sì, anche se parziale, a progetti quali la Tav, sarebbe tanto prematuro quanto immotivato anche a fronte delle numerose e circostanziate obiezioni in merito a tale infrastruttura».
I cantieri? Uno al Broletto, l’altro sopra via Commerciale
Il clamore del caso politico è tale che camuffa i contenuti della delibera di Via a un’opera che, per quanto riguarda Trieste come Comune, come è già noto corre sostanzialmente sotto terra. Contenuti tecnici, insomma. Che non sono di poco conto. Anzi. Le prescrizioni, come detto, sono sedici, le osservazioni/raccomandazioni quattro. Nella categoria uno, le prescrizioni, il Municipio fra le altre cose pretende un’«analisi costi-benefici (che non c’è)dell’infrastruttura ferroviaria», evoca il «vincolo paesistico-ambientale per territori contermini a fiumi, torrenti e corsi d’acqua», ricorda che «l’infrastruttura, sebbene posizionata completamente in galleria, attraversa il centro abitato di Trieste a diverse quote di profondità», e quindi chiede «che venga incluso tutto il territorio del Comune di Trieste all’interno della lista delle aree potenzialmente critiche» in fatto di «vibrazioni», nonché che «il proponente predisponga adeguati calcoli previsionali che attestino la sicurezza statica dell’intervento». Ma è l’ultima di tali prescrizioni, assieme a una delle quattro osservazioni/raccomandazioni, a costituire il paio di notizie che saltano all’occhio più di tutte le altre. Una e l’altra, in effetti, dicono che Italferr prevede di aprire due aree cantiere, per la realizzazione della Tav nel suo pezzo tutto triestino: uno sopra via Commerciale, l’altro nel perimetro di Trieste Trasporti in zona Broletto, giusto oltre Campi Elisi. Per quanto attiene la seconda area, il Comune «in linea tecnica» «osserva che particolarmente delicati e critici appaiono i due cantieri, base ed operativo, localizzati all’interno del comprensorio della Trieste Trasporti, con accesso dalla via Caduti sul Lavoro in quanto il traffico indotto va a gravare su assi viari ed incroci stradali urbani che hanno significativi flussi di traffico, viale Campi Elisi, via Caduti sul Lavoro e via Svevo, prima di immettersi sulla Gvt». E l’altra area? Non meno ansiogena, a quanto si capisce. «Il cantiere di imbocco galleria localizzato presso Scorcola e accessibile da via Marziale – si legge nella delibera firmata da Laureni – è delicato e potenzialmente critico, in quanto il tratto di via Commerciale che si collega con la strada regionale 58, oltre a essere interessato da un notevole traffico veicolare presenta una carenza infrastrutturale generalizzata: curve, pendenza, ristrettezza carreggiata, trenovia in attraversamento». E c’è dell’altro: «La via Marziale, strada privata, appare particolarmente inadeguata con un innesto sulla via Commerciale del tutto inidoneo, dovranno pertanto essere previsti interventi di adeguamento dell’innesto e della strada, concordandoli in sede esecutiva con gli uffici comunali».(pi.ra.)
La giunta Cosolini è a favore della Tav, pronta una delibera
CRONACA Domani alle 17.30 ad Aurisina Cave l’assemblea pubblica che discuterà sull’impatto ambientale del progetto
17.7.2012 | 22.28 – La giunta Cosolini è a favore della Tav. La notizia è trapelata dal Consiglio comunale di oggi. Il sindaco in persona ha preparato una delibera che esprime un parere positivo alla Tav. La proposta oggi è passata in giunta dove ci sono state forti tensioni con l’assessore all’ambiente Umberto Laureni, in quota a Sinistra ecologia e libertà.
Si tratta di un primo passo di un percorso, tutto istituzionale, che vedrà la delibera discussa nelle circoscrizioni ed entro la fine di luglio in Consiglio comunale.
Inutile sottolineare che questa presa di posizione del sindaco Cosolini (nella foto il sindaco discute con Mauro Moretti, amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato) e della sua giunta apre di fatto una nuova stagione di conflittualità dentro e fuori la maggioranza di centro-sinistra.
Intanto è prevista per domani, mercoledì 18 luglio, nella piazza davanti al Municipio ad Aurisina Cave l’assemblea incaricata di discutere sul progetto della Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe attraversare l’intero territorio comunale; la seduta è stata convocata alle 17.30 e rientra nel quadro delle consultazioni volute dal Comune di Duino Aurisina per stabilire quale impatto ambientale possa comportare tale progetto.
L’iniziativa è aperta anche ad enti, associazioni e comitati che potranno parteciparvi – esprimendo pareri e punti di vista – inviando un’e-mail all’indirizzo segreteria@comune.duino-aurisina.ts.it.
I risultati del dibattito saranno poi vagliati dalla commissione consiliare la mattina del 19 luglio. L’argomento sarà poi discusso durante la riunione del Consiglio comunale prevista per il 25 luglio.
Daniela Mosetti