NOTAV: il consiglio comunale di Duino-Aurisina si fa comprare

Da il Piccolo del 03/03/11

Tav, un indennizzo per Aurisina Stazione

 

DUINO All’unanimità dei quindici consiglieri comunali presenti, assenti solo l’assessore Andrea Humar e l’esponente dell’opposizione Lorenzo Corigliano, è stata approvata ieri la delibera contenente i pareri sul progetto preliminare della tratta Ronchi-Trieste per la nuova linea ferroviaria Av/Ac. E lo stesso dicasi dell’osservazione resa dal vicesindaco Massimo Romita, il quale ha chiesto di «prevedere a carico del proponente, quale indennizzo per la frazione di Aurisina Stazione, il completo recupero, rifacimento e riqualificazione dello storico edificio della stazione e dei suoi interni, il totale restyling a scopi associativi, sportivi e ricreativi delle aree e delle strutture attualmente in uso del dopolavoro ferroviario (sala, campetto e parco giochi, ndr), la ristrutturazione dell’impianto sportivo utilizzato dalla bocciofila di Aurisina e la sistemazione dell’intero piazzale della stazione stessa». La convergenza di maggioranza e opposizione si è dunque trovata, seppur con i debiti distinguo. Per un sindaco Giorgio Ret che ha «ringraziato gli speleologi per il prezioso apporto reso nella disamina dei documenti», si è avuto un consigliere d’opposizione Maurizio Rozza (Verdi) che ha invece parlato di «pressapochismo alluncinante», citando l’esempio di un sito di stoccaggio del materiale «inserito nella Via nientemeno che all’interno del castello di Duino» oppure l’errore sulle cartografie di tracciati slittati di ben 3 chilometri fino Ternova. Di «superficialità» ha parlato anche il capogruppo di Insieme Massimo Veronese. Il presidente della Seconda commissione consiliare, Fabio Eramo, nel suo intervento ha invece rilevato la «mancanza dell’analisi costi-benefici imposta dalla vigente normativa per tutte le opere pubbliche», nonché l’assenza di un elaborato con le attività di compensazione ambientale. Nel dibattito, l’altra grave lacuna emersa in seno alla Via ha riguardato la carenza «dell’indicazione tra gli elaborati grafici dei vincoli e delle aree di Riserva naturale di Stato e conseguente omessa valutazione delle interferenze degli impatti sulle aree». «In particolare – ha osservato Eramo – si ritiene che, a tutela delle falde acquifere, deve essere evitata la dispersione di olii minerali e altri inquinanti. Gli eventuali materiali di scavo vanno stoccati in aree non carsiche». Rimarcata, in maniera bipartisan, la necessità di inserire barriere antirumore lungo il tracciato in trincea e ponti verdi per mimetizzarlo, nonché il trasporto su rotaia del materiale di scavo e il costante monitoraggio dell’andamento dell’opera da parte del Comune. Il consigliere di Insieme Edvin For>i> ha chiesto uno studio sulla propagazione delle vibrazioni. «E populistico dire “La Tav non si fa” – ha dichiarato quindi il sindaco – noi ci siamo assunti la responsabilità di compiere le cose in modo corretto e questo crea un’importante sinergia tra ente locale, Stato e Rfi». Critico, invece, il commento sul tracciato successivo, Trieste-Aurisina-Divaccia, oggetto ieri di un incontro con l’assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi, alla presenza anche della presidente provinciale Maria Teresa Bassa Poropat. «Si è stabilito di analizzare preventivamente il miglior percorso da seguire perché qui le problematiche potrebbero essere molto rilevanti, ma abbiamo ottenuto rassicurazioni», ha concluso Ret. (ti.ca.)