NOTAV: il comune di monfalcone deve prendere posizione!

Da Il piccolo del 05/12/11

 

Il Comitato No Tav al Comune: vogliamo risposte chiare

 

Il Comitato No Tav mette alle strette anche il Comune di Monfalcone, chiedendo a sindaco e giunta di esprimersi in modo chiaro sul progetto dell’Alta velocità-Alta capacità ferroviaria. Una presa di posizione delle amministrazioni locali coinvolte, secondo il Comitato, è fondamentale ora che l’osservazione del Wwf contraria al metodo con cui il progetto è stato presentato (diviso in quattro tronconi portati all’attenzione dei territori interessati in modo diviso) ha riaperto la discussione con l’avvio di un nuovo Studio di impatto ambientale. E’ quanto il Comitato ha chiesto nell’incontro avuto mercoledì pomeriggio con il sindaco Silvia Altran e gli assessori all’Urbanistica Massimo Schiavo e all’Ambiente Mariella Natural, ottenendo una risposta del tutto interlocutoria. «E’ giusto che ci siano comitati che si occupino della questione, l’obiettivo comune però – ha detto il sindaco Altran – è quello di arrivare a gestire la situazione senza violenza. Nessun territorio deve essere devastato, ma non ci si deve trovare nella situazione di dover difenderci o dover attaccare con violenza. In merito alla vostra richiesta ne parleremo in giunta e in maggioranza, anche perché la posizione della giunta precedente era di grande pragmatismo: nulla è stato lasciato all’immaginazione e siamo stati aderenti alle nostre competenze». A preoccupare per quel che riguarda il territorio monfalconese è sempre la trasformazione del bivio di San Polo lungo la linea attuale, considerato un “collo di bottiglia” che, in vista dello sviluppo della portualità e quindi dell’aumento del traffico di merci e container, dovrà essere risolto. I timori sono comunque già stati espressi anche in Consiglio comunale durante la fase di presentazione delle cosiddette “interferenze” con il progetto, come ha ricordato l’assessore Schiavo. «Le abbiamo segnalate tutte, da quella ambientali, con le vibrazionie le interferenze magnetiche ai danni dell’ospedale – ha sottolineato Schiavo, a quelle provocate dall’apertura dei cantieri e ai vincoli urbanistici». Per ogni fase dei lavori il Comune di Monfalcone ha chiesto inoltre un’analisi trasportistica. Per i rappresentanti del Comitato il rischio è però che l’intervento sul bivio di San Polo funzioni come “cavallo di Troia” per il resto del progetto Tav. «Noi vogliamo che il bivio venga risolto, ma estrapolandolo dal progetto, migliorando la linea esistente, un’azione per la quale basterebbero 180 milioni di euro», hanno sottolineato gli esponenti del movimento No Tav.