NOTAV: Duino Aurisina dice no!

Dal Piccolo del 26/07/12

Duino, no del Consiglio alla Tav

 

di Viviana Attard DUINO AURISINA No alla Tav a Duino Aurisina. Almeno non a questo progetto. Lo ha detto ieri il Consiglio comunale. L’occasione coincideva anche con la data limite (prevista per oggi) per poter esporre alla Regione le proprie considerazioni in merito. Pareri che successivamente verranno inoltrati, assieme a quelli degli altri Comuni interessati dall’opera, direttamente al Ministero dell’ambiente. Un tour de force, quello iniziato nemmeno un mese fa, che la recente amministrazione Kukanja si è vista recapitare senza preavviso. In questi trenta giorni, dunque, la seconda commissione consiliare permanente presieduta dal consigliere Maurizio Rozza (Sel) ha visionato grafici, cartine e pareri avendo modo, grazie alle trecento pagine di documentazione, di farsi un’idea ben chiara di cosa potrebbe accadere in caso l’opera venisse realizzata. Il primo ad esprimersi, alla presenza di quasi tutti i consiglieri (assente solo la Svara), è stato il vicesindaco Massimo Veronese. «Anche da un esame superficiale – ha dichiarato – si può constatare che la futura linea Venezia- Trieste ha delle vere e proprie discontinuità. Sembra, infatti, che quello attuale non sia nient’altro che la somma di progetti distinti assemblati in fretta e furia. Inoltre nella tratta Ronchi-Trieste non figurano nemmeno le variazioni migliorative ch’erano state chieste dall’ex sindaco Ret e concordate con Rfi e Regione». Un “modus operandi”, questo, che non è piaciuto all’amministrazione in carica acuito anche dall’ «amarezza per la sottovalutazione implicita del parere richiesto». Successivamente il vicesindaco ha illustrato alcune delle numerose criticità del progetto quali ad esempio quello legato alle falde acquifere, in particolare quella di Brestovizza, che serve sia la parte italiana che il Carso sloveno nonché la totale assenza di una valutazione di costi e benefici, non solo economici ma anche sociali e ambientali. Quest’ultimi sono stati indicati anche dallo stesso presidente della seconda commissione, Maurizio Rozza, che ha sottolineato come «ci sia stato un lavoro collegiale da parte di tutta la commissione». Oltre a questo lo stesso ha esposto al Consiglio anche un documento giunto postumo ai termini utili da parte della Protezione civile in cui si mette in evidenza «la necessità d’integrare la documentazione con approfondimenti» legati, ad esempio, alla presenza di elettrodotti di alta tensione, a metanodotti internazionali e altre infrastrutture per le quali le eventuali problematiche che potessero scaturire dalla presenza dell’alta velocità «non possano essere risolte con proposte socialmente ed ambientalmente accettabili». Nonostante le criticità sollevate, però, il sindaco Kukanja ha sottolineato che «nessuno ha affrontato il difficile dibattito su questo tema avendo un’ostilità pregiudiziale verso qualsiasi intervento che miri a potenziare i collegamenti ferroviari non solo per la nostra area ma anche verso i territori circostanti». Il nodo, infatti, sembra essere piuttosto la mancanza «di un raffronto di costi e benefici che incidono negativamente sulla nostra terra». Stessa linea anche quella espressa dall’opposizione guidata dal capogruppo del Pdl, Massimo Romita che ha sottolineato «l’importante lavoro congiunto e coeso fatto dalla maggioranza e dall’opposizione a dimostrazione che, se c’è la volontà, si può fare il bene del territorio».

 

E Antonaz invita la giunta Tondo a “mollare” la Tav

 

Non è piaciuta a Roberto Antonaz, consigliere di Rc, la pervicacia con cui l’assessore Riccardi ha replicato alla sua interrogazione in cui chiedeva se fosse intenzione della Regione sganciarsi dal discorso Tav, sull’esempio di Portogallo e Francia. « La risposta – precisa Antonaz – lascia sconcertati. Può cascare il mondo ma la Tav non si tocca. Nessun senso della realtà anche di fronte all’evidenza. Se qualcuno a buon diritto chiede: «Perché la Tav alla luce di quanto sta succedendo?» La risposta è quella dei fanatici: perché sì». Antonaz ha anche rilevato che « di fatto il Corridoio 5 non c’è più e la tratta ad alta velocità Mestre-Trieste viene declassata a collegamento interno con Torino», aggiungendo che il buon senso «porterebbe ad optare su una velocizzazione delle linee esistenti, abbandonandola. Per Riccardi e Tondo invece si deve andare avanti a testa bassa, con i pareri dei Comuni interessati come pura formalità».