Dal Piccolo del 29/05/12
Clini: la Tav deve arrivare a Trieste
di Alberto Vitucci wVENEZIA «Il Nordest comincia e non finisce a Venezia: anche il pezzo Venezia-Trieste e quello tra Venezia e Tarvisio sono quindi indispensabili nel futuro tracciato della Tav»: il ministro dell’Ambiente Corrado Clini chiarisce in via definitiva la posizione del governo sull’alta velocità partecipando alla presentazione del libro di Paolo Possamai, direttore de Il Piccolo, «Ultima fermata Treviglio; perché la Tav non arriva a Nord Est» ieri a Venezia. «Certo – ha concluso Clini – scegliere il tracciato può determinare un intervento su un territorio piuttosto che su un altro: questa scelta va quindi fatta tenendo ben presenti gli obiettivi che si hanno in mente. Ognuno legittimamente può dire di non volere interventi nel proprio giardino, ma non mi sembra questo il modo per far crescere la nostra società». Clini è arrivato ieri pomeriggio a Venezia, nel nuovo teatro restaurato. Il libro di Possamai contiene una ricca selezione di reportage del giornalista sulla sfida per ora impossibile dei treni ad alta velocità e dei collegamenti veloci a Nordest e verso a Trieste. In sala oltre a Clini ci sono Enrico Marchi, presidente della Save, Paolo Costa, presidente del Porto, Riccardo Illy ex sindaco di Triesta. Un fatto è certo, hanno detto i relatori, la rete ferroviaria va «ammodernata, perché risale in parte ancora al secolo scorso. E il collegamento, non più possibile verso la Slovenia, va sviluppato a nord, in direzione dell’Austria. Il presidente del Porto Paolo Costa ha annunciato di aver incontrato il ministro delle Infrastrutture Corrado Passera. Gli è stato presentato il piano di sviluppo del Porti. A cominciare dalla grande piattaforma in mare per le meganavi container (un miliardo e mezzo di euro). «La Tav – ha detto Illy – è un’opera indispensabile a medio-lungo raggio. Ma se non si completa l’intero asse, anche le parti già realizzate non saranno utilizzabili in maniera economica. E, per l’allargamento a Est, non dobbiamo più guardare alla Slovenia, ma a nord, raggiungendo l’Austria attraverso la Pontebbana». «La risposta al quesito posto da Possamai – ha aggiunto invece Costa – è che, se non si arriverà a Nordest, sarà perchè manca una convinzione strategica, a livello italiano e non europeo, su questo punto».
Dal Messaggero Veneto
Sviluppo, il Nordest aspetta la Tav
VENEZIA «C’è un progetto alternativo per le navi a San Marco. Adesso sarà sottoposto a Valutazione di impatto ambientale e lo valuteremo. Ma almeno un progetto c’è. Chi non lo vuole forse vuol tenere le navi in laguna». Il ministro per l’Ambiente, Corrado Clini, annuncia che è stato avviato l’iter per la valutazione dello scavo del canale Contorta Sant’Angelo. Progetto dettagliato, ricevuto dall’Autorità portuale e ora all’esame del ministero. «L’obiettivo è quello di portare fuori le grandi navi – ribadisce il ministro -, ma prima ci vogliono le alternative. Adesso ne abbiamo una». Clini è arrivato ieri pomeriggio in Marittima, nel nuovo teatro restaurato, a due passi dalle nuove strutture della Stazione Marittima. Si parla di trasporti e infrastrutture, con la presentazione del libro del giornalista Paolo Possamai “Ultima fermata Treviglio; perché la Tav non arriva a Nord Est”. Raccolta di articoli scritti sul Piccolo e Affari e Finanza, estratti dagli studi della Fondazione Nord Est di cui Possamai è consulente. Si parla di treno ad alta velocità, di collegamenti veloci a Nordest. Treni che arrivano rapidi a Venezia ma non a Trieste, alla faccia dello sviluppo infrastruturale del Nordest. In sala oltre a Clini ci sono Enrico Marchi, presidente della Save, Paolo Costa, presidente del Porto, Riccardo Illy, ex sindaco di Trieste. «L’Alta velocità va fatta perché anche il traffico su gomma che adesso intasa la pianura padana è altamente inquinante – ha detto Clini -. La valutazione ambientale non può essere fatta chilomtero per chilometro, ma in un’ottica complessiva. Ognuno può legittimamente dire che non vuole interventi sul suo giardino. Ma non è questo il modo per far crescere la nostra società». Tav che deve arrivare a Venezia, dunque. Anche se è aperto il dibattito sul tracciato, dopo la bocciatura dell’idea di farlo lungo la linea di costa. Arriverà a Mestre o a Tessera, come invece propone la Save, magari per collegarlo con la futuristica metropolitana sublagunare? Un fatto è certo, hanno detto i relatori. La rete ferroviaria va ammodernata, perché risale in parte ancora al secolo scorso. E il collegamento, non più possibile verso la Slovenia, va sviluppato a nord, in direzione dell’Austria. (a.v.)