Il Piccolo del 09/08/11
Sul nodo Tav si spacca il centrosinistra
La Tav spacca il centrosinistra che è maggioranza in Consiglio comunale. Da un lato Federazione della Sinistra e Sinistra ecologia e libertà, cui si è aggiunto dall’opposizione pure il moVimento 5 stelle. Dall’altra Pd, Idv, Cittadini e Trieste cambia. I primi, nel corso dell’ultima seduta prima dello stop estivo, avrebbero voluto discutere la mozione presentata dal consigliere Fds Marino Andolina sul tema della tratta Torino-Lione fetta del Corridoio V il cui progetto in una parte coinvolge anche il territorio triestino (mozione emendata dai “grillini” Stefano Patuanelli e Paolo Menis). I secondi hanno invece votato a favore della sospensione della seduta, prima che potesse essere affrontato il documento e quando ormai le lancette dell’orologio erano arrivate a toccare le 22.30. Una decisione che ha fatto andare su tutte le furie Andolina e il duo Patuanelli-Menis. Il testo impegnava il sindaco «a rappresentare ai Ministri degli Interni e delle Finanze che: le opere pubbliche non devono mai essere iniziate senza l’accordo con i cittadini che ne subirebbero effetti devastanti; è inaccettabile che un’opera pubblica porti alla militarizzazione di un’area del paese; non si deve iniziare un’opera se il costo della stessa è tale da non permettere il rientro economico in tempi ragionevoli». Non manca anche un richiamo, nelle premesse, alle proteste della popolazione della Val Susa. I “grillini” avevano integrato il testo, mettendo nero su bianco la richiesta di impegno di Cosolini «a non inserire nel Piano strutturale comunale (Psc) della variante generale allo strumento urbanistico, in fase di rielaborazione, il tracciato ferroviario relativo alla tratta Ronchi-Trieste del progetto Tav/Tac». La mozione era stata inserita nell’ordine del giorno dei lavori. Ma la discussione avverrà a settembre. Rimandata, come uno studente agli esami di riparazione. Lo stesso esponente della Fds, a posteriori, non ha fatto nulla per nascondere il suo fastidio sull’ultimo Consiglio: «Ho constatato con stupore che molti consiglieri e qualche assessore venivano in pellegrinaggio da me per chiedermi di ritirare la mozione, con la non tanto velata minaccia di votare contro o di fare in modo che non fosse discussa. Alla fine, alle 22.30, la mia mozione sarebbe stata l’ultima a essere discussa, ma il capogruppo del Pd Coloni ha chiesto con mozione d’ordine “vista l’ora tarda” di sospendere la seduta. Si trattava di non più di 10 minuti di pazienza – ha aggiunto Andolina -, ma evidentemente non era un problema di fatica che ha indotto gli amici del Pd a chiudere la discussione. In Consiglio comunale esiste già una frattura tra chi è contrario la progetto dell’Alta Velocità, il voto favorevole alla discussione era anche quello di Sel e del moVimento 5 stelle, e la maggioranza del centrosinistra». Amareggiato anche il “grillino” Menis: «Prendiamo atto con rammarico dell’incapacità o della volontà del Pd e di una parte della maggioranza ad affrontare uno dei temi più importanti per la nostra città». (m.u.)