1 agosto il piccolo
LA GIUNTA DI SAN CANZIAN
«Tav, la Regione preveda tutele per Pieris e Begliano»
SAN CANZIAN D’ISONZO Altolà della giunta comunale alla Regione in merito al tracciato della Tav: «Pieris e Begliano – ribadisce l’esecutivo – devono essere messe in salvaguardia». Ricordando le osservazioni già inoltrate in difesa delle due località, la giunta afferma: «Vogliamo una fascia di rispetto di trenta metri, consideriamo interferenti tutte le opere esistenti, viabilità inclusa, le barriere antirumore devono essere schermate da terrapieni e fasce boscate, chiare e precise le modalità di ristoro dei danni subiti». Questo dunque il diktat dell’amministrazione sancancanzianese verso un’opera non condivisa, se non a prezzo di una chiara e precisa tutela del territorio e dei residenti. La giunta inoltra così, con una nota tecnica, la delibera che riassume i capisaldi irrinunciabili secondo l’amministrazione. Infatti il documento “Nuova linea Av/Ac Venezia – Trieste – Sistema conoscitivo unitario” prodotto da Italferr spa e inoltrato anche ai Comuni interessati, rappresenta la visione complessiva del Progetto, raggruppando in modo organico i risultati dei modelli valutativi adottati nei quattro Sia. Tale documento è la visione complessiva del progetto della linea Av/Ac Mestre – Trieste ed è un’integrazione ai progetti depositati nel dicembre 2010 per i quali è tuttora in corso l’istruttoria. Lo scenario a cui fa riferimento è quello relativo al progetto preliminare già preso in esame dall’amministrazione comunale nel periodo dicembre 2010-marzo 2011. Inoltre non essendo pervenute al Comune osservazioni al documento né da singoli cittadini né da associazioni ambientaliste, né dal gruppo di minoranza comunale, e avendo verificato che nel tratto di competenza del comune di San Canzian d’Isonzo, che va da Pieris a Begliano, non ci sono state modifiche progettuali, la giunta ha ritenute valide tutte le osservazioni già recepite nella delibera.
MERCOLEDÌ, 01 AGOSTO 2012
Pagina 23 – Gorizia-Monfalcone
ALTA VELOCITà
Legambiente ripropone le osservazioni
Legambiente ripresenterà le osservazioni alla Via sul progetto dell’Alta velocità-Alta capacità, pur ritenendolo ormai parcheggiato su un binario morto. L’associazione porta come prova le affermazioni del Commissario straordinario per l’alta velocità della tratta Venezia-Ronchi, Bortolo Mainardi. «Mainardi ha dichiarato di non pensare alla realizzazione dell’intero tracciato – afferma Legambiente -, ma di intervenire in via prioritaria potenziando la linea esistente, sdoppiando la tratta Bivio San Polo-Monfalcone, per separare le linee Udine-Trieste e Venezia-Trieste che oggi confluiscono determinando una perdita di capacità fino a 40-50 treni al giorno, raddoppiando la linea Cervignano-Palmanova-Bivio Vat e completando la Linea dei Bivi quale circonvallazione merci a Mestre. Tra l’altro, sembra che Mainardi stia cercando di portare a casa un progetto diverso con i sindaci di Veneto e Friuli su un’ipotesi diversa da quella di cui si discute». Legambiente, quindi, ripresenterà le sue osservazioni al progetto Tav, rinviato per un parere a tutte le amministrazioni interessate, ma «non può che dichiarare sdegno per l’ostinazione con cui i sostenitori dell’alta velocità hanno portato avanti un progetto faraonico e inutile».(la.bl.)
DOMENICA, 29 LUGLIO 2012 Pagina 20 – Cronaca Trieste
Sì alla Tav, ma maggioranza sfasciata
In Consiglio no di Idv, Sel e Federazione della Sinistra. Astenuti Pdl, Lega, Un’Altra Trieste e Lista Dipiazza
di Matteo Unterweger
Maggioranza spaccata. E qualche “aiutino” dall’opposizione all’amministrazione Cosolini. La delibera che dà parere favorevole – con articolate e pesanti prescrizioni e osservazioni/raccomandazioni – al progetto Italferr del tratto Tav Venezia-Trieste, utile alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via), è stata approvata l’altra notte in Consiglio comunale. Un voto sofferto, culmine di un dibattito acceso e lungo (come sperava l’assessore all’Ambiente Umberto Laureni): la fumata bianca è uscita dal Municipio quando l’orologio di piazza Unità segnava l’1.38 della notte fra venerdì e sabato. Sul documento il sindaco Roberto Cosolini ha perso l’appoggio degli alleati Sel, Idv e Federazione della Sinistra: presa di posizione annunciata in aula, con conseguenti sei voti contrari (assente il secondo “diepietrista” Cesare Cetin) nella maggioranza. Che si sono uniti a quelli dei grillini d’opposizione: per un totale di 8 “no”. Nemmeno il Pd ha mostrato la solita, granitica coesione: dei 12 presenti fra i “democratici”, 11 hanno optato per il “sì” a sostegno del documento di giunta mentre Anna Maria Mozzi ha deciso in autonomia di astenersi. Nello schieramento dei favorevoli, poi, Roberto Decarli (Trieste cambia) e Patrick Karlsen (Libertà civica). A loro, dall’altra parte della barricata, si è aggiunto trasversalmente Michele Lobianco (Fli). L’unico “finiano” del Consiglio comunale, poco prima, aveva chiesto le dimissioni del sindaco: «Cosolini deve prendere atto che la sua maggioranza non c’è più. Deve dimettersi. Solo il senso di responsabilità politica e istituzionale dell’opposizione ha consentito che questa delibera potesse continuare il suo iter». Undici gli astenuti: oltre a Mozzi, decisione compatta per Pdl, Lega Nord, Un’Altra Trieste e Lista Dipiazza. Ipoteticamente, i loro voti – in caso di “no” – avrebbero potuto determinare la bocciatura della delibera. Everest Bertoli, capogruppo pidiellino, spiega la strategia dei suoi: «Abbiamo deciso di astenerci per due motivi. Per non intraprendere un’azione che potesse pregiudicare un progetto strategico per il futuro economico della città e, in secondo luogo, per mettere a nudo le contraddizioni di questa maggioranza. Maggioranza che Cosolini non ha più: tre partiti si sono sfilati, non può far finta di nulla». Dal canto suo, il primo cittadino getta acqua sul fuoco: «Su questo tema le differenziazioni erano previste e annunciate. Anche negli interventi in aula è stato spiegato come abbiano riguardato il fatto in sé, per poi ribadire la solidità della coalizione». Apprezzamento di Cosolini per il «senso di responsabilità» dei consiglieri sulla votazione immediatamente successiva, quella che ha dato il via libera all’immediata eseguibilità della delibera. Ventuno i favorevoli (ai 15 del primo voto si sono aggiunti Mozzi, i grillini, la vendoliana Daniela Gerin e il Fds Marino Andolina) e 11 gli astenuti (incluso l’altro Fds, Iztok Furlanic), con Marino Sossi e Mario Reali di Sel non partecipanti al voto. «Così è stato possibile inviare il documento nei termini previsti alla Regione – aggiunge il sindaco -. Altrimenti, la nostra sarebbe diventata una posizione non caratterizzata». Paolo Bassi (Idv) ribadisce a seduta archiviata: «Un’opera che ad oggi non ha alcun motivo di essere costruita. Il Comune avrebbe dovuto esprimere un parere negativo». Di diverso avviso Pietro Faraguna (Pd): «Il progetto di alta capacità offre alla città ciò che chiediamo da decenni. Il Pd ha indicato un voto favorevole, come fatto poco più di un anno fa. Invece molti gruppi oggi all’opposizione a soli 15 mesi di distanza hanno reso un voto diverso, prendendo in giro i cittadini». Fra gli emendamenti approvati, quello del leghista Maurizio Ferrara che ha fatto mettere nero su bianco come «il mancato accoglimento di tutte le prescrizioni elencate a pag. 10, 11, 12, 13 e 14 comporterà automaticamente la decadenza del parere favorevole espresso».
DOMENICA, 29 LUGLIO 2012
Pagina 20 – Cronaca Trieste
Il Wwf: progetto troppo lacunoso
Predonzan: «Non tenuto conto del parere negativo di Duino e Sgonico»
Da parte di Wwf e Legambiente c’è assoluta contrarietà e stupore per il parere favorevole alla Valutazione di Impatto Ambientale per la Tav Mestre–Trieste espresso dal Consiglio Comunale di Trieste. «Mentre i comuni limitrofi di Duino Aurisina e Sgonico si sono espressi negativamente sul progetto, il Comune di Trieste ha voluto marcare una continuità con i pareri positivi già espressi nel 2003 e nel 2004 per la linea Ronchi sud–Trieste. Un’assurdità – ha affermato Dario Predonzan, responsabile regionale energia e trasporti del Wwf – visto che la Ronchi-Trieste venne ritirata già allora dalla Giunta regionale a seguito dei pareri negativi emessi a livello ministeriale. Dicendo sì al nuovo progetto Italfer con la scusa che c’è bisogno di avviare nuove opere per risollevarci dalla crisi non ci si rende conto dei gravi problemi che sottendono alla realizzazione della linea». Secondo il Wwf il Comune di Trieste non avrebbe compiuto gli opportuni approfondimenti non confrontandosi con le amministrazioni locali contigue, eludendo pertanto il reale senso della Via, dove vengono analizzate le criticità prima che di decidere o meno sulla realizzazione del progetto. Soprattutto non si sarebbe tenuto conto della mancanza delle debite informazioni sul rapporto costi/benefici per la realizzazione dell’opera. «Quanto dovrebbe costare la Tav, quali gli elementi utili e profittevoli per il nostro territorio? Di tutto questo – ha detto Predonzan – non vi è traccia nel progetto, e il Comune non ha tenuto conto di tali deficienze». Secondo il Wwf nel parere non si sarebbe tenuto conto delle specificità geo-morfologiche dell’Altopiano carsico. «Fa davvero impressione poi che la stessa Italfer constati l’elevata vulnerabilità dell’ambiente carsico – ha sostenuto Andrea Wehrenfennig, referente trasporti di Legambiente – alimentando così nuovi dubbi, se ce ne fosse stato bisogno, sulla percorribilità del progetto Tav». Maurizio Lozei
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Si alla Tav, ma solo se saranno accolte le modifche proposte
Sì alla Tav ma solo con le opere di mitigazione. Questo il parere della giunta comunale di Cervignano in risposta alla Regione che ha chiesto ai Comuni di esprimere, entro la giornata di ieri, la loro posizione sulla Valutazione d’impatto ambientale relativa al progetto preliminare presentato nel 2010 da Rfi. «Il 6 marzo scorso – recita la nota – si è costituita l’Assemblea permanente dei sindaci sulla valutazione del progetto preliminare dell’Alta velocità e capacità tra i Comuni interessati (Bagnaria Arsa, Carlino, Castions di Strada, Cervignano, Gonars, Muzzana, Palazzolo dello Stealla, Palmanova, Pocenia, Porpetto, Ronchis, Ruda, San Giorgio di Nogaro, Teor, Torviscosa e Villa Vicentina) che il 16 luglio scorso ha predisposto un documento unitario con le proprie osservazioni sul documento integrativo alla Via». Si chiede così all’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia di far proprie tutte le richieste contenute nell’accordo Sonego del 2008 tra cui velocità massima dei treni passeggeri non superiore a 200 km/h; un tunnel trasparente nel viadotto per eliminare le emissioni sonore; barriere antirumore; seri interventi di mitigazione delle sollecitazioni nei tratti urbani. (el.pl.)
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LA PRECISAZIONE
Il Comune di Ronchi non ha detto sì alla Tav
Ho letto con assoluto sconcerto l’articolo riguardante il consiglio comunale del 23 luglio u.s. relativo alla discussione sulle problematiche TAV. Non corrisponde assolutamente al vero che il consiglio abbia votato “SI” al tracciato TAV: questa è una colossale bugia che ha provocato telefonate, prese di posizione, sconcerto a me pervenute da più parti coinvolgendo l’amministrazione comunale in una diatriba assolutamente dannosa per la sua immagine e per la reputazione di tutti i consiglieri intervenuti. Il consiglio di Ronchi dei Legionari all’unanimità ha ritenuto che il documento conoscitivo presentato da Italferr SPA non dia riscontro in alcun caso alle osservazioni precedentemente richieste. Evidentemente nessun giornalista del Il Piccolo si è premurato di leggersi la relazione tecnica relativa ma si è voluto semplicemente dar conto di un dibattito in modo assolutamente parziale e sostanzialmente fuorviante. I tre emendamenti presentati dal PRC sono stati bocciati perché nulla aggiungevano al senso complessivo di quanto si andava a deliberare. Nello specifico il termine “si esprime parere negativo” o “non si ritiene che il documento dia riscontro” per il Sindaco e per tutti i componenti del consiglio esprimevano concetti identici, tanto che al momento della votazione finale lo stesso consigliere di Rifondazione Comunista con tutti gli altri consiglieri presenti in aula, votava la relazione tecnica riguardante nuova linea Venezia Trieste all’unanimità. Si chiede pertanto di voler esprimere correttamente il pensiero del consiglio comunale che lungi dall’aver dato il “SI” al tracciato TAV, ha espresso fortissime perplessità, come meglio specificato nella relazione accompagnatoria alla delibera (lunga ben quindici pagine) su molteplici punti tra cui: – l’analisi dei costi/benefici riguardanti l’opera; – la localizzazione delle discariche; – le caratteristiche tecniche di progetto relative agli scarichi idrici; – i relativi sistemi di trattamento e depurazione; – i rapporti con le altre municipalità interessate al tracciato ecc.ecc.
dott. Roberto Fontanot sindaco del Comune di Ronchi dei Legionari
Da Il Piccolo
SABATO, 28 LUGLIO 2012
Nella maggioranza dicono no Idv, Sel e Federazione della Sinistra. Dibattito nel Pdl. Intemperanze tra il pubblico
Già prima della seduta, davanti al Municipio si è radunato un gruppo di ambientalisti per manifestare contro l’alta velocità ma non si sono verificati incidenti
di Matteo Unterweger Maratona notturna in Consiglio comunale per il voto sulla Tav. In aula la delibera proposta dalla giunta, che esprime parere favorevole con prescrizioni e osservazioni/raccomandazioni al progetto Italferr per il tratto Venezia-Trieste nell’ambito dell’iter sulla Valutazione di impatto ambientale. Il parere sarà inviato oggi, ultimo giorno utile, alla Regione. Schermaglie sin dal via, con i “grillini” Paolo Menis e Stefano Patuanelli a indossare due t-shirt con messaggio a prova di equivoco: “No tav”. All’orizzonte, a ieri sera, una votazione finale favorevole al documento, ma con una maggioranza tutt’altro che coesa sul tema (annunciati i “no” di Idv, Sel e Federazione della sinistra) e qualche possibile supporto dall’opposizione in mezzo ad astensioni e alla contrarietà dei 5 Stelle. «Mi auguro sia una notte lunga e dibattuta, la delibera lo merita». L’auspicio iniziale dell’assessore all’Ambiente Umberto Laureni ha trovato terreno fertile nell’assise municipale. L’atto, su cui in giunta Laureni pur firmandolo si era astenuto, include «prescrizioni pesanti. Imponiamo regole rigide – ha proseguito l’assessore -, per farle rispettare. Per molti una delibera favorevole con tante prescrizioni equivale a un no». Ricordate le “bocciature” delle prime quattro circoscrizioni e i “sì” delle altre tre, Laureni ha ribadito le principali richieste prescrittive inserite: chiarimenti sui collegamenti, armonizzazione con il Prg, analisi costi-benefici, tutela delle aree con vincoli considerato anche che «l’elemento di maggiore criticità, come ammesso dal proponente, è il Carso», attenzione ai cantieri di via Marziale e via Caduti sul lavoro. L’ombra della sospensione della seduta (cui hanno assistito vari esponenti del Comitato No Tav, presente pure in piazza Unità) e del rischio di rinvio all’indomani è durata mezzora circa: è stato il capogruppo del Pdl Everest Bertoli a rilevare come «la delibera che arriva oggi in aula non è quella su cui si sono espresse le circoscrizioni». Alcune modifiche sono state apportate proprio sulla base delle osservazioni dei parlamentini, ma – è stato chiarito in aula dal direttore della Pianificazione territoriale del Comune, Gianfranco Caputi – si è trattato solo di migliorie formali, il contenuto non è mutato. Temperatura bollente, in aula, durante l’intervento di Paolo Bassi (Idv), con la contestazione da parte di un paio di persone fra il pubblico: «Finila de contar balle, xe per magnar soldi pubblici!». E ancora: «Avanti con le c…….», opzione meno british dell’equivalente “stupidaggini”. Sul versante passeggeri la Tav «non si giustifica – ha ripreso Bassi – e per le merci i collegamenti con il Porto non ci sono». A favore il Pd: «Non me la sento di tradire Trieste – le parole di Stefano Ukmar – e per questo daremo l’assenso a un “sì” condizionato». Perentorio Stefano Patuanelli (5 Stelle): «Siamo contro a priori. Il modello del territorio che vogliamo non include opere così invasive». Pungente Marino Andolina (Fds): «Quelli di Muzzana e di Trieste sono gli unici Comuni della regione a dire sì… Una posizione già obsoleta». Pro-memoria di Mario Ravalico (Pd): «Il progetto è lo stesso votato in quest’aula nel 2011 favorevolmente». Deciso il capogruppo dei “vendoliani”, Marino Sossi: «Bisogna cambiare politica. Serve un “no” molto chiaro senza se e senza ma». Dibattito interno nel Pdl fra due opzioni: astensione o “sì”. Niente dubbi per Roberto Decarli (Trieste cambia) dai banchi della maggioranza: «Il futuro è da conquistare», premessa a sostegno all’amministrazione Cosolini.
http://bora.la/2012/07/27/trieste-oggi-riunione-del-consiglio-comunale-per-decidere-sulla-tav/
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DALLA VAL DI SUSA A TRIESTE DEI TERRITORI NON SI ABUSA !Venerdì 27 luglio ore 18 presidio NOTAV sotto il Comune in concomitanza con la seduta del consiglio comunale che dovrebbe deliberare sulla TAV . Indovinate di quale gruppo politico è stato l’intervento più vergognosamente protav questa sera al consiglio comunale ?…