NO TAV/ Dichiarazioni di Castelli sulla TAV

NOTA: Stralci da articoli del Piccolo e  del Messaggero Veneto (il resto delle interviste fa troppo schifo per essere pubblicato), le notizie sulla TAV invece ci servono

 

Messaggero Veneto SABATO, 09 OTTOBRE 2010 Pagina 2 – Attualità

Castelli: definito il tracciato Tav condivisione di Italia e Slovenia

L’intervista

MERETO DI TOMBA. La Tav veneto-friulana? Il tracciato è definito – passerà nel territorio di bonifica tra Musile-San Donà e Jesolo, toccando Caposile, la zona tra Chiesanuova e Passarella per poi risalire verso l’interno dopo aver superato il Piave -, ma «è importante che si superino le contrarietà degli enti locali al progetto veneto».

A che punto è la situazione dell’Alta velocità a Nord-Est?
«L’accordo per la Trieste-Divaccia è il primo gradino di una scala, ma lo ritengo importantissimo perché siamo riusciti ad avere la condivisione di Italia, Slovenia ed enti locali su una soluzione che è addirittura meno costosa della precedente».
E il tratto veneto friulano?
«Non si sa nulla del tracciato veneto… Ne ho parlato in commissione Trasporti qualche giorno fa. Il tracciato veneto passerà tra l’autostrada e la costa: in uscita dalla stazione dell’aeroporto il tracciato piega in direzione est, mantenendosi a nord del cordone litoraneo fino alla località di Caposile (Venezia). Da qui prosegue poi verso l’interno, nella bassa pianura, per affiancarsi all’autostrada A ad ovest di Portogruaro. Sembra però che ci sia la contrarietà di alcuni Comuni».
Questo potrebbe ostacolare la presentazione del preliminare entro fine anno?
«Il progetto può essere presentato comunque, ma sarebbe meglio cercare di appianare prima possibile le divergenze con il territorio. Abbiamo visto cosa è successo in Val di Susa: si rischia di fare un lavoro e dover disfare tutto».

 

Il Piccolo sabato 9 ottobre

 

La Tav veneta fiancheggerà la laguna Castelli: «Va cercata l intesa con i sindaci»

di MARCO BALLICO UDINE In commissione trasporti, a Montecitorio, Roberto Castelli squarcia il velo. E, dopo mesi di indiscrezioni, silenzi e timori, ”svela” il tracciato veneto della Tav. Il più sofferto: ebbene, come la Regione chiede sin dai tempi di Giancarlo Galan, quel tracciato non affianca l’autostrada A4 ma corre in basso, fiancheggiando la laguna, e strizzando l’occhio alle spiagge. Adesso, al suo arrivo in Friuli Venezia Giulia per un weekend all’insegna di Lega, politica e Barcolana, il viceministro alle Infrastrutture premette: «È un progetto preliminare». Ammette la necessità di superare le resistenze delle amministrazioni locali. Al tempo stesso, però, diffonde fiducia: il Nordest non perderà i fondi comunitari e nemmeno l’ultimo treno… per la Tav. IL TRACCIATO «In uscita dalla stazione dell’aeroporto il tracciato piega in direzione est, mantenendosi a nord del cordone litoraneo fino alla località di Caposile. Da qui prosegue verso l’interno, nella bassa pianura, per affiancarsi all’autostrada A4 a ovest di Portogruaro». Sono le parole con cui Castelli, in commissione Trasporti, risponde nei giorni scorsi a un’interrogazione del Pd. Alla fine, secondo le indicazioni della Regione Veneto ed escludendo l’affiancamento all’autostrada scelto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, si privilegia dunque il tracciato ”basso”, quello che passa nel territorio di bonifica tra Musile-San Donà e Jesolo, toccando Caposile, la zona tra Chiesanuova e Passarella per poi risalire verso l’interno dopo aver superato il Piave. «Una ferita pesantissima al sistema ambientale del Veneto Orientale per consentire una fermata ferroviaria a Passarella che dista dal centro di Jesolo 14 chilometri» reagisce, a caldo, il deputato del Pd Rodolfo Viola. Sin qui i lavori in commissione. L’OSTACOLO Ma Castelli, arrivando nella serata di ieri alla festa leghista di Pantianicco e premettendo che si tratta per ora di un «progetto preliminare», non nega che il prossimo ostacolo è proprio il confronto con le amministrazioni locali: «C’è il nodo locale di chi si vedrà attraversato il proprio territorio e ha conseguentemente qualche perplessità. Ma non credo serviranno pressioni particolari, parlando con i sindaci cercheremo di trovare una mediazione». I FONDI UE Visti però gli avvertimenti del coordinatore europeo del Corridoio V, Jan Brinkhorst, che chiede il rispetto della scadenza del 31 dicembre, c’è il rischio di perdere i finanziamenti? Castelli rassicura e sparge ottimismo: «A un primo accordo siamo arrivati, non credo ci saranno problemi legati ai fondi». In ogni caso c’è un sostanziale via libera all’ipotesi commissario avanzata da Renzo Tondo e Luca Zaia, tra l’altro con un nome già condiviso dai due governatori, quello di Bortolo Mainardi, membro del cda dell’Anas. «Il commissario è senz’altro utile – sottolinea Castelli -, se verrà considerato necessario, procederemo». TRIESTE-DIVACCIA Martedì il viceministro, presenti anche il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, l’omologo sloveno Patrick Vlacic e il coordinatore Brinkhorst, sarà nuovamente a Trieste. E parteciperà all’incontro interministeriale per l’accordo transfrontaliero sul tracciato della Trieste-Divaccia che, bypassando la Val Rosandra, risolve il nodo di un territorio fortemente contrario. Una soluzione, spiega ancora Castelli, «che scongiura un’altra ”Val di Susa” e che, tra l’altro, costa meno».